Smartworking? Ci vuole il super green pass! Fino a quando?

Dal 15 febbraio tutti i lavoratori over 50, indipendentemente dal settore in cui operano e dalla tipologia di attività che svolgono, dovranno possedere il super green pass per accedere al proprio luogo di lavoro. Tale disposizione, per chi stesse cercando conferme, vale anche per i lavoratori in smartworking. Ma fino a quando? È vero che il 31 marzo il super green pass sarà abolito?

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Scatta dal 15 febbraio l’obbligo del super green pass per tutti gli over 50. Va da sé che chi ha un posto di lavoro, si ritrova davanti a un nodo non facile da districare.

Il bivio si pone nel momento in cui il lavoratore in questione non ha intenzione di sottoporsi a vaccinazione. Le conseguenze di questa scelta riguardano in primis la tutela della propria salute ma, non di minore importanza, anche la propria sopravvivenza economica.

Dal 15 febbraio tutti i lavoratori over 50, indipendentemente dal settore in cui operano e dalla tipologia di attività che svolgono, dovranno possedere il super green pass per accedere al proprio luogo di lavoro.

Non c’è spazio per alcun tipo di dubbio, dunque. Tutti coloro che d’ora in avanti vogliono continuare ad accedere al proprio posto di lavoro, e hanno superato i 50 anni di età, devono in maniera obbligata sottoporsi al vaccino contro il Covid-19, a meno di non rimanere senza un euro in tasca.

Tale disposizione, per chi stesse cercando conferme, vale anche per i lavoratori in smartworking ma non in generale per chi lavora da remoto. Infatti il freelance o libero professionista, che svolge la propria attività lavorativa da casa, non è tenuto ad esibire il proprio green pass.

Ma se si tratta di un lavoratore dipendente di un’azienda, che per via dell’emergenza sanitaria ancora in corso, riceve disposizioni di lavorare da casa in smartworking, allora è equiparato nell’obbligo agli altri colleghi che si recano fisicamente sul posto di lavoro.

Ma fino a quando? Ecco le novità.

Smartworking e super green pass: novità dal 15 febbraio

L’odissea del green pass prima e del super green pass dopo, ci ha abituati a continui cambiamenti, soprattutto per quanto riguarda l’accesso ai luoghi pubblici.

Ormai senza un green pass in corso di validità è davvero difficile condurre una vita che abbia un sapore di normalità. In pratica, senza green pass è possibile andare a fare la spesa al supermercato oppure recarsi in farmacia, mentre per tutto il resto è indispensabile perlomeno sottoporsi al tampone.

Così fino a qualche ora fa, anche per quanto riguarda il recarsi sul posto di lavoro. L’obbligo di esibire un green pass per lavorare, è stato introdotto in Italia il 15 ottobre scorso. Abbiamo già avuto modo di approfondire l’argomento in questo articolo dedicato al tema, intitolato Green pass lavoro: chi rimane senza stipendio dal 15 ottobre. 

Il punto della questione è che comunque era possibile anche sottoporsi a un tampone rapido eventualmente, per quanto a spese proprie e da ripetere ogni 48 ore, pur di recarsi sul posto di lavoro. 

A oggi, tutto questo non è più possibile, per quanto riguarda gli ultracinquantenni, che hanno l’obbligo vaccinale, se vogliono continuare a lavorare. Quanto tempo si può rimanere senza stipendio? La risposta è: in base ai risparmi che si hanno da parte. E poi?

Quanto durerà lo smartworking? E l’obbligo vaccinale per gli over 50 cesserà, al termine dello stato di emergenza?

Ecco le ultime notizie aggiornate.

Smartworking e stato di emergenza: fino a quando?

Stando alle ultime notizie a disposizione, la fine dello stato di emergenza è attualmente confermata per il 31 marzo 2022. La modalità di lavoro in smartworking ha avuto un vero e proprio boom, proprio per contrastare il diffondersi della pandemia. 

Ecco dunque che tutti coloro che svolgevano funzioni lavorative in ufficio, nonché quadri, manager e coordinatori di vario livello, hanno avuto la possibilità di continuare a svolgere le proprie funzioni, lavorando da casa.

Ciò che ormai sembra plausibile è che non si potrà più tornare indietro alla situazione pre-pandemia, anche da questo punto di vista. Il futuro dello smartworking è scritto dunque, per quanto non coinciderà più con un vero e proprio “isolamento” in casa, bensì si tratterà di una forma di lavoro più dinamica.

Lo conferma, nelle sue dichiarazioni, Pasqualino Albi, ordinario di Diritto del lavoro all'Università di Pisa e avvocato giuslavorista

Sarà decisamente più dinamico di quello che abbiamo conosciuto durante la pandemia che è stato fondamentalmente il lavoro svolto 'da casa' in una situazione di sostanziale isolamento, a volte anche prolungato nel tempo.

Il lavoro smart sarà dunque agile prevedendo un’alternanza tra i compiti svolti da casa e la presenza necessaria in ufficio, in maniera periodica.

Ovviamente si tratta di una situazione in divenire, di una definizione di ciò che è nato in modo emergenziale ma che d’ora in avanti farà parte a pieno titolo della realtà lavorativa delle persone.

Il trend del mercato del lavoro lascia escludere del tutto, allo stato attuale della situazione, un ritorno a una situazione lavorativa come in fase pre-pandemica.

