Bye Bye Smart Working: cambia tutto! Cosa succede ad aprile!

Il Governo Draghi prevede che lo Stato di Emergenza finirà alla data del 31 marzo 2022. Ebbene, questa data porterà moltissime novità! Diremo addio allo smart-working con la fine dello Stato di Emergenza? Non è ancora detta l'ultima parola! Vieni a scoprire le ultime!

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Il Governo Draghi prevede che lo Stato di Emergenza finirà alla data del 31 marzo 2022. 

Si tratta di una bellissima notizia in quanto sembrerebbe proprio che la pandemia legata al Covid-19 stia finalmente giungendo al termine. 

Ovviamente, la fine dello Stato di Emergenza non coinciderà con un liberi tutti generale, ma alcune limitazioni rimarranno in auge, Green pass compreso. 

Tuttavia, qualcosa potrebbe rimanere in vigore, mentre qualcos’altro potrebbe dirci addio: stiamo parlando dello Smart Working. 

Infatti, come sappiamo, esso potrebbe finire con il termine dello Stato di Emergenza e, di conseguenza, sono molti i lavoratori che vedono il mese di aprile come un cambiamento radicale per la loro vita.  

Tuttavia, lo smart working ha semplificato molti processi ed ha apportato notevoli benefici a numerose aziende. Proprio per questo motivo è possibile che la modalità di lavoro da remoto venga mantenuta in alcuni casi. 

Ma andiamo a comprendere meglio cosa potrebbe succedere al lavoro agile a partire dal 1° aprile, quindi dalla fine dello Stato di Emergenza. 

Smart working durante la pandemia: come è cambiato il lavoro!

Come sappiamo, la pandemia legata al Covid-19 ha costretto molte persone nelle loro case ed il lavoro stesso è stato reinventato. 

Non solo il lavoro, ma anche l’istruzione. Infatti, i ragazzi italiani hanno dovuto sperimentare la Didattica a distanza. Eppure, l’Italia non si è fermata. 

Ovviamente, la motivazione di questa assenza fisica sul posto di lavoro è stata ricondotta al tentativo di limitare i contagi legati al Coronavirus che, come sappiamo, sono stati molteplici. 

Tuttavia, possiamo vedere lo smart working come un effetto positivo di questa pandemia che ha concesso a molti lavoratori ed aziende di sperimentare una nuova modalità del lavoro, sempre più improntato verso l’innovazione digitale. 

Sicuramente i primi tempi sono stati difficili. Infatti, non eravamo preparati a doverci rinchiudere nelle nostre case per mesi e, di conseguenza, le problematiche iniziali sono state molteplici. Eppure, questo cambiamento (che per molti è stato davvero complicato) ha facilitato la transizione digitale nel nostro Paese. 

Da qui sono nati sistemi di lavoro ibridi anche dopo il boom iniziale dell’emergenza che hanno portato alcuni lavoratori ad optare per qualche giorno in ufficio e qualche giorno a casa a lavorare. 

Ma ora, con la fine dello Stato di Emergenza, si tornerà alla stessa situazione che avevamo prima della pandemia? Andiamo a scoprirlo insieme. 

I vantaggi del lavoro agile per le aziende e i dipendenti!

Dobbiamo concentrarci sulle cose positive che abbiamo ottenuto comunque grazie alla pandemia. Infatti, come sappiamo, lo smart working ha portato notevoli vantaggi nelle vite delle persone. 

Ovviamente c’è chi preferisce il lavoro da remoto e chi il lavoro in ufficio, ma è innegabile che questa modalità abbia apportato notevoli benefici. Di quali vantaggi stiamo parlando?

Beh, per prima cosa abbiamo assistito ad un aumento della produttività dei lavoratori ed una diminuzione dell’assenteismo, grande problematica nel nostro Paese. 

Lato lavoratore, ovviamente, sono state sostenute meno spese per recarsi in ufficio.

Smart workgin finirà con la fine dello Stato di Emergenza? I cambiamenti! 

Ebbene, come abbiamo compreso, lo smart working è stato essenziale nel corso della pandemia per un duplice obiettivo. 

Infatti, tale modalità di lavoro da un lato ha limitato il diffondersi massiccio dei contagi da Covid-19, dall’altro ha permesso alle aziende di non fermarsi. 

Tuttavia, nel corso della pandemia attivare il lavoro da remoto è stato molto semplice. Infatti, bastava un accordo unilaterale dell’azienda. 

