Smart-working: come richiederlo ora caso per caso!

Come tutti noi sappiamo, il 31 marzo di quest’anno si è definitivamente concluso lo stato di emergenza legato al Covid-19. E lo smartworking? Sta per finire? La risposta è no. Infatti, lo smartworking è stato prorogato! Ma come funziona l'accesso? Vieni a scoprire come averlo nei diversi casi!

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Come tutti noi sappiamo, il 31 marzo di quest’anno si è definitivamente concluso lo stato di emergenza legato al Covid-19

Ovviamente questo non vuol dire che il Coronavirus sia sparito, ma che le misure legate al suo contenimento sono state allentate, anche grazie alla massiccia campagna vaccinale che il nostro Paese ha portato avanti. 

Ebbene, l’emergenza pandemica viaggia di pari passo con una nuova modalità di lavoro che ha preso piede in questi ultimi anni e sempre più persone non vogliono rinunciarci. 

Esatto, stiamo parlando dello smart-working che, da subito, è stato identificato con i termini lavoro da remoto o lavoro agile. 

Inizialmente tale modalità di lavoro è stata resa obbligatoria dal lockdown, ma poi è stata mantenuta, spesso alternata con il lavoro in ufficio. 

Ebbene, ma lo smart-working sta per finire? Quali sono le decisioni del Governo Draghi prese in merito?  Beh, devi sapere che, come ha affermato anche la collega Sharon Zaffino nel suo articolo dedicato, è stata prorogata la scadenza dello smart-working!

Ma andiamo a comprendere meglio entro quando si potrà ricorrere a tale modalità di lavoro e, soprattutto, come funziona in base alle diverse casistiche!

Smart-working prorogato oltre il 30 giugno: ecco le ultime decisioni!

Come avrai compreso, il Governo Draghi ha deciso di intervenire ancora una volta per quanto riguarda lo smart-working. Infatti, la decisione è stata quella di prorogarlo oltre la scadenza che era stata inizialmente fissata al 30 giugno.  

Attenzione però: devi sapere che lo smart-working non è solo legato all’emergenza pandemica. 

Questo vuol dire che tale modalità di lavoro era già presente in precedenza, ma con la pandemia ha semplicemente avuto un boom e ha fatto notare a tutti le falle nella legge che regolava lo smart-working.

Ebbene, qualora il Governo non avesse optato per la proroga oltre il 30 giugno dello smart-working, cosa sarebbe accaduto? Beh, andiamo a rispondere a questa domanda spiegando nel dettaglio come funziona. 

Dunque, qualora non ci fosse stata questa proroga, la possibilità di accedere comunque al lavoro agile ci sarebbe stata comunque. 

Ma quindi cosa cambia? Devi sapere che la normale procedura di accesso allo smart-working risulta essere spesso molto complessa. 

Insomma, qualora non ci fosse stata alcuna proroga dello smart-working, si sarebbe tornati all’obbligo di accordo individuale tra azienda e dipendente, possibilità molto lunga e complessa. 

Ebbene, invece per il momento, fino al 31 agosto, i lavoratori e le aziende potranno ancora sfruttare i benefici dello smart-working semplificato. 

In poche parole, la comunicazione dovrà avvenire al Ministero del Lavoro, ma in forma semplificata, in modo che la procedura possa essere più snella e veloce. 

Inoltre, devi sapere che il diritto allo smart-working è stato prorogato anche per tutti i genitori che hanno dei figli con fragilità, ma anche per coloro che sono disabili. 

Attenzione però: ci sono dei lavoratori che non possono accedere allo smart-working semplificato! 

Proprio per questo motivo è impensabile non effettuare una distinzione tra le diverse tipologie di lavoratori per comprendere come richiedere lo smart-working caso per caso. 

Sei curioso di saperlo? Allora continua a leggere questo articolo!

Smart-working e lavoratori fragili: ecco come funziona!

Come abbiamo sottolineato in precedenza, sono state prorogate anche le norme che disciplinano il diritto allo smart-working per coloro hanno dei figli con delle fragilità. 

Ma che dire dei lavoratori fragili?  Comprendiamo meglio l’accaduto. 

