Fondare una start up: i contributi Invitalia del 2021

Molto spesso i giovani hanno tante idee, ma pochi mezzi a disposizione per metterle in pratica. I fondi finanziati da Invitalia e attivi anche nel 2021 vengono incontro ai giovani imprenditori che vogliono fondare una start up. Parliamo di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero e senza garanzie. Ecco tutti i bandi disponibili.

Image

Essere giovani significa spesso avere tante idee ma pochi fondi per concretizzarle. E, capita troppo spesso, che a causa di mancanza di fondi si decida di non investire nella propria impresa o nella propria start up. Questo, ovviamente, si traduce in disoccupazione, fuga di cervelli. Peggio, accontentarsi di qualcosa che non è quello per cui si è studiato o non soddisfa a pieno le ambizioni.

Nel 2021, in Italia, sono stati rinnovati una serie di contributi per evitare che questo succeda, finanziati da Invitalia. I giovani imprenditori (alcuni fondi sono anche dedicati all’imprenditoria femminile) dovranno dimostrare inventiva e voglia di fare. Il denaro ce lo mette lo Stato o in alternativa l’Europa o la Regione. Infatti, molto spesso i bandi possono riguardare anche contributi derivanti dall’Unione Europea o dal territorio regionale. Vediamo quali sono.

Contributi Invitalia per fondare una start up: Selfiemployment Garanzia Giovani

Selfemployement Garanzia Giovani è un programma di investimenti gestito da Invitalia, sotto la supervisione del ministero del Lavoro. Rientra nel programma Garanzia Giovani.

Operativo dal 2019, è stato rinnovato anche quest’anno e fino al primo marzo 2021 aveva finanziato già 1.555 iniziative con 52 milioni di euro investiti. Il fondo si rivolge ai giovani NEET (quelli cioè che non studiano né cercano un lavoro) under 30 che presentano un’iniziativa imprenditoriale. Inoltre, chi presenta domanda deve essere obbligatoriamente iscritto al programma Garanzia Giovani.

In particolare, sono ammesse tutte le società e imprese che contano al massimo nove soci e che siano nate da massimo dodici mesi rispetto al momento in cui è stata presentata la domanda (in questo periodo devono essere rimaste inattive) o vengano costituite entro 60 giorni dalla stessa data. In alternativa, vi accedono le società di professionisti, anche queste nate da non più di dodici mesi.

Le imprese che intendono accedere al fondo finanziato da Invitalia, con cui potranno pagare le spese di investimento e quelle di gestione, devono appartenere al settore del turismo, del commercio sia al dettaglio che all’ingrosso, dell’agricoltura, dell’informazione e comunicazione, delle energie rinnovabili e dei servizi alla persona e per l’ambiente.

Contributi Invitalia per fondare una start up: come accedere al Selfiemployment Garanzia Giovani

La prima cosa da fare quando si decide di partecipare all’erogazione di questi contributi per fondare la propria start up è redigere un business plan. Questo dovrà essere caricato sul portale al momento dell’invio della domanda e verrà valutato da Invitalia. Ecco perché per la sua scrittura è bene rivolgersi a chi possiede le giuste competenze. Da un buon business plan, che deve contenere tutta la descrizione dell’impresa, l’analisi di mercato e gli aspetti economico-finanziari, dipende l’esito positivo della domanda.

Una volta presentata la domanda, l’esito arriverà entro 60 giorni. Non ci sono graduatorie di merito, l’erogazione avviene fino a esaurimento fondi. Ogni progetto può essere finanziato per un valore da 5.000 a 50.000 euro, sottoforma di prestito agevolato senza interessi e senza garanzie. La restituzione dovrà avvenire entro sette anni e con rate mensili e il pagamento della prima rata è previsto dopo sei mesi dall’arrivo del prestito.

Contributi Invitalia per fondare una start up: arriva Smart Money

Si aprirà il 24 giugno alle ore 12 lo sportello per poter presentare domanda di accesso al fondo Smart Money. Anche in questo caso, il contributo è finanziato da Invitalia per cui è sul suo portale che bisognerà collegarsi per compilare il tutto.

L’incentivo si rivolge alle start up innovative nate da meno di 24 mesi, con sede in Italia e che siano in fase di seed o pre-seed, con lo scopo di sfruttare i servizi messi a loro disposizione dagli specialisti del settore per definire nel miglior modo possibile il loro progetto imprenditoriale.

Il fondo Smart Money investe in due modi: erogando contributi a fondo perduto per poter acquistare i servizi forniti da incubatori e acceleratori, oppure investendo nel capitale di rischio delle start up innovative.

Per quanto riguarda il primo punto, il fondo a cui si accede ha un limite massimo di 10mila euro che copre fino all’80% delle spese ammissibili. Le idee da presentare devono essere innovative e puntare sulla tecnologia. In questa fase, i progetti dovranno essere in sperimentazione per poter testare il gradimento dei potenziali clienti sul mercato.

