L’accordo sulle energie rinnovabili nell’Unione Europea (UE) è stato raggiunto. A negoziarlo vi erano il Consiglio dell’Unione Europea presieduto temporaneamente dalla Svezia e il Parlamento europeo. Il piano sulle rinnovabili è molto ambizioso e supera di gran lunga gli obiettivi che si erano posti in una prima fase di negoziazione.
L’UE ha raggiunto un accordo sulle rinnovabili: ecco cosa prevede
Passiamo subito ai numeri: 42,5%. È questa la quota dei consumi finali di energia elettrica che dovrà essere obbligatoriamente coperta da fonti rinnovabili. L’obiettivo è fissato al 2030, a sette anni da oggi.
Allo stato dei fatti la percentuale di consumi finali di energia elettrica era del 32%, dal 2021, con il pacchetto clima era invece del 40%. Dunque, il nuovo accordo è decisamente più ambizioso, ma necessario per garantire una rapida transizione energetica.
Le istituzioni europee sono estremamente soddisfatte per l’accordo trovato. Più di tutti ha mostrato gioia per tale provvedimento il deputato tedesco Markus Pieper, che ha anche aggiunto, come si legge su Il Sole 24 Ore, che ci sarà l’accelerazione dei permessi per evitare burocrazia e ostacoli che oggi incontrano le richieste di nuove concessioni.
Inoltre, la produzione di energia da biomassa resterà rinnovabile al 100% e, per quanto riguarda gli edifici, le energie rinnovabili dovrebbero contribuire al 49% dell’energia utilizzata.
Il settore trasporti e le rinnovabili
L’accordo toccherà anche il settore dei trasporti, che può contribuire in maniera estremamente significativa alla transizione energetica ed ecologica.
Nel caso dei trasporti è previsto un aut aut: incrementare o ridurre. I Paesi dell’Unione Europea dovranno scegliere, per il settore trasporti, una strategia tra le due proposte: raggiungere quota 29% di rinnovabili nel consumo finale di energia o ridurre del 14,5% l’intensità di gas a effetto serra attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili.
Le fonti rinnovabili dovranno contribuire ai consumi del settore con almeno il 5,5% di biocarburanti avanzati e carburanti rinnovabili di origine non biologica. Nel conteggio delle rinnovabili rientra anche l’idrogeno a basse emissioni, che però incontrerà delle limitazioni.
I commenti dei politici europei
La prima a commentare positivamente l’accordo raggiunto sulle fonti rinnovabili è stata Roberta Metsola. La presidentessa del Parlamento europeo ha scritto su Twitter:
“Più energia rinnovabile. Maggiore sovranità energetica. Meno gas serra. Transizione verde più rapida“.
Metsola si è poi congratulata con il deputato Pieper, il team negoziale del Parlamento europeo e con la presidenza svedese del Consiglio dell’Unione Europea. Infine ha concluso con queste parole:
“Un accordo che dimostra ambizione e impegno“.
Pareri positivi anche da parte di Kadri Simson, Commissaria europea all’energia, che sempre su Twitter ha scritto:
“Accolgo con favore l’accordo provvisorio con il Parlamento e il Consiglio su una serie rafforzata di norme sulle energie rinnovabili. Abbiamo raggiunto un compromesso ambizioso. La nuova direttiva rinnovabili è un passo importante nella realizzazione del Green Deal e del RePower Eu“.
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