Di nuovo in Smart Working nel 2022, ma cambia il contratto!

Proroga allo Stato di Emergenza e proroga allo Smart Working emergenziale, con validità fino al 31 marzo 2022. Arrivano poi importanti novità in merito ai contratti di lavoro, con il diritto a lavorare da casa per parte delle ore complessive inserito direttamente nel contratto di lavoro. Insomma lo Smart Working nel 2022 diventa permanente per i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che di quello privato!

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Con notizia definitiva e ufficiale, giunta il 14 dicembre scorso, da palazzo Chigi si annuncia che lo Stato di Emergenza, proclamato al fine di meglio gestire la situazione di crisi generale dovuta agli effetti della pandemia, sarà prorogato fino al 31 marzo 2022.

Una notizia dalle influenze enormi sui molteplici aspetti della vita pubblica e sociale dei cittadini italiani. Questo perché alla proroga di questo particolare strumento si accompagnano una serie di cambiamenti che investono ad esempio l’attività lavorativa, con il prolungamento dello Smart Working emergenziale.

Ma a dirla tutta l’epidemia di Covid-19 ha messo in luce anche come lo strumento del lavoro da casa sia particolarmente utile soprattutto in tempi di digitalizzazione del mondo lavorativo. Si è così reso necessario introdurlo da contratto e regolamentarlo in via permanente.

Nasce così un nuovo contratto collettivo nazionale (CCNL) dove per gli impiegati della Pubblica Amministrazione lo smart working diventa una possibilità di scelta permanente.

Allo stesso tempo e in contemporanea il Ministero agisce anche sul protocollo che regola lo smart working nei rapporti di lavoro privati, stabilendo anche per il settore la scelta del lavoro agile tutelato.

Sempre restando in tema di smart working c’è poi da sottolineare che allungandosi la durata dello Stato di Emergenza si allunga anche la vita di alcune agevolazioni, come i dodici giorni al mese di lavoro agile garantiti per disabili e portatori di handicap che ricadono negli ambiti di tutela della Legge 104. E, sempre in questo senso, pare che in via definitiva anche dopo il termine della pandemia la categoria dei fragili sarà ammessa in via prioritaria allo Smart Working.

Vediamo quindi che novità si affacciano per i lavoratori con l’arrivo del nuovo anno.

Smart Working, cosa cambia nel 2022 per la Pubblica Amministrazione?

Partiamo con quelle che sono le misure permanenti per poi passare alla situazione emergenziale e cominciamo con la Pubblica Amministrazione.

Poiché le nuove linee guida destinate a regolamentare lo smart working in via permanente per gli impiegati della PA entreranno in vigore, insieme al nuovo contratto collettivo nazionale il 31 gennaio 2022.

Per i dipendenti pubblici ci sarà infatti dal 2022 la possibilità di lavorare da casa a rotazione e su richiesta, con una modifica dal carattere permanente, l’importante è che la futura organizzazione degli uffici non penalizzi il pubblico nel regolare svolgimento dei servizi.

Insomma lo smart working entra a far parte del contratto di lavoro dei dipendenti statali, con l’obbligo per gli uffici di fornire anche l’apparecchiatura

tecnologica adatta, visto che ai lavoratori non è concesso di lavorare con il computer personale. Ai responsabili spetta invece il compito di delimitare quali mansioni possono essere svolte lavorando da casa e quali no.

Le tutele date a chi svolge il lavoro in smart working saranno le stesse di quelle a cui hanno diritto i lavoratori in presenza, ad esempio in merito alla possibilità di riposo tra un turno e l'altro, con un minimo di undici ore garantite, e anche alla possibilità di utilizzare eventuali permessi.

Ricordiamo che la revisione del CCNL proprio al fine di regolamentare il lavoro agile si è resa quanto mai necessaria anche in vista del fatto che la Pubblica Amministrazione ha in programma una nuova massiccia ondata di assunzioni nel 2022.

Ancora, la possibilità di lavoro da casa sarà data a tutti i dipendenti pubblici a prescindere dal tipo di contratto, cioè se part-time o full time, oppure a tempo determinato o indeterminato, dove una priorità potrà essere data invece a chi ricade sotto la tutela della Legge 104.

