Senza Green Pass non potrai ritirare la pensione! la Notizia

Clamorosa la comunicazione del Governo che vieta di fatto agli anziani pensionati senza Green Pass di potersi recare alle Poste per il ritiro della pensione.

Clamorosa la misura che emerge dal l’ultimo comunicato del Governo Draghi in tema di restrizioni.

Recarsi presso un ufficio postale per ritirare la pensione si potrà fare solo se provvisti di Green Pass, insomma è come dire che i soldi dell’assegno previdenziale non rappresentano un bene primario.

Decisione inconcepibile se si pensa a tutti gli anziani, poco affini alle modalità telematica che si recano ogni mese presso l’ufficio di competenza a ritirare fisicamente i soldi della pensione necessari per fare la spesa, pagare le bollette ed altre classiche mansioni quotidiane.

Linea più che dura pare sconsiderata quella assunta dal Governo Draghi, siamo quasi tutti dell’idea che il vaccino sia l’arma più potente nel contrastare il dilagare del Covid-19 e lasciarci alle spalle al pandemia, sono i numeri del comitato tecnico scientifico a dirci questo, ma inserire il ritiro delle pensioni negli uffici postali tra le attività non raggiungibili senza green pass è decisamente un esagerazione.

Insomma Green pass a tutti costi questa è la politica di Draghi per convincere gli indecisi alla vaccinazione ed i no vax alla conversione. 

Senza il Green pass ci si potrà recare in pochissimi luoghi, rimanere senza la certificazione verde a partire dal 1 di febbraio sarà come essere in lock-down, il fatto di non ritenere il ritiro di una pensiona un’ attività necessaria è veramente un qualcosa di molto grave. 

Green pass, obbligatorio per ritirare la pensione!

I vaccini sono la via più rapida per allontanare lo spettro della pandemia, questa è una di quelle certezze confermata dai numeri degli ultimi mesi che vedono una diminuzione netta di ospedalizzazioni  e decessi a fronte di un aumento del numero di contagi oltre che da scienziati di enti accreditati di tutto il mondo.

Il Governo Draghi per incentivare la popolazione a vaccinarsi ha deciso di imporre l’obbligo del Green pass comunicato con l’ultimo Dpcm che tra le attività per il quale è necessario compare anche il ritiro della pensione presso gli uffici di Poste Italiane, insomma come trasformare un decreto ed una decisione seria e responsabile in un atto grottesco !

Alla luce di questa decisione priva di buon senso e responsabilità, poichè rischia di lasciare a casa migliaia di anziani pensionati senza soldi,  non sorprendiamo ci se poi in Italia c’è il detto popolare “fatta la regola, trovato l’inganno”, riferito a tutti i furbetti che riescono ad eludere i doveri previsti dalle leggi.

La misura entrerà in vigore nei prossimi giorni, più precisamente dal 1 febbraio giorno in cui servirà la certificazione verde per accedere in molte tra attività commerciali, servizi e luoghi di lavoro.

Rimarranno aperte a tutti solo le attività ritenute essenziali come supermercati, farmacie, ottici, negozi per animali, e mercati all’aperto.

Altre luoghi ai quali si potrà accedere senza G.p. sono stazioni di polizia per effettuare denunce o tribunali nel caso di partecipazioni a cause giudiziarie.

 Certo è che l’accesso alle caserme, o negli uffici di Polizia necessari per sentirci più sicuri nel momento in cui avessimo la necessità di denunciare furti o in caso di altri problemi non è da considerarsi banale o scontato visto quanto deciso per pensioni ed uffici postali non considerato un diritto prioritario! 

Sei un pensionato senza il Green Pass? Niente paura puoi delegare una persona di fiducia per il ritiro alle Poste.

Dal 1 febbraio prossimo andare a ritirare la pensione in un ufficio postale potrebbe trasformarsi in un’azione impossibile da compiere a meno che non si abbia il green pass.

Cerchiamo quindi di risolvere il disagio al quale andranno incontro parecchi anziani pensionati a causa delle ultime indicazioni previste dal Dpcm emanato dal Governo.

