Roma, porte chiuse per i tennisti russi? Draghi decide!

Roma, porte chiuse per i tennisti di Russia e Bielorussia al Foro Italico? Situazione complessa. Attesa la decisione definitiva del Governo Draghi.

Il tema è sicuramente di quelli molto caldi in questi giorni. Stiamo parlando della presenza dei tennisti russi e bielorussi al torneo di Roma. Il tema è molto dibattuto dopo la decisione del torneo di Wimbledon che vieterà ai tennisti russi e bielorussi di potere scendere in campo sui prati londinesi per via del conflitto in Ucraina e per l’invasione ad opera del presidente Vladimir Putin.

In queste settimane i giocatori russi stanno regolarmente giocando i tornei del normale circuito Atp ma Roma potrebbe allinearsi a Wimbledon e chiudere le porte del Foro Italico ai tennisti di Russia e Bielorussia. Ecco il punto della situazione.

Tennis: per ora i giocatori russi e bielorussi sono regolarmente in campo nei tornei Atp

La guerra in Ucraina come evidente ha comportato anche diverse decisioni legate al mondo dello sport. Ad esempio la Russia è stata esclusa dai play off di qualificazione al campionato del mondo di Qatar 2022 di calcio.

Al momento seppure senza bandiera e in rappresentanza solo di se stessi i giocatori e le giocatrici russe e bielorusse stanno regolarmente giocando tutti gli eventi del calendario Atp per gli uomini e Wta per le donne.

Ma potrebbe non essere più così. E’ notizia di qualche giorno fa che Wimbledon, il torneo di tennis più prestigioso del mondo che si giocherà tra fine giugno e inizio luglio non farà entrare nel circolo i giocatori russi e bielorussi che saranno quindi esclusi dalle competizioni.

E il comunicato del terzo slam dell’anno dopo Australian Open e Roland Garros e prima dello Us Open invita caldamente ad una coerente esclusione dei giocatori di queste due nazioni anche per gli eventi preparatori che si disputano in suolo britannico. Fino a questo momento l’Inghilterra. Se non cambieranno le cose da qui metà giugno

Ma cosa succederà a Roma?

Tennis, in forte dubbio la presenza dei tennisti russi e bielorussi: Draghi decide  

Anche al Foro Italico torneo che inizia nella settimana di lunedì 2 maggio con le prequalificazioni e le qualificazioni maschili e femminili potrebbero non potere giocare i tennisti e le tenniste russi e bielorussi.

Una decisione in linea con quello che ha deciso l’All England Club per Wimbledon.

A decidere ovviamente in ultima istanza sarà il Governo Draghi ma vista l’imminenza del via della manifestazione c’è anche una certa urgenza sulla questione. Sono le giornate, se non le ore cruciali per arrivare ad un decisione definitiva sulla possibilità di partecipare o meno al torneo da parte dei tennisti russi e bielorussi. 

Il Governo guidato da Mario Draghi sta ponderando ogni situazione e ogni implicazione possibile sulla decisione. Senza trascurare ovviamente le ripercussioni economiche, sportive e politiche.

Come riporta Repubblica il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha detto in merito alla partecipazione al torneo di Roma dei tennisti russi:

“Gli strumenti pacifici che abbiamo per fermare questa guerra e portare Vladimir Putin sono le sanzioni, dobbiamo lavorare all’isolamento della Russia”.

Frase che con mille condizionali potrebbe essere interpretata come un’intenzione del Governo italiano di seguire la decisione di Wimbledon e chiudere i cancelli del Foro Italico ai tennisti e alle tenniste russi e bielorussi. 

Tennisti russi a Roma, una situazione molto intricata

Esistono differenze tra il torneo di Wimbledon organizzato da un circolo privato e gli Internazionali d’Italia che sono un torneo Master 1000 con un ruolo cruciale nella gestione da parte di Atp e Wta.

Le due associazioni dei giocatori hanno fortemente criticato la “chiusura” di Wimbledon ai tennisti russi e bielorussi e di certo lotteranno e si batteranno affinchè possano essere in campo anche a Roma.

