Tempo d’estate e di ferie che però per molti è diventato sinonimo di stress, visto il rincaro dei prezzi ovunque e gli esorbitanti aumenti per le vacanze 2023.
Sicuramente l’inflazione è alla base del rialzo dei prezzi, con materie prime e prodotti alle stelle anche al supermercato, il che ha contribuito non poco alla perdita di potere d’acquisto degli italiani. Ma non è l’unica ragione.
E chi sceglie di andare in vacanza sa che si sta concedendo un lusso.
Ecco alcuni casi eclatanti e le regioni più care per questa estate 2023.
Quanto sono aumentate le vacanze
Le previsioni di Federconsumatori a maggio stimavano un aumento di circa 800€, rispetto allo scorso anno, per una settimana di vacanza al mare o in montagna, per una famiglia di quattro persone.
A stagione iniziata, Demoskopika annuncia la stangata sul turismo di 3,9 miliardi di euro, con rincari evidenti nel settore dei trasporti (biglietti aerei alle stelle, con +23,5% rispetto allo scorso anno 2022), sui pacchetti turistici che aumentano in media del 17,7% e sui servizi di alloggio in generale, con un aumento del 12,8%.
Gli aumenti risultano a ogni modo generalizzati da Nord a Sud del Paese, con alcune regioni però decisamente più care di altre.
Sono 5 regioni in particolare a registrare gli aumenti maggiori per le vacanze 2023:
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Lazio (+9,5%)
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Lombardia (9,2%)
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Toscana (9,1%)
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Molise (9,1%)
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Campania (9%).
Come già accennato però, l’inflazione non è l’unica responsabile del caro vacanze, per quanto la principale.
Ci sono regioni che hanno adottato una politica differente quest’anno, più selettiva nei confronti della clientela, puntando per l’appunto sull’aumento dei prezzi per contingentare gli accessi sul territorio.
Quanto costa andare in vacanza nel 2023
I costi di hotel e ristoranti sono sicuramente rappresentativi, dal punto di vista degli aumenti per le vacanze 2023, ma ciò che lascia a bocca aperta sono i prezzi dei cibi che da sempre siamo abituati a mangiare in estate e che ora sembrano impazziti.
In Versilia, siamo quindi in Toscana, una delle pasticcerie più in voga a Forte dei Marmi propone la colazione con cornetto e cappuccino a 20€. In confronto, lo spaghetto alle arselle al Maitò, alla modica cifra di 30€, è praticamente regalato.
In Liguria, la focaccia si vende a 20 euro al chilo in media, arrivando a 25 euro a Varigotti. Un quadratino, giusto per uno spuntino veloce, costa 2,50€.
A Rimini la coppetta bigusto di gelato è a 3€, un affarone rispetto ai 6€ nel centro storico di Firenze. Se poi si va sul Ponte Vecchio, la coppa di gelato è più grande ma costa 12€.
Una pizza margherita made in Firenze costa 14 euro e un caffè 3,50€.
In Emilia Romagna, non c’è solo l’inflazione a rincarare i prezzi ma anche i danni subiti con l’alluvione. Una sola notte in hotel 3 stelle a Rimini, considerata la perla della riviera romagnola, con prima colazione, costa 150€ a persona.
Per una piadina, seduti al tavolo, ci vogliono in media 15€.
La Sicilia, devastata dai roghi delle ultime settimane, ha ritoccato i prezzi al rialzo, ma senza eccessi: a Mondello, l’ombrellone con i due lettini costa 30€ al giorno.
Sull’Isola di Ponza, nel Lazio, un antipasto per cena, con un piatto di pasta e vino (non imbottigliato ma della casa) costa 50€ a persona. A Ischia meglio arrivare con il serbatoio della macchina pieno, perché il prezzo della benzina è fisso oltre i 2€ a litro.
In Puglia, c’è un lido a Monopoli che propone sistemazioni sotto l’ombrellone fino a 120€ al giorno. La puccia salentina è arrivata a costare anche a 26€, mentre una frisella con pomodoro 16€.
Nel caso della regione pugliese, in particolare per quanto riguarda la zona del Salento, sono proprio i gestori delle attività ricettive ad aver scelto di adottare una politica differente per l’estate 2023.
Laddove in Romagna si contano anche 50 file di ombrelloni, le spiagge salentine sono lunghe e strette e in alcuni punti non si riescono a sistemare più di 7-8 file di ombrelloni. I prezzi salgono ma anche per “selezionare” la clientela. La Puglia è stata presa d’assalto, negli ultimi anni, ma anche devastata a livello naturalistico dalla massa irrispettosa e poco attenta a preservare le bellezze del posto.
Ad agosto quindi la vacanza in Salento è un lusso. Altrimenti, desisti.
Dove si spende poco in Italia
Invertire la rotta e andare controcorrente, solo così si può trovare il modo di andare in vacanza e spendere poco in Italia.
Per i giovani, lo spirito d’adattamento è più difficile perché cercano anche la movida notturna e, si sa, le zone più rinomate, da questo punto di vista, sono anche le più costose.
L’opzione camper resta una possibile soluzione per una famiglia. È pur vero che il noleggio quotidiano costa, ma perlomeno si risparmia sulla spesa alimentare (è la stessa che si farebbe restando a casa), ci si sposta in libertà e non si resta delusi dal cibo al ristorante o dall’accoglienza in hotel.
La vera vacanza intelligente è quella alla scoperta di posti ancora non presi d’assalto dalla massa ma sicuramente belli da vedere e rilassanti, di cui l’Italia è piena da nord a sud.
Scopri le destinazioni economiche per l’estate 2023. C’è ancora tempo.