Con non poche differenze però, tra il settore pubblico e quello privato. Infatti:

Fino al 31 marzo 2022, la differenza sostanziale è che, per il settore pubblico, è necessario l’accordo individuale, come previsto dalla legge 81/2017, mentre nel settore privato è ancora ammessa la forma semplificata di smart working, con attivazione unilaterale da parte del datore di lavoro.

Smartworking e green pass: quando scade l’obbligo vaccinale over 50?

Le prime date a saltare fuori, a tal riguardo, ci portano già all’inizio dell’estate. Infatti, come riporta Orizzonte Scuola, 

il 15 giugno rappresenterebbe già il primo traguardo da raggiungere, per l’obbligatorietà del super green pass over 50, con o senza la proroga dello stato di emergenza.

Si prospetta dunque un protrarsi di questa situazione fino a tutti i mesi estivi compresi, prevedendo dunque l’obbligo di un super green pass per tutta la popolazione che rientra in questa fascia di età.

Per ottenere il super green pass è necessario dunque sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid 19 oppure aver contratto il virus ed esserne guarito.

Chi dunque ha contratto la malattia, riceve in automatico la certificazione verde rafforzata. Chi invece non si è mai ammalato, deve obbligatoriamente sottoporsi al ciclo vaccinale. Le conseguenze di un rifiuto non riguardano solo la perdita di lavoro.

Infatti ci saranno controlli a random, da parte delle Forze dell’Ordine, con conseguente rischio anche di incorrere in una multa da 100 euro, per essersi sottratti all’obbligo. 

Stando a tali constatazioni, sembrerebbe dunque alquanto improduttivo arroccarsi sulle proprie posizioni no-vax, dal momento che l'obbligatorietà del super green pass, anche solo per andare a lavorare, sembra avere a oggi un futuro lungo davanti a sé.

Per chi viene trovato senza super green pass al lavoro, la sospensione dal proprio servizio è immediata, scattando anche la relativa sanzione. I controlli sono continui, dal momento che anche il datore di lavoro deve sottostare al pagamento di multe salate, nel momento in cui non monitora, in maniera diligente, la situazione.

Smartworking: quanto si risparmia?

Continuando la nostra analisi sulle possibili date di scadenza legate alla fine dello stato di emergenza, dell’utilizzo del super green pass e della modalità di lavoro in smartworking, a proposito di quest’ultimo il trend è decisamente a favore del mantenimento dello status quo.

Ciò significa che molti lavoratori, dopo aver sperimentato questa modalità di lavorare, si dicono assolutamente soddisfatti e propensi a continuare in questo modo. Nessuna mancanza dell’ufficio, che invece lascia spazio al comfort della propria abitazione ma soprattutto a costi inferiori da sostenere, per recarsi al lavoro.

Le stime più recenti, da parte del Codacons, evidenziano un risparmio minimo, per il lavoratore che opera da casa, di almeno 2.800 euro all’anno, fino ad arrivare a ben oltre 5 mila euro, in alcune circostanze.

Il guadagno non si concretizza solo in moneta sonante. Basti pensare che in media, il tempo di percorrenza per effettuare il tragitto casa-ufficio, per la maggior parte dei lavoratori, equivale a sette giorni all’anno. In sostanza, tempo prezioso risparmiato, da dedicare alla famiglia o magari a una mezz’ora di sonno in più, ogni tanto.

Ai vantaggi dello smartworking in termini di contenimento del contagio, si aggiunge oggi un risparmio tangibile, dal punto di vista dei costi aziendali, per quanto riguarda il caro bollette. Con i costi dell’energia alle stelle, l’azienda preferisce tenere a casa i proprio dipendenti, così da limitare al minimo le spese legate al consumo di energia elettrica e di riscaldamento dei locali.

Ovviamente sull'altra faccia della medaglia troviamo i lavoratori, che invece hanno visto schizzare alle stelle i consumi, da questo punto di vista.

I costi aggiuntivi del lavoro in smartworking

Proprio quest’ultimo punto analizzato, riguardante il rincaro dei prezzi di fornitura delle materie prime di luce e gas, rappresenta però il risvolto della medaglia, per i lavoratori in smartworking.

Da un lato dunque, si abbattono i costi dei trasporti, delle spese giornaliere fuori casa (basti pensare al caffè o alla colazione al bar), degli acquisti per rinnovare in maniera costante guardaroba consono all’ufficio da rinnovare periodicamente e via di seguito. Dall’altro però, bisogna mettere in conto i costi aggiuntivi che comporta il fatto di vivere in casa 24h ore al giorno.

Le ripercussioni sulle utenze domestiche sono lampanti. Basti pensare che di norma genitori e figli lasciano la propria abitazione alle 8 del mattino, in media, per recarsi rispettivamente sul posto di lavoro e a scuola. La pandemia ha rivoluzionato gli schemi, obbligando tutti a rifugiarsi in casa, lavorando in smartworking oppure facendo lezione in DAD.

Ebbene, si stima che le spese per l'approvvigionamento energetico siano aumentate del 230%, rispetto allo scorso anno. E di certo, a fronte del caro bollette attuale, tale condizione non andrà a migliorare.

A tal proposito consigliamo la lettura di alcuni articoli già pubblicati sull’argomento, in particolare con consigli e accorgimento anti-spreco dedicati al calcolo dei kwh, per tenere sotto controllo i consumi, della scelta della fascia oraria più idonea alle proprie necessità e al risparmio garantito grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico.