Salario minimo: a che punto siamo? Ecco perché serve in Italia

Continua il dibattito sul salario minimo in Italia. Ma per quale motivo? In un precedente articolo avevamo visto nel dettaglio che una delle problematiche di maggior rilievo nel nostro Paese era legata agli stipendi bassi. Andiamo a scoprire perché il salario minimo serve in Italia!

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Continua il dibattito sul salario minimo in Italia. Ma per quale motivo? In un precedente articolo avevamo visto nel dettaglio che una delle problematiche di maggior rilievo nel nostro Paese era legata agli stipendi bassi. 

Insomma, per quanto la situazione nel mondo del lavoro sia migliorata rispetto a quella alla quale abbiamo assistito in questi due anni caratterizzati dalla pandemia da Covid-19, la disoccupazione resta elevata, così come i contratti in nero e gli stipendi sotto la soglia stabilita dai contratti nazionali. 

Ebbene, in Italia abbiamo bisogno, oggi più che mai, di una vera e propria riforma del mondo del lavoro. 

Ci sono molte persone che si stanno rendendo conto di ciò e che hanno deciso di scegliere il lavoro che possa valorizzarli. In poche parole, possiamo  affermare che la pandemia ha avuto un duplice effetto su tutti noi: da un lato abbiamo gli effetti negativi, legati principalmente all’economia, ma dall’altro i lavoratori italiani si sono resi conto che devono trovare un maggiore equilibrio tra lavoro e sfera privata. 

Tutto questo è sfociato nel fenomeno delle grandi dimissioni, ossia una sorta di dimissioni di massa e nella difficoltà nel trovare lavoratori stagionali. 

La colpa di queste due situazioni è stata data al Reddito di Cittadinanza, ma noi sappiamo che non si tratta dell’unica causa. 

Ma a che punto siamo con il salario minimo? Per quale motivo questa potrebbe essere la soluzione migliore per il nostro Paese? Andiamo a rispondere a queste domande nell’articolo.

Stipendi bassi in Italia: l’INPS afferma che non è colpa del Reddito di Cittadinanza 

Come abbiamo affermato in precedenza, sono stati molti gli imprenditori e gli esponenti politici che hanno additato il Reddito di Cittadinanza come il principale responsabile della penuria di personale. 

Tuttavia, in base a quanto è stato esposto anche dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, il problema principale non risiede nel Reddito di Cittadinanza, ma negli stipendi eccessivamente bassi che i lavoratori non vogliono più accettare.

Ma quale sarebbe la soluzione a tutta questa situazione? Sicuramente abbiamo visto come l’istituzione del salario minimo potrebbe essere la risposta alle domande. 

Infatti, come sappiamo, sono molti i dipendenti che percepiscono un reddito mensile al di sotto dei 1.000 euro. Indicativamente potremmo dire che alcuni lavoratori dipendenti prendono uguale a coloro che percepiscono il Reddito di Cittadinanza senza lavorare (780 euro al mese al massimo). 

Si tratta di persone che percepiscono meno di 9 euro all’ora e, quindi, ottengono uno stipendio inferiore rispetto a quanto stabilito dalle norme che regolano il salario minimo. 

È anche questa una delle cause per le quali notiamo che il dato relativo alla povertà assoluta è in aumento in Italia, specie in questo periodo caratterizzato dall’inflazione, quindi da un aumento generale del livello dei prezzi. 

Insomma, coloro che percepiscono un reddito fisso (in alcuni casi anche sotto della media nazionale) sono sempre più colpiti da questa difficile situazione. 

Quindi urge una riforma immediata. 

Come il salario minimo potrebbe aiutare l’Italia? Andiamo a scoprirlo!

Il segreto per risolvere questa situazione di crisi che stiamo vivendo è quindi il salario minimo? Beh, non si tratta di nessuna magia. 

Semplicemente, per mezzo di questa misura le persone potrebbero beneficiare di condizioni contrattuali stabili che porterebbero molti a credere ed investire sul loro futuro. 

Infatti, negli ultimi anni è aumentata la sfiducia, specie nei giovani, sul futuro.

Come abbiamo visto nel corso di precedenti articoli, sono 3,3 milioni i lavoratori italiani che attualmente prendono meno di 9 euro all’ora (23% degli italiani). Ebbene, ovviamente queste persone non possono sperare in un futuro roseo se la situazione non dovesse cambiare, specie in una situazione di crisi economica come quella attuale. 

Perché dobbiamo considerare la possibilità del salario minimo in Italia?

Come già saprai, molti sono i Paesi dell’Unione Europea che hanno deciso di accedere alle possibilità offerte dal salario minimo. 

Inoltre, in Italia addirittura l’82% della popolazione crede che tale misura possa migliorare la condizione economica di ognuno di noi. 

In questo modo ridaremmo anche ai giovani (e alle donne, spesso emarginate nel mondo del lavoro) la possibilità di andare oltre quello che vedono oggi per il loro futuro. 

Attenzione: molti contratti nazionali prevedono una sorta di salario minimo che però non viene rispettato.

Cosa aspettiamo a fare il grande passo come hanno fatto molti altri Paesi?