Tutto sulla NASpI: i requisiti, le date di erogazione e la durata della prestazione Inps

Tutto sulla NASpI: i requisiti per percepirla, le date di erogazione e la durata della prestazione Inps per i disoccupati. Scopri le ultime novità.

Quando parliamo di NASpI ci riferiamo alla Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, un’Indennità di Disoccupazione versata mensilmente dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale INPS. In questo articolo andremo a vedere tutto ciò che riguarda la NASpI: dai requisiti alle date di erogazione, fino alla durata. 

Tutto sulla NASpI: una breve introduzione generale sulla misura

La nuova assicurazione sociale per l’impiego è un’indennità di disoccupazione che viene erogata mensilmente dall’Istituto nazionale per la previdenza sociale. I principali destinatari della Naspi sono tutti coloro che rimangono senza lavoro.

Questa indennità di disoccupazione viene pagata dall’Inps sulla base dei contributi che il cittadino ha versato negli ultimi 4 anni. 

Il beneficio economico della Naspi sarà elargito per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive nel totale dei 4 anni

Si tratta di un’indennità che è stata introdotta nel 2015 mediante il decreto legislativo numero 22 del 4 marzo. Con le entrate in vigore della nuova assicurazione sociale per l’impiego sono state eliminate tutte le vecchie indennità di disoccupazione quali la MiniAspi e la Aspi.

In particolare, la Naspi si riferisce a tutti quei lavoratori che risultano essere disoccupati dal 1° maggio 2015. Per ottenere la nuova assicurazione sociale per l’impiego il lavoratore in stato di disoccupazione deve presentare una domanda all’ente incaricato dei pagamenti: l’INPS, voi istituto nazionale per la previdenza sociale.

Naspi: quanto dura e chi sono i soggetti beneficiari del trattamento Inps

Come abbiamo detto poc’anzi la Naspi viene pagata mensilmente dall’Istituto nazionale per la previdenza sociale nell’attesa che il lavoratore disoccupato trovi un altro impiego.

Non c’è una durata minima della Naspi, ma questa varia a seconda del totale dei contributi versati dal lavoratore. Come riportato all’inizio, infatti, la nuova assicurazione sociale per l’impiego viene pagata per un totale di settimane equivalente alla metà delle settimane di contribuzione relative agli ultimi quattro anni.

La durata massima della nuova assicurazione sociale per l’impiego è pari a 24 mesi, dunque, l’Inps corrisponderà alle indennità di disoccupazione per due anni consecutivi.

Passando ai soggetti interessati al trattamento economico mensile della Naspi, affermiamo che l’indennità di disoccupazione potrà essere corrisposta mensilmente a tutti quei lavoratori che risultano in possesso di un contratto di lavoro di tipo subordinato e che hanno perso in maniera NON volontaria il proprio impiego. Facciamo un breve elenco:

  • dipendenti del settore della pubblica amministrazione a tempo determinato
  • soci lavoratori di cooperative
  • lavoratori apprendisti
  • personale artistico che abbia un rapporto di lavoro di tipo subordinato.

Tra le novità introdotte con la legge di bilancio 2022 abbiamo anche la possibilità di percepire la nuova assicurazione sociale per l’impiego per tutti quei lavoratori operai agricoli, a tempo indeterminato.

Ecco chi non può percepire la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego NASpI dall’INPS

Andiamo a vedere subito chi, invece, non potrà percepire la nuova assicurazione sociale per l’impiego dell’istituto nazionale per la previdenza sociale Inps. 

  • gli operai agricoli a tempo determinato
  • dipendenti a tempo indeterminato della pubblica amministrazione 
  • lavoratori extracomunitari che risultino essere in possesso di permesso di soggiorno per lavori di tipo stagionale
  • lavoratori che non possono accedere al pensionamento
  • cittadini che percepiscono assegni di invalidità.

Non potranno percepire la nuova assicurazione sociale per l’impiego Naspi dall’Inps anche tutti i lavoratori che hanno interrotto in maniera volontaria il proprio rapporto lavorativo, cioè, nei casi non compatibili con le dimissioni o la risoluzione del contratto in maniera consensuale.

Esistono, però, delle eccezioni come, ad esempio, le dimissioni avvenute durante il periodo tutelato dalla maternità o quelle per giusta causa

Ma sono esenti dai vincoli sopracitati anche coloro che hanno chiuso consensualmente il rapporto di lavoro all’interno di una procedura di conciliazione presso la direzione del lavoro del proprio territorio, oltre che una risoluzione consensuale dovuta al rifiuto di lavoratore a trasferirsi in un’altra località distante più di 50 km dalla propria sede, o comunque in sede raggiungibile in 80 minuti o più con i mezzi di trasporto pubblico.

Il calcolo e l’erogazione della Naspi da parte dell’Inps

L’importo della Naspi che l’Inps provvederà a pagare al cittadino è calcolato sulla base della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi 4 anni.

Questo risulta essere uguale al 75% dello stipendio del lavoratore se questo risulta essere minore di un importo standard ricalcolato annualmente dall’Istituto Previdenziale. Per quest’anno è pari a 1.250,87€.

Qualora lo stipendio fosse più elevato del massimale fissato Dall’Istituto nazionale per la previdenza sociale, l’Importo della Naspi verrà calcolato sull’importo standard Inps, pari al 75% dell’importo, sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e l’importo stesso di riferimento.

Da gennaio 2022 è ripartito, dopo il blocco fissato con il decreto-legge sostegni bis dello scorso 25 maggio 2022, il décalage del 3% sull’importo della Naspi. Si tratta di un taglio progressivo dell’importo che parte dal sesto mese di fruizione (mensilità che slitta all’ottavo mese per chi è un over 55), mentre per le disoccupazioni avvenute fino al 31 dicembre dello scorso anno il taglio del 3% progressivo sull’importo viene applicato a partire dalla quarta mensilità di percezione della misura Inps.

L’Inps fa paga mensilmente la nuova assicurazione sociale per l’impiego sulla base della data di presentazione della domanda; tendenzialmente le ricariche NASpI partono la prima settimana del mese successivo a quello di competenza.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
780FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate