Nuove armi dagli USA all'Ucraina: è estremamente rischioso!

L'eccessiva ingerenza degli USA nel fornire ulteriori e più sofisticate armi all'Ucraina può provocare grossi rischi: non da ultimo una guerra per procura. Ingenti stanziamenti approvati dal Pentagono hanno permesso di inviare in Ucraina tank e droni dal potenziale distruttivo indicibile. Questo aiuterà o sacrificherà ancora di più la popolazione? La guerra è tra USA e Russia?

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Da Washington è giunta la notizia, poi rimbalzata in tutti i media del mondo, secondo la quale il Congresso statunitense avrebbe promesso ulteriori trecento milioni di dollari per la causa dell'Ucraina.

In particolare lo stanziamento è volto al rifornimento di armi offensive e strumenti bellici sia da attacco che da difesa.

"Negli aiuti per fronteggiare l'invasione della Russia sono contemplati carri armati, due tipologie di droni, missili guidati da laser, visori termici capaci di vedere al buio. L'offensiva di Mosca va arrestata al più presto."

così si è espresso il portavoce della Difesa, lo statunitense John Kirby, come riportato anche da tg24.sky.it

"Il Pentagono ha garantito che, nel pacchetto offerto da Washington, vi sarebbero cento droni, denominati Kamikaze, capaci di disintegrare un tank russo. Si tratta di armi che possono coprire grosse distanze e rimanere immobili nell'aria per quaranta minuti prima di sparare sul bersaglio."

leggiamo su open.online

Ed è così che, come da anticipazioni del New York Times durante le scorse settimane, sia Biden che il Pentagono avrebbero dato via libera alla scelta di armare in modo più massiccio e consistente la resistenza Ucraina.

C'è però chi teme che questo gesto, che di per sè evidenzia la volontà degli USA di esercitare una forte ingerenza nel conflitto, così come già ribadito più volte da Mosca, ci trascini davvero in un ufficializzazione della Terza Guerra Mondiale (per alcuni analisti già in atto).

Le discussioni su come aiutare il popolo ucraino e sostenere la volontà di Zelensky di entrare a far parte dell'Unione Europea, si sono soffermate sovente anche sull'invio di armi.

Se nel passato questa tipologia di forniture dagli Stati europei verso l'Ucraina c'era stata ma in modo parco e morigerato (la no-fly zone negata da Biden, il rifiuto del cancelliere Scholz a inviare aerei B-52 nonostante il pressing polacco ed altri esempi) ora possiamo dire che gli USA si sono spinti oltre.

Vedremo in questo articolo quali scenari ci si prospettano in seguito alla decisione del Pentagono.

Ci stiamo avviando verso un escalation più ampia?

Andrea Purgatori, cronista di lungo corso, ha espresso le sue perplessità nel corso di una trasmissione televisiva in onda su La7

“Questa non è una decisione positiva, dovremmo stare attenti. La preoccupazione è quella di finire invischiati in una guerra per procura. con una fornitura del genere sembra che gli States cerchino di aumentare la recrudescenza dello scontro, invece di promuovere la diplomazia."

queste le sue parole, riportate da iltempo.it

Cosa significa "guerra per procura"?

Dall'inglese inglese "proxy war" con questo termine si allude a uno scontro bellico tra due nazioni che lottano in nome di terzi, non esplicitamente scesi in campo. 

Quest'ultimo potrebbe essere letto come il ruolo degli USA

Nuove armi dagli USA all'Ucraina: perchè è rischioso?

I dati di fatto sono che Putin ha invaso, l'Ucraina si sta difendendo.

Che l'Occidente abbia risposto con un biasimo compatto verso Mosca e una solidarietà speciale verso il governo e il popolo ucraino che vuole smarcarsi dal regime russo per avvicinarsi sempre più ad un Occidente che rispecchia maggiormente i suoi ideali è legittimo.

Il foraggiamento, completo e letale, che gli States hanno inviato all'Ucraina desta parecchia preoccupazione: una probabile amplificazione dello scontro armato non è cosa augurabile per nessuno.

Più saggio sarebbe il fatto di investire maggiori energie negli sforzi diplomatici.

Gettare benzina sul fuoco della guerra in Ucraina, così come stanno facendo gli USA, è un gesto che potrebbe avere implicazioni e ripercussioni inimmaginabili.

L'interpretazione di questa elargizione da parte degli americani, cade per forza di cose sulla possibilità che questi stiano approfittando di un'instabilità per infilarsi in ciò che rientra perfettamente nella definizione di "guerra per procura".

E così gli attori sul palco bellico non sarebbero più due, ma almeno tre.

Nuove armi dagli USA all'Ucraina: l'America intende battere Putin?

Sembra, sempre secondo alcune interpretazioni perchè questo non è mai stato dichiarato ufficialmente, che gli Stati Uniti vogliano mettere alla prova la tenuta del governo di Putin, approfittando di un'instabilità generale, figlia della guerra in Ucraina.

La sensazione è che gli USA vogliano amplificare, trascinare, esasperare il conflitto fino alla disfatta dello zar.

Fino a che il presidente della Federazione Russa non sia stanco, esausto, costretto a dare la resa o andarsene.

Questa ingerenza, intenzioni a parte, preoccupa e se continua è destinata a far precipitare la situazione, rischiano di creare un conflitto diretto tra due giganti: Oriente e Occidente, spingendo la lotta armata in aree ben più grandi di quelle dove si sta tragicamente consumando.

In merito al bombardamento al deposito di petrolio di Belgorod, di cui ho parlato in un mio articolo precedente, il giornalista Andrea Purgatori ha affermato senza ombra di dubbio che Russia e USA sanno perfettamente a che fazione appartengono i due elicotteri responsabili dell'attacco.