Nei giorni scorsi, impegnato al torneo di Belgrado, anche il numero 1 del mondo Novak Djokovic ha contestato in maniera netta la decisione di Wimbledon di chiudere le porte ai tennisti russi.

In questo momento anche la Federazione Italiana Tennis non è in una posizione facile visto che non ci sarebbe sicuramente felicità nel dovere essere in presenza di una decisione del Governo di chiusura ai tennisti russi e bielorussi.

Anche Adriano Panatta, che non ha bisogno di presentazioni, ha sottolineato che a suo parere si tratta di una “decisione non ragionevole se si arriverà all’esclusione perchè i tennisti russi sono delle persone e non una nazione”.

Tennisti russi a Roma, la riflessione del presidente del Coni Giovanni Malagò: Draghi saprà prendere la giusta decisione

Giovanni Malagò riveste un incarico molto importante nel nostro paese per quel che riguarda lo sport. E’ infatti il presidente del Coni ed è il riferimento in Italia del Comitato Olimpico Internazonale.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Malagò è entrato su molti temi e anche su quello della presenza o meno dei tennisti russi a Roma.

La palla su questa situazione – spiega Malagò – è nelle mani del Governo. Il presidente del consiglio Mario Draghi prenderà la migliore decisione per il nostro paese. Mosca in guerra ha rotto la tregua olimpica”.

Malagò sottolinea che dopo due anni terribili condizionati in maniera pesante dal Covid ora è arrivata questa nuova problematica della guerra che crea problemi, dolori, ansia, morte. Il nostro Paese si sta impegnando in prima persona anche nell’accoglienza di profughi dall’Ucraina.

Internazionali di Roma di Tennis, Malagò: “Violazione della tregua olimpica, caso senza precedenti”

Interpellato dal Corriere della Sera, Malagò ha evidenziato che da presidente del Coni e membro del Comitato Olimpico Internazionale, l’executive board ha dato raccomandazione a tutte le federazioni di non invitare atleti russi e bielorussi a manifestazioni sportive e tornei. Wimbledon che è un circolo privato si è attenuto a questa indicazione che è arrivata.

“La raccomandazione del Cio – continua Malagò – è nata dopo che la Russia ha commesso una grave violazione senza precedenti ovveo quella della rottura della tregua olimpica durante i Giochi paralimpici. In quel mometo i Comitati internazionali hanno chiesto che russi e bielorussi venissero estromessi dai Giochi”.

Malagò sottolinea che “tutte le federazioni internazionali, tranne la Federbasket europea che ha preso tempo -l’Italia ha gia detto per bocca del suo presidente Gianni Petrucci che la Nazionale non giocherà contro la Russia – hanno accolto tutte le raccomandazioni del Cio”.

Questo stupore c’è stato solo nel tennis per l’adesione di Wimbledon al dettato del Comitato Olimpico. Per Malagò per quel che riguarda Roma sarà il Governo a prendere una decisione.

“Il Governo starà studiando il caso nel dettaglio, valuterà la situazione e poi farà una scelta che sono convinto sarà la migliore per il Paese“.

Wimbledon chiuderà le porte ai tennisti russi e bielorussi

Se per Roma la decisione è attesa a giorni se non a ore invece la decisione per quel che riguarda Wimbledon è già stata presa. Il torneo nella sua edizione 2022 chiude le porte ai tennisti di Russia e Bielorussia se non ci saranno cambiamenti sostanziali da qui a giugno. Ecco il comunicato ufficiale dell’All England Club.

“A nome dell’All England Club e del Comitato di Gestione dei Campionati  – si legge – desideriamo esprimere il nostro continuo sostegno a tutti coloro che sono stati colpiti dal conflitto in Ucraina. Nelle circostanze di tale aggressione militare ingiustificata e senza precedenti, sarebbe inaccettabile per il regime russo trarre vantaggio dal coinvolgimento di giocatori russi o bielorussi nel torneo. È quindi nostra intenzione, con profondo rammarico, rifiutare le iscrizioni di giocatori russi e bielorussi al torneo 2022″.

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