Gli stipendi più bassi d’Europa: ecco dove si percepiscono!

In Europa la disuguaglianza salariale è sempre più accentuata. Nell'articolo vediamo in quali paesi si percepiscono gli stipendi più bassi e più alti.

Quale retribuzione è adeguata per vivere comodamente in Italia? Qual è il costo della vita in Italia? E, soprattutto, tra gli stipendi d’Europa, quali sono i più bassi tra le nazioni del vecchio continente?

Facciamo un excursus dei dati e dei vari paesi e stabiliamo quali sono le retribuzioni più basse e con il potere d’acquisto più basso. 

Italia: prima di parlare di stipendi, vediamo quanto costa la vita

In Italia il costo della vita è abbastanza alto, al nord più che al sud. 

Il costo della vita nelle principali città italiane come Milano, Roma, Bologna, Firenze  e nelle tipiche località di villeggiatura è ovviamente molto più alto che in altre cittadine più piccole, soprattutto del meridione. 

La media di un pasto per due, per esempio, in un ristorante di fascia media, può arrivare a costare € 55,00;

un boccale di birra in media costa 4,50€; un biglietto singolo per treno o autobus, costa in media 1,50, un pacchetto di sigarette (20 pz. costa  5,50€

Per vivere bene in Italia ci vorrebbe uno stipendio di 2.642 euro

Secondo Numbeo il costo medio della vita (mensile) stimato per una sola persona, senza calcolare il costo di affitto o di mutuo, è di 747,92 euro, mentre per una famiglia di 4 persone il costo della vita è di 2.642,81 euro. Rispetto alla Spagna, ad esempio, il costo della vita in Italia è superiore di oltre il 20%. 

I prezzi degli affitti, però, sono molto elevati. Una stanza, solo una stanza, a Milano, può arrivare a costare anche oltre 500 euro al mese, ma se si desidera un intero appartamento con più spazio i prezzi superano i mille euro. 

Gli affitti sono leggermente più bassi nell’Italia Meridionale. 

Gli stipendi italiani sono tra i più bassi d’Europa

Da notare che lo stipendio medio in Italia è significativamente inferiore rispetto ad altri paesi europei. 

Facciamo una differenza con la Germania.  Lo stipendio netto mensile medio in Italia nel 2021 è di 1.429,64 euro, a fronte di uno stipendio medio in Germania di 2.481,06 euro. Lo stipendio italiano è di ben mille euro inferiore alla media degli stipendi tedeschi!!

Inoltre l’Italia, a differenza della maggior parte dei paesi europei, non ha una legislazione che riguardi il salario minimo. Cos’è il salario minimo? È una retribuzione minima, stabilita per legge, al di sotto della quale nessun datore di lavoro può proporre un contratto di lavoro. Il salario minimo in un paese civile è importantissimo perché impedisce che avvengano sfruttamenti da parte di datori di lavoro senza scrupoli che si approfittano dello stato di necessità dei lavoratori.

I seguenti paesi dell’Unione Europea hanno il salario minimo stabilito dal governo del paese: Belgio, Bulgaria, Germania, Estonia, Francia, Grecia, Irlanda, Croazia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Repubblica Ceca, Ungheria.

Come potete ben notare manca l’Italia, che a tutto pensa fuorché a proteggere i propri lavoratori con la normativa di un salario minimo.

La Bulgaria ha il salario minimo più basso di 332,34 euro e il Lussemburgo ha il salario minimo più alto di 2.201,93 euro. 

La Germania, secondo Statista, si colloca al 5° posto nella lista degli stipendi medi più elevati. In Germania il salario mensile lordo medio di un dipendente a tempo pieno è di 3.106 euro.

In Danimarca la media di uno stipendio full time, lordo, è di 4.217 euro, in Lussemburgo 3.980 euro, nei Paesi Bassi 3.232 euro e nel Regno Unito la media è di 3.135 euro lorde. In Italia abbiamo la media degli stipendi lordi più bassi, con 2.450 euro lordi per una retribuzione media di un lavoro full time. 