Con il sistema satellitare di cui dispongono entrambe le super potenze, è impossibile che non abbiano identificato la matrice di questa incursione, che Mosca vuole addebitare a Kiev, ma senza fornire prove eclatanti.

C'è dell'omertà sugli accadimenti di quella notte: anche questo contribuisce all'ipotesi che gli USA si stiano sempre più immischiando, rendendosi partecipi della resistenza Ucraina sul campo.

Nuove armi dagli USA all'Ucraina: il presidente degli Stati Uniti vuole la pace?

Esistono i vantaggi commerciali che la guerra in Ucraina sta portando agli Stati Uniti: pensiamo ad esempio alle commesse per contratto in termini di materie prime e stoccaggi che l'Unione Europea ha già contrattualizzato con gli USA, a sostituzione delle precedenti forniture energetiche russe.

Pensiamo all'industria di armi, e di come essa sia stata messa nelle condizioni di produrre e in maniera sempre più frenetica.

Inoltre, ricordando le sparate di Biden su Putin, che ho approfondito in due articoli precedenti, abbiamo esaminato come in realtà il presidente USA si stia esprimendo in modo totalmente disfunzionale ad ogni sforzo diplomatico.

Credere che questo conflitto non sia fomentato anche dagli USA sarebbe ingenuo.

La visita di Biden in Polonia, con la dichiarazione del presidente secondo cui "Putin è un macellaio che dovrebbe essere estromesso dalla presidenza della Russia", è stata l'ultimo chiodo sulla bara dei negoziati di pace, probabilmente.

Nuove armi dagli USA all'Ucraina: Carlo Rovelli sostiene che l'Ucraina sia una pedina in questa guerra. Vediamo perchè.

“Basta armamenti, stiamo per tuffarci in un orrido revival della Seconda Guerra Mondiale. L'accordo con Mosca è possibile: così si rema conto ai negoziati."

parola del fisico Carlo Rovelli, padre della gravità quantistica e di saggi di successo come: "l'Ordine del tempo" e "Sette brevi lezioni di fisica".

Professore emerito, detiene la cattedra pressoll’Università di Aix-Marseille, è esperto del filosofo presocratico Anassimandro, fra i cento pensatori più importanti al mondo per la rivista geopolitica Foreign Policy, come ricordano su dire.it

Ha avuto grossa risonanza un suo intervento sul Corriere della Sera, in merito a questi temi.

Il grande fisico sostiene che sull'onda delle emozioni suscitate dalle tragiche immagini provenienti da Kiev, si possano commettere degli errori di valutazione.

Dunque invita il pubblico a vedere il problema in prospettiva, tralasciando un attimo la nobile volontà di aiutare i civili a difendersi.

E' sufficiente che ci sia un popolo che soffre e un aggressore senza scrupoli che lo sta massacrando, per chiudere qualunque altro discorso? 

Questa è la domanda spinosa che si pone Rovelli.

La risposta per lui è semplice, se ci voltiamo ad analizzare il passato recedente.

Ad esempio: l'Afghanistan è stato aggredito da un paese molto più forte, il popolo ha subito l'invasione e ha sofferto, riportando centinaia di migliaia di decessi, di molto superiori a quelli visti in Ucraina, e c'era l'Italia tra gli aggressori.

Allo stesso modo Belgrado è stata bombardata dagli eserciti italiani (e la Serbia non aveva attaccato l'Italia): quello che Rovelli vuole esprimere, in sintesi, è che il fatto che esiste un invasore e un paese invaso non è sufficiente per tagliare i ponti con l'invasore e rinunciare a priori a consolidare i negoziati.

Sintetizzando al massimo il pensiero di Rovelli si giunge a una sola considerazione: questa guerra è un conflitto tra USA e Russia.

E l'Ucraina, pur con tutte le proprie ragioni, sta sempre più diventando una pedina in mano agli Stati Uniti.

Nuove armi dagli USA all'Ucraina: qual è la differenza sostanziale tra questo conflitto e le guerre precedenti?

Per quanto sia chiara la necessità di trattare e seguire una logica basata sul compromesso, l'accusa che viene fatta allo zar Putin è di essere poco affidabile nelle sue promesse e che fino ad ora non abbia dato dimostrazione alcuna di voler cedere a un accordo.

Non si è mai reso disponibile a rinunciare alla Crimea o al Donbass, ad esempio.

Così come l'Ucraina ha difeso strenuamente Mariupol senza cedere di un millimetro all'ultimatum/ricatto del Cremlino che ne pretendeva la presa immediata.

La Russia vorrebbe imporre la demilitarizzazione dell'Ucraina e l'assenza di basi militari sul suo territorio.

Putin arriva a imporre condizioni pesanti ad una nazione che vorrebbe essere autonoma e dimostra di non accettare accordi su nulla: insomma non vuole la trattativa ma vuole la resa.

Nonostante queste considerazioni, l'opinione di Rovelli e di molti altri sull'invio di armi rimane negativa: per lui si tratta di uno sbaglio che rimpiangeremo a lungo, come Occidente.

Intanto perchè l'invio di queste armi aumenterà e non diminuirà il dolore dei civili. Andrà a inasprire una situazione già al limite e ad alimentare una logica di scontro, dove altre vite umane saranno sacrificate, non difese.

Secondariamente, perchè secondo il professor Rovelli, armare l'Ucraina è fare palesemente il gioco delle superpotenze, utilizzando, come già accennato, una guerra per procura al fine di portare avanti i propri interessi.