Secondo quanto era stato inserito nella bozza del Decreto, ci sarebbe stata la possibilità di accedere alla proroga dello smart-working semplificato anche per i lavoratori fragili. 

Tuttavia, devi sapere che nel testo finale del decreto tale possibilità non sembra essere stata inserita. 

Eppure, successivamente è stata pubblicata una nota da parte del Ministero del Lavoro che chiarisce che le tutele proseguiranno per coloro che si trovano in situazione di fragilità e per coloro che hanno dei figli disabili. 

Ma come avrai capito non c’è solo la situazione legata ai lavoratori fragili che dobbiamo tenere in considerazione. 

Insomma, dobbiamo anche operare una distinzione tra coloro che lavorano nel settore pubblico e coloro che operano nel privato, per capire le diverse modalità di accesso allo smart-working.

Smart-working nel settore privato: ecco come prevede la normativa!

Partiamo subito con il settore privato, in modo da comprendere come viene disciplinato lo smart-working ed, in particolare, l’accesso ad esso. 

Ebbene, come tutti sappiamo il 2020 ha portato con sé da un lato una terribile pandemia legata al Covid-19, ma dall’altra parte numerose innovazioni. 

Insomma, per un Paese come l’Italia che, storicamente, non ha grandi competenze dal punto di vista del digitale, lo smart-working è stato una vera e propria spinta verso l’innovazione. 

Eppure, non dobbiamo intendere l’innovazione solo dal punto di vista delle competenze digitali, ma anche dell’accesso ai contratti di lavoro in modalità agile, ossia quelli di smart-working.

Attenzione: sono molte le aziende che hanno preferito il ritorno in sede dei propri dipendenti. 

Eppure, dal lato dei dipendenti, la preferenza ricade quasi nella totalità dei casi nel lavoro ibrido. Insomma, un vero e proprio ibrido tra lo smart-working ed il classico lavoro in ufficio che presuppone, ad esempio, 3 giorni in ufficio e due da remoto. 

Dunque, quali sono state le principali novità per i lavoratori del settore privato?

Beh, prima di tutto ricordiamo la possibilità che questi hanno di accedere allo smart-working semplificato entro il 31 agosto. 

Attenzione: devi sapere che, a causa di possibili proroghe future, questa data potrebbe ancora cambiare. 

Dunque, i lavoratori possono aderire volontariamente al lavoro agile compilando un modello semplificato con l’azienda, da inviare poi al Ministero del Lavoro. 

Questo consente loro un più rapido accesso al lavoro agile, cosa estremamente difficile in precedenza, quando le pratiche burocratiche scoraggiavano l’adesione. 

Smart-working nel settore pubblico: semplificazioni bloccate! Cosa succede!

Una delle questioni più importanti relative allo smart-working riguarda coloro che lavorano nel settore pubblico, quindi nella Pubblica Amministrazione. 

Anche in questo caso, se non ci sono interventi del Governo, lo smart-working viene regolato dalla Legge numero 81 del 2017, ossia dagli accordi individuali tra aziende e lavoratori. 

Attenzione: secondo quanto deciso dal settore pubblico, ad oggi non vediamo nessuna proroga alla modalità di smart-working semplificata. 

Insomma, secondo quanto è stato deciso dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 settembre 2021, a partire dal 15 ottobre dello scorso anno ogni lavoratore del settore pubblico avrebbe dovuto svolgere la sua attività lavorativa in presenza. 

Ovviamente, ci teniamo a sottolineare che si può ricorrere, per legge allo smart-working, ma la procedura risulta essere lunga e complessa. 

Insomma, come fanno coloro che vogliono accedere allo smart-working che lavorano nella Pubblica Amministrazione?

Beh, come avrai capito c’è la possibilità anche per loro. 

Infatti, come ha affermato il Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, sul portale ufficiale c’è un documento che spiega nel dettaglio quelle che sono le linee guida per poter accedere allo smart-working anche nel settore pubblico. 

Tale documento, approvato anche dai principali sindacati, spiega le diverse modalità per accedere al lavoro agile.