Stipendi bassi in Italia, ma tasse alte

Tuttavia, oltre allo stipendio, tra i vari fattori bisogna considerare il costo della vita, che certamente in Inghilterra e in Danimarca è più alto rispetto all’Italia, ma comunque, come abbiamo visto all’inizio dell’articolo, in Italia il costo della vita è alto abbastanza da non far “bastare” la media degli stipendi. 

E c’è un altro problema che piaga il nostro paese: le tasse sul lavoro sono tra le più elevate d’Europa. Se lo stipendio lordo medio, infatti, è di 2452 euro, il netto che resta nelle tasche dei lavoratori è di 1.700 euro. Ciò significa che ben 700 euro vengono versate di tasse e imposte sulla busta paga. 

Per esempio in Bulgaria la retribuzione media è di 306 euro, in Lituania è il doppio a 612 euro, in Ungheria di 821 euro lordi. Questi stipendi, però, non sono necessariamente un indicatore di povertà assoluta. Nei paesi citati il ​​costo della vita è molto basso, le necessità quotidiane costano poco e, soprattutto, le tasse sugli stipendi sono basse! 

Il paese in Europa con gli stipendi più alti è la Svizzera!

Il paese con i salari più alti d’Europa è la Svizzera.

Qui, i lavoratori ottengono persino gli stipendi più alti del mondo, arrivando a superare i 104.000 dollari annuali. Inoltre, le imposte sui salari in Svizzera sono molto basse rispetto ad altri paesi europei. L’aliquota fiscale è del 29,3%. Non c’è da stupirsi, quindi, che la Svizzera sia da molti anni il paese di emigrazione più in voga tra gli europei (e non solo!). Anche i prezzi relativamente alti dei generi alimentari vengono rapidamente dimenticati con salari così alti.

Stipendi alti anche in molti paesi scandinavi

Norvegia  e Danimarca hanno anche tra gli stipendi più alti d’Europa.

Tuttavia, chi volesse trasferirsi in questi paesi, dovrebbe anche fare i conti con il costo elevato della vita e le tasse sui redditi, relativamente alte. In Danimarca, le tasse sui salari possono arrivare fino al 45%. Tuttavia, l’assicurazione sanitaria è coperta dalle tasse sui salari.

Se stai pensando di trasferirti in un paese scandinavo, devi assolutamente confrontare il salario lordo e netto e informarti sul costo della vita.

Stipendi diversi a seconda del paese europeo in cui si vive

La disuguaglianza in Europa è in aumento. Una possibile soluzione potrebbe essere obbligare tutti i paesi europei a stabilire un reddito minimo adeguato ai contratti collettivi. La Commissione Ue ha proposta una direttiva in merito e se andasse in porto, 25 milioni di persone ne beneficerebbero direttamente. Inoltre, salari minimi più elevati aiuterebbero a colmare il divario salariale tra uomini e donne.

Se consideriamo che 25 milioni di europei lavorano a tempo pieno e vivono ancora al di sotto della soglia di povertà, capiamo che la situazione è abbastanza critica. Dopo aver detratto l’affitto e i costi fissi, dal salario non rimane abbastanza per vivere dignitosamente.

Un incidente, una malattia o un conto imprevisto diventano una minaccia esistenziale. Aumentare il salario minimo farebbe uscire dalla povertà questi 25 milioni di persone.

La soglia di decenza del salario minimo, cos’è!

La cosiddetta “soglia di doppia decenza” è un punto di riferimento internazionale utilizzato quando si tratta di fissare un salario minimo ragionevole. Secondo questo principio, un salario minimo dovrebbe essere il 50% del salario medio e il 60% del salario mediano.

Ma al momento non un solo paese dell’UE è stato all’altezza di questa “soglia di doppia decenza” nel 2020. “Al contrario, gli attuali salari minimi nella stragrande maggioranza dei paesi dell’UE sono ben al di sotto del doppio della soglia di decenza”, afferma Torsten Müller, uno degli autori dello studio di benchmarking.

Un salario minimo adeguato migliorerebbe anche il gender gap e l’equità sociale. Un salario minimo del “doppio della soglia di decenza” migliorerebbe improvvisamente la vita di 25 milioni di persone.

Redazione Trend-online.com
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