Addio a Salvini come leader della Lega? Zaia e Fontana fanno pressione

Salvini dirà addio alla Lega? La pressione sull'attuale leader del Carroccio è dovuta alla sconfitta elettorale. Un ex senatore tuona: "Il sogno è distrutto".

La Lega cammina al buio senza una torcia e molti accusano il loro leader: Matteo Salvini. “Ma che succede al partito?” Si domandano in tanti, soprattutto gli elettori. Dal successo di Pontida al disastro elettorale si cerca il capro espiatorio di questa sconfitta, soprattutto nei territori storici della Lega.

Salvini dirà addio alla leadership Lega? Si va a caccia di responsabili

Sarà Salvini a fare mea culpa o darà la responsabilità ad altri? La strategia politica ed elettorale è sempre stata guidata dal leader del Carroccio, dalla sua creazione ad oggi. In un partito che ha la cultura del capo la perdita di territori politici e di leadership equivale ad una crisi ai vertici. Sono preoccupate le Regioni del Nord, tra queste: Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia. Sebbene molti seggi, se non proprio tutti, siano andati alla coalizione di centrodestra di cui fa parte la Lega, c’è un forte malcontento perché Fratelli d’Italia ha surclassato i suoi alleati ottenendo molti più seggi in parlamento. La Lega non ha corso queste elezioni per essere garante di qualcuno o per stare a guardare, ma per puntare ad un’alta percentuale di voti che si sarebbe tradotta in seggi. Ma così non è stato.

Mai cantare vittoria troppo presto

Prima di parlare bisognerebbe quantomeno aspettare conferme, sennò si rischia di brutta figura. Dopo il primo exit poll, però, chi ha avuto la presunzione di gridare: “Vittoria!”? Proprio Matteo Salvini, che si è esposto eccessivamente su Twitter. Dopo la prima proiezione in cui si è parlato di colpo di scena, però, i leghisti sono stati in silenzio. Quel colpo di scena era il mancato raggiungimento di almeno il 10% dei voti su scala Nazionale. Al termine degli scrutini, però, le alte cariche leghiste hanno rotto il mutismo in cui erano avvolti ed hanno detto di essere profondamente delusi da quel risultato. Lo stesso Salvini, con toni pacati, ha detto che si aspettava di più, ma non è stato catastrofico. I sondaggi davano la Lega come terza forza politica italiana e lo stesso leader del Carroccio, uscito dal suo seggio elettorale, aveva dichiarato ai giornalisti lì presenti:

“La Lega finisce sul podio: prima, seconda o terza al massimo“.

Le urne però hanno detto il contrario. La Lega è stata superata dal Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte che era dato per morto e a momenti anche da Forza Italia che era visto come l’anello debole della coalizione di centrodestra.

Leggi anche: Quanto guadagna Matteo Salvini? Stipendio, reddito e patrimonio netto

I governatori vogliono spiegazioni e qualcuno ha già capito quali sono le cause della sconfitta della Lega

Da Fedriga a Zaia, passando per Fontana, c’è il timore di perdere le proprie posizioni e di avere poca voce in capitolo se le cose non cambieranno. Matteo Salvini dovrà sicuramente convocare una riunione per riferire ai suoi colleghi. Sembra di rivivere quel clima di tensione che c’è stato tra ottobre e novembre 2021, quando ci fu il faccia a faccia tra Salvini e il ministro Giorgetti. Ma ora non si tratta di dinamiche interne né di uno contro uno, si tratta di affrontare la realtà: il risultato peggio della Lega, anche più basso del miglior risultato del Senatur Umberto Bossi.

E a proposito di senatori leghisti, ha tuonato contro Salvini Roberto Castelli, che ha dichiarato:

È stato distrutto un sogno, perché nessuno parla più di autonomia e federalismo. Salvini come minimo dovrebbe fare questo benedetto congresso, bisogna interrogarsi sul dove andare e cosa fare, il disegno che ispirava questa Lega è miseramente fallito“.

Se al centro e al sud c’è ancora da interrogarsi sul perché di questa sconfitta, al nord molto probabilmente hanno già trovato la causa: una Lega che Lega non è più.

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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