Se siete tra coloro che non sono vaccinati e non hanno la possibilità di sottoporsi ad un tampone sappiate che c‘è la possibilità di legare qualcun’ altro per il ritiro della pensione.

Ma come fare di preciso? 

Delegare al ritiro della pensione una persona di fiducia è una procedura prevista, per poterla attuare basterà scaricare direttamente dal sito INPS il modulo COD.AP14., compilarlo ed il gioco è fatto.

I campi da compilare sono, i dati anagrafici dell detentore della pensione, i dati anagrafici del soggetto che riceve la delega, e la sede INPS che eroga la pensione.

Una volta compilato si dovrà presentare alla sede INPS di competenza la quale si impegnerà a rilasciare l’autorizzazione alla delega.

Il certificato non ha scadenza ed una volta ottenuto potrà essere utilizzato per il ritiro mensile della pensione presentandolo allo sportello accompagnato da un documento di identità del delegante.

Sarà l’INPS ad informare direttamente le poste sull’esistenza della delega.

Il pensionato avrà il diritto di revocare la delega in qualsiasi momento per esempio nel caso in cui decide di cambiare la forma di riscossione in accredito sul proprio conto.

Ecco quindi una soluzione concreta per far fronte alla stramba decisione presa dal Governo Draghi.

Obbligo vaccinale per tutti, è questo il vero obiettivo del Governo Draghi?

Le ultime decisioni prese dal Governo lasciano pensare che in un più o meno immediato futuro c’è l’intenzione di estendere l’obbligo vaccinale per tutti.

Nel Decreto Ristori-ter del quale conosciamo i contenuti, ma che no è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale è stato introdotto la possibilità di indennizzo per le persone danneggiate dai vaccini contro il coronavirus.

secondo il punto di vista di alcuni tale normativa sarebbe prodromica ad un successivo piano al quale Draghi pensa da diverso tempo che prevedrebbe l’estensione dell’obbligo vaccinale a tutti gli italiani.

Tra i maggiori sostenitori di ciò che per ora rimane una teoria c’è il Corriere della Sera che riporta il parere di coloro che pensano che quanto contenuto nel Ristori-ter sia il preludio all’obbligo vaccinale.

Obbligo già in essere nella confinante Austria, nonchè in Italia, ma solo in parte, più precisamente per tutti gli over 50, che senza ciclo vaccinale completo non possono recarsi sul luogo di lavoro (vale sia per i lavoratori pubblici che privati).

Pare che i prossimi saranno gli over 40 e successivamente gli over 30, ma per il momento sono solo congetture.

Una direzione, quella dell’obbligo vaccinale a tutti gli italiani, approvata da molti esperti, da parte del Comitato tecnico scientifico (Cts) e dal ministro della Salute Roberto Speranza.

Chi ha diritto al Green Pass e dopo quanto scade?

Per chiarire infine la confusione generata da tutto questo susseguirsi di nuove misure e restrizioni ricordiamo i casi precisi in cui si avrà diritto ad ottenere il Green Pass.

La certificazione potrà essere ottenuta nei seguenti casi:

  • 15 giorni dopo la prima dose di vaccino , in questo caso la scadenza del G.P. viene aggiornata il giorno successivo alla seconda dose per un periodo di 9 mesi ridotto a 6 mesi a partire dal 1 febbraio;
  • dall’avvenuta guarigione dal Covid-19 a partire dal giorno dell’esito negativo del tampone ASL, anche qui la validità è di sei mesi;

In questi due casi si parla di Super Green Pass.

Nel caso invece di un tampone rapido o molecolare verrà rilasciato un G.P. base della validità rispettivamente di 48 e 72 ore in base alla tipologia di tampone.

Quanto riportato, salvo ulteriori novità resterà in vigore fino al 31 marzo prossimo, giorno in cui scadrà lo stato di emergenza indetto dal Governo.

Ancora pochi giorni e vedremo se la decisione del Governo creerà i disagi che in molti si aspettano.

Redazione Trend-online.com
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