Cosa può succedere dopo l’attentato a Putin: tra le ipotesi una possibile guerra nucleare

Attentato a Putin: le conseguenze non si faranno attendere, tra le ipotesi quella del nucleare.

Nella notte tra il 2 e il 3 maggio è stato sventato un attentato terroristico al presidente della Russia Vladimir Putin, che è rimasto illeso. Questo però ha generato grande caos in Russia, che si prepara alla ritorsione.

L’attacco al Cremlino e il pericolo del nucleare

L’attacco al Cremlino ha messo nuovamente il mondo in allerta, le ipotesi sulla controffensiva della Russia portano a parlare nuovamente di una guerra nucleare.

Sappiamo che il presidente Vladimir Putin ha firmato nei mesi scorsi un documento che esplica la deterrenza nucleare, ossia Mosca si riserva la possibilità di utilizzare armi atomiche in caso di

minacce all’esistenza della Russia e alla sovranità e integrità territoriale dello Stato.

Inoltre già nei mesi scorsi lo spettro del nucleare si era materializzato più volte, ma ora sembra quasi concretizzarsi.

L’attentato, infatti, non è destinato a scivolare in sordina, ma Mosca si sta già preparando alla ritorsione, non sembra escluso che possa utilizzare una delle armi tattiche nucleari a sua disposizione. Nella dichiarazione postata sul sito del Cremlino, si legge che

la Russia, in seguito a quel lo che considera un atto terroristico e un attentato alla vita del presidente, compiuto dagli ucraini, si riserva il diritto di rispondere dove, come e quando riterrà necessario.

Il coinvolgimento dell’Europa

L’Europa ha approvato l’acquisto di munizioni e armi a favore dell’Ucraina per circa un miliardo, mobilitando i fondi del Pnrr, e ha lanciato un programma di aiuti per le aziende europee del settore per garantire proprio la produzione di tutti questi rifornimenti.

Si teme che questo insieme alla premessa della deterrenza nucleare, quando inizierà la controffensiva di Kiev, alcune cancellerie occidentali temono si possa giungere all’utilizzo di Armi atomiche da parte della Russia, arrivando a coinvolgere il mondo intero.

Tuttavia, il Pentagono, proferendosi dopo le ore successive all’attentato ritiene “molto improbabile” l’eventualità d’uso di armi atomiche.

Kiev nega il suo coinvolgimento: “L’ucraina conduce una guerra sulla difensiva”

Kiev ha ripetutamente negato il suo coinvolgimento come mandante dell’attentato. Il consigliere presidenziale, Mykhailo Podolyak, sostiene che sia la Russia a star preparando un attentato terroristico su larga scala e aggiunge:

L’Ucraina conduce una guerra esclusivamente difensiva e non attacca obiettivi sul territorio della Federazione Russa, non risolverebbe alcun problema militare e fornirebbe a Mosca motivi per giustificare i suoi attacchi ai civili. I droni sulle strutture energetiche o sul Cremlino possono solo indicare le attività di guerriglia delle forze di resistenza locali

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