Alluvione nelle Marche, la ricostruzione dei fatti: 9 morti, 50 feriti e 4 dispersi

L’alluvione che ha colpito le Marche in queste ore ha causato diversi danni alle abitazioni e 9 sono le persone decedute, mentre 50 i feriti e 4 i dispersi. Era partita come una normale allerta gialla che si è rivelata poi essere una bomba d’acqua che ha travolto ogni cosa.

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MARCHE - L’alluvione che ha colpito le Marche in queste ore ha causato diversi danni alle abitazioni e 9 sono le persone decedute, mentre 50 i feriti e 4 i dispersi. Era partita come una normale allerta gialla che si è rivelata poi essere una bomba d’acqua, come ha chiarito il sindaco di Sassoferrato, Maurizio Greci:

Già alle 8 e 30 di questa mattina erano arrivate le prime chiamate ai soccorsi, in particolare ai vigili del fuoco e alla Protezione Civile. Il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, infatti, saputa la notizia si è recato subito alla prefettura del capoluogo marchigiano, per fare il punto della situazione.

Ma la situazione è peggiorata di ora in ora. La situazione più critica si è registrata nell’area di Senigallia, in provincia di Ancona, dove si è registrato il maggior numero di vittime.

In particolare, 4 vittime sono state ritrovate in un garage a Pianello di Ostra, una a Trecastelli, una a Barbara e una a Bettolelle. Tra le persone ritrovate, un bambino di Castelleone di Suasa, ritrovato in auto con la mamma. Questi, dopo essere stati travolti dalla bomba d’acqua sono riusciti a uscire dall’auto e a salvarsi, ma subito dopo il bambino è stato travolto dalla forza dell’acqua. È stato inutile l’intervento dei soccorritori.

Situazione critica anche nella zona interna del Corinaldese: si cercano tre dispersi nel territorio comunale di Barbara, interessato come altri dall’esondazione del fiume Misa, che questa mattina intorno alle 5.30 è rientrato negli argini a Senigallia, dopo aver raggiunto 3 metri di altezza in Via Adige.

Tantissimi i cittadini che hanno perso tutto quello che avevano, case, negozi e attività commerciali. Tutti travolti dalla forza dell’acqua, che non li ha risparmiati nemmeno la notte.

L’intervento dei vigili del fuoco 

Alle 9 di stamattina le vittime erano ancora 7, mentre 3 erano i dispersi, mentre sempre secondo i tweet lanciati dal sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti, “le strade del centro, la Statale, l’Arcivese, la Corinaldese, La Bruciata, le vie del Piano Regolatore sono chiuse e pericolose”.

La causa di tutto ciò è sicuramente attribuibile agli effetti del cambiamento climatico, e secondo il capo della Protezione CivileLa quantità di acqua caduta è veramente notevole: più di 400 mm in alcune aree, che corrispondono a un terzo dell’acqua che normalmente cade in un anno. Bisognerà lavorare con il massimo sforzo possibile” - per poi rassicurare – “Nelle Marche la situazione critica sembra al momento passata, la perturbazione si sta spostando verso Sud. Ci aspetta un inverno difficile

Dopo un lungo periodo di siccità, la possibilità che si manifestano altri disastri meteorologici è molto alto. “Fino a ieri i fiumi erano in secca” - ha spiegato un ragazzo intervistato dal Corriere della Sera – e non in grado di trattenere questa mole d’acqua, che in poche ore ha spazzato via ogni cosa, case, auto e persone.

Anche Riccardo Pasqualini, il sindaco di Barbara, altro comune colpito dalla bomba d’acqua, punta il dito sui fiumi. “Il nostro torrente - dice a Mattino 5 - ha normalmente una larghezza di due, tre metri. Stamattina aveva un fronte di 60 metri. E ha travolto tutto quello che trovava sul percorso

Messaggi di solidarietà da tutta Italia

E mentre molti politici delle Marche hanno già deciso di fermare la loro campagna elettorale, arrivano le prime parole di solidarietà da parte del Sottosegretario di Stato con delega allo Sport, Valentina Vezzali:

Anche il presidente della Regione Emilia-Romagna esprime vicinanza alle Marche e alle 9 vittime che hanno perso la vita questa notte:

Nel frattempo, la situazione è in continuo aggiornamento e già questo pomeriggio “è stato deciso al momento ad intervenire saranno le regioni vicine”, dice il capo della Protezione Civile, anche se la Protezione Civile della Sardegna si è tenuta pronta ad intervenire qualora ci fosse necessità. Ma al momento la situazione è stabile.

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