Aumento dei tassi d'interesse: ecco perché servono a combattere l'inflazione

Le banche centrali continuano ad alzare i tassi di interesse per combattere l'inflazione. Ma a cosa serve? E quali sono i rischi?

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Di pari passo con la crisi energetica, in ambito economico l'argomento che più tiene banco e più spaventa è quello dell'inflazione. Secondo gli ultimi dati ISTAT in Italia a ad ottobre l'inflazione è arrivata addirittura a toccare il +11,9% su base annua, il dato più alto mai registrato dal 1984. Chiaramente non si tratta di un problema solo italiano ma mondiale. L'eurozona nel mese di settembre ha registrato per la prima volta una inflazione del 9,9% su base annua.

Per rimediare alla situazione le banche centrali di quasi tutto il mondo stanno intervendo con una politica di aumento dei tassi di interesse. Ma perché? In che modo alzare i tassi di interesse serve a tenere sotto controllo l'inflazione? E quali sono i rischi? Ecco la spiegazione.

Aumento dei tassi di interesse: perché riducono l'inflazione

Christine Lagarde, presidente della BCE, ha da poco annunciato il terzo aumento dei tassi di interesse nell'ultimo anno. Dopo gli aumenti di luglio e settembre è stato deciso un ulteriore innalzamento dei tassi di 75 punti base, e nelle successive dichiarazioni non sono stati esclusi ulteriori incrementi entro fine anno con l'obiettivo di riportare nel medio termine l'inflazione alla soglia auspicata del 2%. 

Ma perchè le banche centrali agiscono in questo modo? Innanzitutto va ricordato che la stabilità dei prezzi è il compito principale delle banche centrali. Il target di inflazione ideale è quello del 2%, ne consegue che qualsiasi livello di inflazione superiore o inferiore va combattuto.Lo strumento principale per agire sull'inflazione è quello dei tassi di interesse. I tassi di interesse rappresentano in, in estrema sintesi, il costo del denaro. Se il costo del denaro aumenta la domanda diminuisce e l'economia si raffredda. Fare investimenti diventa meno conveniente. Accedere ad un mutuo, un prestito o un finanziamento diventa più costoso. I risultati sono minori consumi e minori investimenti. Tutto questo contribuisce dunque ad un calo dell'inflazione.

Meno inflazione ma anche meno crescita

Chiaramente l'aumento dei tassi di interesse se da un lato serve a contrastare l'inflazione troppo alta, dall'altro va a sopprimere la crescita economica. Questo è insito nel meccanismo. L'aumento dei tassi avrà ripercussioni sulle aziende, tra minori consumi e costo del credito più elevato. Questo potrebbe provocare una maggior disoccupazione, come sintetizzato dalla "curva di Phillips" che spiega la relazione inversa che c'è tra disoccupazione ed inflazione.

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