Alle aziende che completeranno la prima parte del piano, sono riservati gli investimenti della seconda fase. Quelli cioè che puntano sul capitale di rischio. A questo punto le start up possono chiedere ancora un contributo a fondo perduto pari al 100% della spesa e per un importo massimo di 30mila euro, nel caso in cui abbiano ricevuto capitali di rischio da business angels o investitori qualificati.

Contributi Invitalia per fondare una start up: Nuove Imprese a Tasso Zero

Il bando Invitalia Nuove Imprese a Tasso Zero, con un fondo in dotazione totale di 150 milioni di euro, si rivolge all’imprenditoria femminile e a quella di giovani under 36. Anche in questo caso, vi accedono le imprese nate da non più di 12 mesi o quello che nasceranno entro 45 giorni dal momento in cui la richiesta viene accolta.

I settori coinvolti sono quelli del turismo, dell’innovazione sociale, dell’industria e dell’artigianato e di fornitura di servizi a persone e commercio. Ogni impresa potrà presentare un progetto del valore massimo di 1 milione e mezzo di euro e che dovrà essere realizzato entro 24 mesi dal finanziamento. Quest’ultimo, copre le spese di acquisto di suoli o fabbricati in cui si svolgerà l’impresa, dei macchinari e delle attrezzature e di tutte le attività di formazione e consulenza.

L’intera somma ricevuta deve essere restituita in 8 anni con rate semestrali (ogni 31 maggio e 30 novembre) che partiranno nel momento in cui si è ricevuta l’ultima quota del prestito. 

Anche in questo caso, come per Selfemployement Garanzia Giovani, è necessario presentare un business plan da caricare sul portale di Invitalia nel momento in cui si presenta la domanda, che verrà poi valutata entro 60 giorni.

Contributi Invitalia per fondare una start up: Cultura Crea, il fondo per il Sud Italia

Il fondo Cultura Crea, anche questo gestito da Invitalia, finanzia le imprese del mondo della cultura del Mezzogiorno d’Italia. Fino a oggi, le aziende che hanno ricevuto i fondi sono state 135 con un totale di denaro erogato pari a circa 21 milioni di euro, con più di 300 posti di lavoro creati.

Si tratta sia di contributi a fondo perduto che di finanziamenti agevolati. Il bando Cultura Crea si rivolge a imprese sia che siano già avviate, ma non oltre i 36 mesi (tempi più lunghi ammessi solo in caso di società), sia che intendano formarsi ora, ma non oltre i 30 giorni dal momento in cui la richiesta viene accolta. Ancora, porte aperte alle Onlus e alle no profit che investano in Puglia, Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania. 

Le modalità di accesso sono le solite: registrazione, caricamento business plan e attesa della valutazione che avverrà entro 60 giorni. Prima di arrivare a questa fase, però, è bene sapere se con la propria idea si può accedere all’incentivo. Le imprese ammesse infatti sono le start up, con finanziamenti fino a 400mila euro, che producano servizi innovativi nell’ambito della conoscenza, della cultura, della tecnologia e della manutenzione del patrimonio culturale. Le imprese stabili impegnate nel settore turistico, con finanziamenti fino a 500mila euro e, infine, le imprese del terzo settore che godranno di finanziamenti fino a 400mila euro.

Per ognuna delle imprese sarà riconosciuta una parte di denaro a fondo perduto (40% per le imprese neonate e 20% per quelle già in piedi) e una parte di finanziamento a tasso zero. In quest’ultimo caso, la cifra dovrà essere restituita entro otto anni più un anno di preammortamento.

Contributi Invitalia per fondare una start up: attivo il bando First Round

Il bando First Round, promosso da Invitalia e Entopan Innovation, sarà attivo fino al 15 giugno. Porte aperte alle start up che desiderano consolidare la propria idea di business con l’accompagnamento e la consulenza di esperti del settore.

First Round si muove all’interno del bando Resto al Sud, che promuove le attività del Sud Italia ed è sempre promosso e finanziato da Invitalia. Qui, con questo nuovo incentivo, si vuole puntare sulle nuove imprese del mondo del benessere, dell’economia circolare, della salute e dell’agroalimentare, in modo da valorizzare i giovani talenti di questa terra e creare realtà che siano proiettate verso la transizione verde.

L’incentivo finanzia le start up innovative, sia che siano già nate che stiano per muovere i primi passi, che hanno sede in Basilicata, Abruzzo, Calabria, Molise, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Sono anche comprese le aziende che nascono in uno dei Comuni compresi nell’area sismica del Centro Italia, tra Lazio, Marche e Umbria.

Anche in questo caso, come per Cultura Crea, il fondo eroga sia contributi a fondo perduto che finanziamenti a tasso zero, per un aiuto totale che sia di massimo 240mila euro, di cui il 58% possono essere a fondo perduto. Le imprese che parteciperanno al bando e saranno selezionate, riceveranno fin a subito il supporto di Entopan Innovation per la presentazione del progetto a Invitalia, la quale ne valuterà tutti gli aspetti di sostenibilità e coerenza col bando, al fine di stabilire l’entità del finanziamento.

Entopan garantirà poi tutto il sostegno nelle fasi successive, in modo da aiutare la nuova impresa nelle strategie di crescita e nell’empowerment imprenditoriale.