Ripetiamo, che le nuove linee guida per lo smart working sono state una scelta obbligata e non solo per via dello scenario circostante, ma anche perché la necessità di favorire il lavoro da casa si è resa necessaria per mettere gli uffici pubblici al pari con i tempi nell’epoca della grande rivoluzione digitale della PA.

Smart Working anche nei contratti di lavoro del settore privato dal 2022

Insieme al lavoro agile permanente, inserito nel contratto dei dipendenti pubblici, viene anche pubblicato il nuovo protocollo il cui compito è invece quello di regolamentare lo smart working nei contratti di lavoro stipulati nel settore privato.

Anche in questo caso chi lavorerà da casa avrà gli stessi diritti di chi svolge il turno in presenza compreso l’obbligo di garantire undici ore di riposo tra una giornata lavorativa e l’altra, ma ai lavoratori non sarà data la possibilità di effettuare straordinari in modalità agile di lavoro.

Analogamente all'obbligo vigente per gli uffici della PA, di munire i dipendenti che stanno lavorando a casa della dotazione tecnologica necessaria a svolgere tale attività, stessa richiesta sarà fatta ai datori di lavoro del settore privato.

Per farla breve, i lavoratori dipendenti sia che lavorino nel pubblico sia nel privato potranno non solo lavorare da casa nel 2022, ma anche farlo godendo degli stessi benefici e tutele di quando si lavora in presenza.

In ogni caso, il lavoratore dovrà sottoscrivere il contratto che specifica quali mansioni gli spettano lavorando da casa e non potrà essere obbligato lo smart working, che rimane una scelta di accordo tra le parti.

Draghi proroga lo Stato di Emergenza, quali effetti sullo Smart Working?

Questo insieme di modifiche entrerà in vigore in via permanente e definitiva, anche perché lo smart working ha mostrato enormi potenzialità a lungo termine.

Ma accanto a queste misure permanenti l’intensificarsi della modalità di lavoro agile si è reso e si renderà ancora necessario qualora siano intensificate anche le restrizioni applicate dal governo, il cui fine è quello di contenere l’epidemia di Covid-19.

A questo proposito è sato prorogato del governo Draghi il 14 dicembre 2021 lo Stato di Emergenza, ora in scadenza alla fine di marzo 2022. Tale scelta si deve al nuovo picco di contagi dovuto alla variante omicron, con molte conseguenze per i cittadini soprattutto quelle sul piano lavorativo, con la possibilità di ricorrere allo smart working semplificato al fine di ridurre i contatti sul posto di lavoro.

Arriva lo smart working extra tra i vantaggi della Legge 104 nel 2022

Tra le misure emergenziali attivate di pari passo allo Stato di Emergenza e che con esso saranno rinnovate vi è poi la possibilità per i disabili che usufruiscono delle agevolazioni della Legge 104 di avere un minimo garantito di attività lavorativa in smart working per 12 giorni al mese.

Al momento tale possibilità con la Legge 104 resta in vigore fino al 31 dicembre 2022, ma la sua scadenza in genere viene sempre allineata a quella dello Stato di Emergenza.

In parole povere, dopo aver prorogato lo Stato di Emergenza l’esecutivo governativo dovrebbe ora estendere le agevolazioni che lo accompagnano. In questo scenario è previsto che disabili e portatori di handicap, grazie alla Legge 104, abbiano la possibilità di lavorare in smart working per dodici giorni al mese almeno fino alla fine di marzo 2022.

Ricordiamo comunque che per chi fruisce dei vantaggi offerti dalla Legge 104 le nuove agevolazioni introdotte a seguito della proclamazione dello stato di emergenza sono molti, soprattutto sul piano lavorativo, come i permessi retribuiti extra concessi.

Per darvi un ‘idea delle potenzialità dello smart working vi lasciamo con un video YouTube a cura di Investire Money, che illustra quali sono stai nell’ultimo anno i dieci lavori più redditizi che si possono svolgere da casa: