Stipendi PA: tutte le novità della legge di bilancio 2022!

All'interno della legge di bilancio 2022 ci sono tantissime novità nell'ambito del lavoro e degli stipendi, vediamo assieme quali sono.

Negli ultimi mesi uno degli argomenti più discussi è stata sicuramente la nuova legge di bilancio 2022, all’interno delle innumerevoli proposte presentate dal governo troviamo anche delle modifiche che riguardano i dipendenti della pubblica amministrazione

Infatti, all’interno della nuova legge di bilancio si parla proprio degli stipendi di una particolare categoria di dipendenti della pubblica amministrazione, i dirigenti.

Questa particolare misura presente all’interno della legge di bilancio 2022 riguarda proprio gli stipendi dei dirigenti della pubblica amministrazione, e la notizia non ha causato poco dibattito; la manovra è stata prima proposta e poi cancellata e poi riproposta nuovamente dal Senato

Ormai i tempi stringono ed è praticamente certo che nel corso del prossimo anno ci saranno degli aumenti agli stipendi per tutti i dirigenti che lavorano nella pubblica amministrazione, vediamo insieme nel corso dell’articolo quali sono i nuovi tetti limiti e cosa cambierà realmente nel 2022. 

Stipendi PA: cosa cambierà con la nuova legge di Bilancio?   

Dopo che ne abbiamo parlato per innumerevoli mesi e se n’è discusso su tantissimi canali differenti la legge di bilancio 2022 è stata ufficialmente approvata, il 23 dicembre dal Senato e successivamente il 31 dicembre è stata approvata dalla camera.

Le novità presentate all’interno della legge di bilancio 2022 sono veramente innumerevoli, in primis si è parlato molto dell’introduzione dell’assegno unico universale, di diverse agevolazioni per tutte le persone disabili ed anche dell’argomento principale dell’articolo di oggi: laumento di stipendio per i dirigenti della pubblica amministrazione.

Non è la prima volta che si decide di introdurre un aumento per le buste paga dei dirigenti della pubblica amministrazione; infatti, è un testo già presente nella bozza della legge di Bilancio, nello specifico l’articolo 153 comma 4, che è stato successivamente eliminato a seguito delle innumerevoli polemiche che l’hanno accompagnato. 

Per poterlo però introdurre ugualmente all’interno della legge di bilancio 2022 poco prima della data dell’approvazione da parte del Senato, è stato reintrodotto all’interno del documento con la dicitura di comma 68. 

Stipendi PA: per chi aumenteranno gli stipendi?  

Come primo punto vogliamo specificare che sono stati stanziati tre miliardi di euro fino al 2024 per finanziare tutta la manovra, questo fondo non servirà solo per gli aumenti di stipendi ma anche per incentivare nuove assunzioni a tempo indeterminato all’interno della pubblica amministrazione.

Sappiamo anche che con la riforma Irpef ci saranno tantissime persone che vedranno dei benefici all’interno della loro busta paga, in quanto riceveranno sia aumenti che arretrati degli anni precedenti.

Vi è una categoria che beneficerà di aumenti ancora più cospicui, stiamo parlando proprio dei dirigenti ai vertici della pubblica amministrazione, persone che operano all’interno dei vari ministeri magistrature o autorità indipendenti. 

Questi aumenti sono stati accolti con molto entusiasmo soprattutto dal presidente della pubblica amministrazione, il ministro Renato Brunetta, il quale ha dichiarato:

“Questa manovra economica ci fa guardare al futuro con fiducia anche grazie al fattore PA, la vera spinta del piano nazionale di ripresa e resilienza.”  

Per quanto riguarda il settore scolastico sono state stanziate delle risorse specifiche; infatti, la manovra che comprende i tre miliardi di euro investiti all’interno della pubblica amministrazione suddivide questi fondi in diversi ambiti i settori economici. 

Stiamo parlando come abbiamo già accennato precedentemente di nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato, delle cosiddette “vacanze contrattuali”, fino al finanziamento per nuovi ordinamenti professionali.

Assieme a tutte queste novità troviamo appunto gli aumenti agli stipendi dei dirigenti, vedremo nel corso del prossimo paragrafo a quanto ammontano gli aumenti e a quanto è stato alzato il tetto limite per poterli ottenere.   

Stipendi PA: quanto si alzerà il tetto?  

La vera novità di questa manovra sta proprio nel cambio del tetto e limite degli stipendi dei dirigenti ai vertici della pubblica amministrazione.

Infatti, prima dell’introduzione di queste modifiche all’interno della legge di bilancio 2022 il tetto limite per gli stipendi dei dirigenti era pari a 240.000 €, dopo queste modifiche non vi sarà più un tetto limite infatti tutti gli stipendi dei dirigenti potranno ricevere dei rialzi annuali se previsti, senza alcun tipo di limite.

Sarà un compito di Istat quello di calcolare a quanto ammonteranno gli stipendi finali di tutti i dirigenti e a quanto sarà realmente lo spostamento del tetto massimo.

Quello che possiamo supporre ad oggi è che coloro che riceveranno sicuramente un aumento saranno tutti dirigenti ai vertici della pubblica amministrazione che già oggi percepiscono uno stipendio che si aggira attorno alla cifra limite. 

Saranno invece esclusi dagli adeguamenti previsti tutti i dirigenti di prima fascia quindi coloro che hanno uno stipendio inferiore allo scorso tetto limite.

Non sappiamo ancora di preciso a quanto ammonteranno gli aumenti degli stipendi dei dirigenti agli alti livelli, quello che è certo è che non avendo più un tetto limite massimo per il proprio stipendio, potranno ricevere bonus ed agevolazioni esattamente come tutti gli altri dipendenti pubblici.        

Come abbiamo visto gli aumenti percentuali saranno decisi da Istat secondo i vari adeguamenti annuali, sappiamo che è stato già rinnovato il contratto nella pubblica amministrazione per gli anni 2019, 2020 e 2021, sappiamo anche che in questo triennio è stato previsto un aumento del 3,78% su tutti gli stipendi nella pubblica amministrazione, portando così il nuovo tetto limite a 249.000 €.                                      

Stipendi PA: previste anche nuove assunzioni!                     

All’interno di questa manovra presente nella legge di bilancio 2022 sono stati stanziati all’incirca 935 milioni di euro per creare un fondo che serva ad incentivare l’assunzione di nuovo personale con contratto a tempo indeterminato.

Questo fondo è stato strutturato per essere speso nel periodo che va dal 2022 al 2026, e servirà appunto per assumere nuovo personale; sempre nella stessa sezione troviamo anche 470 milioni di euro che sono stati stanziati per fornire un aumento a tutte le buste paga dei sindaci e gli amministratori locali. 

Per entrare nello specifico analizziamo il documento della legge di bilancio 2022, dove all’interno del comma 607 viene regolamentato il fondo per le nuove assunzioni, ricordiamo che questo fondo non è l’unico che è stato stanziato per poter assumere nuovo personale, si va ad aggiungere agli altri incentivi già presenti, e si struttura dal 2022 al 2026 con un budget sempre crescente.

Parlando invece degli aumenti all’indennità gli amministratori locali e sindaci, dobbiamo consultare i commi 583 a 587, dove vengono descritti questi aumenti che verranno incrementati nel corso dell’anno 2024 fino a raggiungere una soglia dell’indennità per sindaci e amministratori locali pari a quella che viene fornita ai presidenti delle regioni.

Questa decisione è stata presa in quanto nel corso degli ultimi anni le responsabilità e le mansioni che sono state date a queste due categorie di dipendenti nella pubblica amministrazione sono aumentate notevolmente.

Abbiamo anche un’altra parte interessante di questa manovra, descritta all’interno dei commi che vanno dal 609 al 611, stiamo parlando proprio della cosiddetta “vacanza contrattuale”, che consiste nel periodo che intercorre tra una scadenza di un CCNL e di successivo rinnovo, copre appunto dei vuoti contrattuali.

Per la “vacanza contrattuale” all’interno della manovra sono stati stanziati un complessivo di 810 milioni di euro, per l’arco temporale che va dal 2022 al 2024.

Sono previsti anche degli investimenti per tutto quello che riguarda il reparto previdenziale dei dipendenti appartenenti all’esercito ai vigili del fuoco e alle forze dell’ordine per gli anni 2022,2023 e 2024; è stato creato anche un fondo apposito per tutto il personale dei vigili del fuoco, dove è stata ricalcolata la quota retributiva. 

Per finire sono stati istituiti anche dei fondi per la formazione di tutti i dipendenti della pubblica amministrazione, ed una parte del bilancio verrà indirizzata anche al Coni per creare nuovi posti di lavoro nel settore dello sport, che come sappiamo è stato gravemente colpito dalla crisi dovuta alla pandemia.         

Stipendi PA: quando potremo vedere i cambiamenti?

Gli effetti di questa manovra non saranno ovviamente immediati, dal punto di vista economico per il paese, ci potranno essere però degli effetti sulle buste paga già nel 2022 per tutti i dipendenti che stanno aspettando un rinnovo, e sicuramente vedremo già nel corso di quest’anno gli effetti rispetto alle nuove assunzioni.

Per quanto riguarda invece gli incrementi degli stipendi dei dirigenti alle alte sfere della pubblica amministrazione, ci vorrà sicuramente più tempo, e prevedibile che potranno vedere i primi aumenti nel corso dell’anno 2023.

Le decisioni prese nel corso di questa manovra non sono state però assenti da innumerevoli critiche; infatti, se si vanno ad analizzare tutte le decisioni prese ci si rende conto che ci sono dei fattori piuttosto negativi all’interno delle novità proposte.

Basta pensare, per esempio, a tutti gli anni di stipendi arretrati che dovranno essere rimborsati a tutti i dipendenti nella pubblica amministrazione che rientrano nelle indennità da vacanza contrattuale, e calcolando che In Italia sono 3,2 milioni lavoratori nella pubblica amministrazione, bisognerà effettuare innumerevoli calcoli che porteranno via altrettanto tempo e lavoro.

Non è l’unica critica che è stata fatta, si è parlato molto anche delle nuove assunzioni a tempo indeterminato, in quanto a causa dell’emergenza sanitaria e dei vari blocchi che sono stati posti nei confronti dei contratti di lavoro, le uniche offerte che vengono fatte ai vari dipendenti sono di contratti precari e comunque con una durata determinata; a questo problema si aggiunge anche il blocco dei licenziamenti e quindi l’impossibilità di iniziare un vero e proprio cambio generazionale.

Speriamo ovviamente che questi piccoli intoppi non rallenti no le innovazioni che vogliono essere attuate nel corso dei prossimi anni, soprattutto per fornire a tutti gli italiani un sistema di amministrazione pubblica efficiente e che punti sulla digitalizzazione del lavoro.

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