Pochi stagionali al lavoro? Si assumono gli ucraini!

Niente stagionali italiani al lavoro? La soluzione è assumere profughi ucraini! Vieni a scoprire le ultime.

Ci sono alcuni lavori che gli italiani non vogliono più fare, tanto che i giovani sono stati considerati “allergici al lavoro”. Insomma, la situazione dei lavori stagionali, considerati anche come dei veri e propri lavoretti estivi, è piuttosto critica. 

Per questo motivo è stato lanciato un allarme: non si trovano più stagionali!

Della situazione critica aveva parlato anche la collega Sharon Zaffino nel suo articolo:

Alberghi e ristoranti, infatti faticano a trovare lavoratori. Secondo alcuni la motivazione è solo una: è più comodo percepire il Reddito di Cittadinanza, piuttosto che andare a lavorare.

Insomma, in molti sostengono che la colpa sia proprio del Reddito di Cittadinanza in quanto, come affermano anche i partiti di centrodestra ed Italia Viva, consentirebbe alle persone di vivere sulle spalle dello Stato senza dover necessariamente lavorare. 

Eppure, come sappiamo, l’estate è molto vicina e l’esigenza di questi posti di lavoro dev’essere colmata al più presto

Qual è la soluzione pensata dal Governo? Beh, sicuramente quella di introdurre nel settore del turismo i profughi ucraini che sono scappati dalla Guerra. 

Ma andiamo a comprendere nel dettaglio la situazione di partenza e la soluzione voluta dal premier Mario Draghi!

Settore turistico in ripresa, ma manca il personale! Ecco il motivo!

Ebbene, dopo la pandemia causata dal Covid-19 che ha provato notevolmente il settore del turismo, sembra esserci uno spiraglio di miglioramento. 

Infatti, ora che la pandemia sta volvendo verso il termine, sempre più persone stanno pianificando quelli che saranno i loro viaggi per la stagione estiva. 

Secondo quanto affermato dal Ministro Garavaglia servirebbero circa 250mila lavoratori stagionali da assumere per la stagione. 

Per comprendere al meglio la situazione è bene spiegare che già per le vacanze di Pasqua, meno ambite sicuramente rispetto alle ferie estive, sono stati più di 11,5 milioni gli italiani che hanno deciso di partire. 

Ebbene, questo potrebbe essere un grave problema per il settore del turismo che non riuscirebbe ad accontentare la clientela nel modo ottimale. 

Insomma, secondo i dati presentati da Coldiretti, quest’estate il 95% degli italiani rimarrà in Italia per le vacanze estive. Inoltre, si stima che quasi il 30% di essi resterà addirittura all’interno della sua regione. 

Luce in fondo al tunnel per il settore del turismo che, dall’inizio della pandemia da Covid-19, aveva riversato in una situazione particolarmente difficile. 

Per capire in che senso possiamo considerare, ad esempio, le vacanze natalizie. In questa occasione erano state molte le prenotazioni, ma altrettante erano state le cancellazioni. 

I motivi? Beh, molti avevano contratto il Coronavirus, visto il boom di contagi dovuti all variante Omicron, mentre molti altri avevano paura di contrarlo in vacanza. 

Risultato? Una crisi del settore del turismo che sembrava essere senza fine. 

Eppure, il numero di prenotazioni per le vacanze estive fanno ben sperare per una pronta ripresa del settore. 

Bene, abbiamo capito che il turismo è in ripresa, ma cosa possiamo dire dei lavoratori stagionali? Per quale motivo non si trovano?

Beh, devi sapere che prima della pandemia gli stagionali lavoravano per un periodo di circa sei o sette mesi all’anno e, nel restante periodo, usufruivano della NASpI

Ma oggi la situazione è cambiata?

Diciamo che, visto che molte aziende hanno chiuso o comunque riversano in uno stato di instabilità economica, non possono garantire alcuna continuità ai dipendenti. 

Dunque, non è solo colpa del Reddito di Cittadinanza come sostengono in molti. Infatti, molti giovani rinunciano ai lavori stagionali perché cercano qualcosa di più stabile e che possa consentire maggiori possibilità di carriera. 

Niente stagionali? Assumiamo i profughi ucraini nel turismo!

Tuttavia, come avrai compreso, la situazione è piuttosto critica. Insomma, non è semplice mandare avanti un settore come quello turistico senza personale. 

Eppure, per le motivazioni che abbiamo compreso nel corso del precedente paragrafo, sono sempre di più i giovani che rinunciano a questi lavori stagionali con l’obiettivo di trovare un impiego che possa garantire una maggiore stabilità. 

Insomma, il Covid-19 ci ha colpiti duramente, vero, ma ci ha fatti anche riflettere molto, facendoci capire quelle che sono realmente le nostre necessità. 

Ma qual è la soluzione che è stata pensata per compensare il drastico calo del personale nel settore del turismo?

Per scoprirlo andiamo a studiare l’iniziativa avviata da Confcommercio, Uniascom e Federalberghi, supportata da enti che aiutano i profughi ucraini che sono giunti nel nostro Paese a causa della Guerra. 

Insomma, tale iniziativa ha un duplice obiettivo: da un lato si compensa la penuria di personale nel settore del turismo in vista della stagione, dall’altra si aiutano i profughi ucraini a trovare un lavoro. 

Insomma, due obiettivi nobili, che possono essere concretizzati per mezzo di questo progetto di Confcommercio, Uniascom e Federalberghi.

Infatti, da una parte si riuscirebbero ad aiutare i profughi, fornendo loro un’occupazione, utile spesso anche per alleviare un dolore e, dall’altra parte, per sostenere le imprese turistiche che devono ripartire al più presto.

L’adesione al progetto è volontaria e, di conseguenza, saranno le stesse aziende a decidere se assumere o meno dei profughi ucraini per lavorare nel corso ella stagione estiva. 

Come funziona l’assunzione di profughi ucraini come lavoratori stagionali?

Abbiamo capito che questo progetto ha ormai preso piede e sempre più aziende stanno piano piano aderendo all’iniziativa. 

Ma come funziona, più nel dettaglio? Beh, devi sapere che la domanda e l’offerta di lavoro saranno gestite da enti bilaterali, in modo da risolvere tutta la parte burocratica legata alle assunzioni. 

Sono già stati realizzati i primi test per controllare come funzionerebbe l’incontro tra domanda ed offerta ed i primi risultati sono estremamente incoraggianti. 

Un esempio? Il portale MyJob della provincia di Varese, nel quale si cercano camerieri ai piani e addetti sala e bar di nazionalità ucraina che sono fuggiti dalla Guerra. 

In questo modo, attraverso l’iniziativa Varese per l’Ucraina, lo scopo è di dare a ragazzi e ragazze lavoratori la possibilità di formarsi ed apprendere un lavoro (specialmente nel settore del turismo) in modo da diventare poi autonomi nel mercato del lavoro. 

Iniziativa nobile che dev’essere supportata e conosciuta da tutti, ovviamente. 

Come funzionano le assunzioni: l’iter secondo il Governo!

Abbiamo compreso che ci sono delle piattaforme ad hoc per assumere profughi ucraini da impiegare, in questo caso specifico, nel settore del turismo. 

Ma come funziona nel dettaglio l’iter burocratico legato all’assunzione di questo nuovo personale? 

Prima di tutto devi sapere che sarà compito della Questura rilasciare il permesso di soggiorno al cittadino interessato al lavoro. All’interno di questo permesso saranno presenti i dati identificativi del soggetto ed un codice numerico. 

Ebbene, con questo codice numerico presente sul permesso di soggiorno, il cittadino ucraino che vive in Italia avrà la possibilità di essere assunto e di aprire una posizione contributiva presso l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale

E per il datore di lavoro? C’è un iter particolare che deve essere seguito per l’assunzione di un cittadino ucraino in Italia?

Beh, secondo quanto affermato da Stefano Sassara, bisognerà procedere allo stesso modo dell’assunzione di un cittadino extracomunitario che sta attendendo il rinnovo del permesso di soggiorno.

Insomma, nella comunicazione UNILAV bisognerà specificare che il cittadino è in attesa di permesso.

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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