Ovviamente questa procedura burocratica estremamente agevolata ha portato ad una massiccia adesione del lavoro agile da parte di aziende e lavoratori italiani. 

Eppure, dalle ultime affermazioni del premier Mario Draghi sembrerebbe proprio che la pandemia stia ormai volgendo al termine e che lo Stato di Emergenza verrà abrogato il 31 marzo 2022. Quindi cosa succederà? Lo smart working sparirà e torneremo tutti in ufficio esattamente come prima? Abbiamo imparato qualcosa da questa situazione?

Addio smart working dal 1° aprile 2022! Cambia tutto!

Ebbene, a partire dalla fine dello Stato di Emergenza, quindi dal 1° aprile (prima data fuori dall’emergenza dopo ormai molto tempo), si tornerà tutti alla situazione pre pandemia. 

Questo vuol dire che il lavoro agile verrà accantonato per tornare alla tipica modalità di lavoro in presenza in ufficio. 

Infatti, la procedura semplificata che era prevista durante lo Stato di Emergenza legato al Covid-19 dovrebbe scomparire e, di conseguenza, diventerebbe troppo complicato per le aziende procedere con il lavoro da remoto. 

Insomma, inviare e perfezionare numerose richieste di lavoro agile sarebbe un vero problema per le aziende e, di conseguenza, i lavoratori non potranno procedere con lo smart working. 

Questa la situazione attuale però. Infatti, il ministro del lavoro Andrea Orlando ha deciso di scendere in campo in modo da trovare un accordo tra le parti sociali. 

Infatti, l’obiettivo è quello di agevolare ancora le richieste relative al lavoro agile, in modo da poter garantire la doppia modalità di lavoro anche alla fine dello Stato di Emergenza. 

Fine dello Smart working per i lavoratori con la Legge 104: la data del 28 febbraio

Come sappiamo, tra le diverse agevolazioni che il Governo ha concesso ai lavoratori che usufruiscono della Legge 104 c’è quella del lavoro da remoto, in particolare durante il periodo della pandemia. 

Inoltre, come sappiamo, lo Stato di Emergenza sarebbe dovuto scadere alla data del 31 dicembre 2021. Tuttavia, stando alla situazione legata ai contagi in quel periodo, il Governo Draghi ha deciso di optare per un’estensione della misura. 

Infatti, i mesi invernali sono stati i più duri quando parliamo di contagi legati al Covid-19, soprattutto le festività natalizie e del nuovo anno. Infatti, complice la variante Omicron abbiamo assistito ad un vero e proprio boom di contagi senza precedenti. 

Beh, tutto ciò ha portato alla decisione del Governo di estendere lo Stato di Emergenza fino al 31 marzo 2022. 

Tuttavia, se torniamo a parlare dello smart working dedicato ai lavoratori che usufruiscono dei benefici della Legge 104, la data non coincide. 

Infatti, anche il loro beneficio è stato prorogato, ma fino ad una data diversa, ossia il 28 febbraio 2022. 

Insomma, sembrerebbe proprio che a partire dal 1° marzo anche i lavoratori che beneficiano della Legge 104 dovranno tornare in presenza sul loro posto di lavoro. 

Inoltre, secondo quanto sancito dalla Legge di Bilancio 2022, l’assenza dal lavoro (se si sforano i giorni previsti dalla Legge 104) non vengono retribuiti. 

Lo Smart working rimane attivo nel settore privato: le ultime!

Eppure, non tutti dovranno dire addio allo Smart working. Infatti, come abbiamo visto, questa modalità di lavoro ha portato numerosi vantaggi, quali l’aumento della produttività sul lavoro e la riduzione dell’assenteismo. 

Proprio per questo motivo sono in corso una serie di valutazioni per poter mantenere in vigore il lavoro agile anche dopo la fine dello Stato di Emergenza. 

Nulla è ancora stato deciso con certezza, ma le ipotesi ci sono e sono molteplici. 

Infatti, stando alle parole del ministro del Lavoro Andrea Orlando:

Lo smart working sarà una modalità che caratterizzerà il lavoro in futuro.

Insomma, è stato stilato un protocollo che cerca di trovare una quadra per poter mantenere in auge il lavoro da remoto anche dopo la fine dello Stato di Emergenza. 

Staremo a vedere quali saranno gli ultimi aggiornamenti sul tema dello Smart Working in Italia.