Auto bloccate sul GRA! La protesta ambientalista dei giovani di Ultima Generazione

Il Grande Raccordo Anulare è stato più volte bloccato dagli attivisti di Ultima Generazione. Per quale motivo? Perché usare metodi estremi?

ROMA – Questi sono stati giorni di fuoco sia a causa delle temperature – fortunatamente destinate a calare per via del mal tempo al Nord – sia a causa delle proteste degli ambientalisti che a Roma hanno bloccato più volte il Grande Raccordo Anulare, scatenando l’ira degli automobilisti.

Purtroppo, il problema del cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti, e gli attivisti hanno ben pensato di far sentire le loro richieste tentando il tutto per tutto, come? Bloccando il traffico del grande Raccordo Anulare a Roma.

Ma cosa si chiede al governo? Quale sarebbe l’oggetto di questa protesta? Le richieste sono semplici: investire sulle rinnovabili, la chiusura delle centrali a carbone e il blocco dei finanziamenti destinati alle armi. 

Sono piuttosto spaventata dalla possibilità che ci sia un futuro invivibile per me e le prossime generazioni, un futuro senza cibo e acqua significa violenza. Ci saranno altre guerre, altre migrazioni.

È incredibile che i governi non stiano facendo nulla e continuino a investire nel fossile, sapendo che c’è un’emergenza. Lo dicono gli scienziati e lo stiamo vedendo con i nostri occhi. A me fa impressione che non siano spaventati e pensino solo al profitto e non alla vita delle persone. 

Per questo, infrangiamo determinate leggi per portare alla luce un problema più grande e lo facciamo sempre in maniera non violenta. Crediamo in questa disciplina e pensiamo che sia il modo più diretto per parlare alle persone, includerle e portare a un cambiamento

Tuttavia, come accade in ogni protesta, non tutti sembrano essere d’accordo con il modus operandi adottato dagli attivisti, soprattutto gli automobilisti. I ragazzi seduti sull’asfalto, infatti, hanno tentato di spiegare agli autisti le ragioni della protesta, ma senza successo.

Pian piano, però, il malcontento e la frustrazione hanno preso il sopravvento, tanto che i ragazzi sono stati spostati di peso dagli automobilisti che dalle prime ore della mattina si sono ritrovati bloccati sul Grande Raccordo Anulare, rischiando di far tardi a lavoro o ad appuntamenti importanti.

Qui c’è gente che rischia il posto di lavoro. Al mio datore di lavoro che dico? Lui mi licenzia e mi dice ‘la prossima volta comprati un motorino” – dice uno degli automobilisti. Ma anche: “Devo fare un concorso alle ore 9, devo fare il concorso

E ancora: “Devo prendere l’aereo, vi dovete alzare”. Mentre un altro ragazzo: “Ho una macchina a gas sto andando a fare un concorso e mi stai bloccando la vita”. Altri hanno urlato: “Andate a protestare dove dovete. Siete senza dignità

La protesta che ha bloccato Roma

La protesta di venerdì 24 giugno è durata per ben 40 minuti, dalle ore 8 alle ore 8,30, dopodiché è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine che hanno calmato gli animi spostando di peso i ragazzi che nel frattempo si erano sdraiati sull’asfalto.

Questi, sono stati poi portati in questura. Le intenzioni dei manifestanti, però, muteranno solamente fino a quando il governo non deciderà di fare marcia indietro con la chiusura delle centrali a carbone, acconsentendo alle loro richieste.

Le nostre richieste sono precise finché non ci sarà un cambio di passo non ci fermeremo. Perché non c’è più tempo, servono interventi seri contro il cambiamento climatico, dobbiamo scongiurare una catastrofe.” – dice uno dei manifestanti di Ultima Generazione, per poi continuare – “Questo è l’unico modo per farci ascoltare.”

Siamo consapevoli dei disagi che stiamo creando, ma ogni volta avviciniamo almeno una persona alla nostra battaglia e questo è importante. Quindi non molliamo.

Siamo sicuri che la colpa sia solo degli attivisti?

Una protesta nata dalla frustrazione e dall’incapacità della politica di saper ascoltare le esigenze e le necessità delle nuove generazioni. 

Da molto tempo, ormai, si assiste a questo fenomeno, ossia il distacco della politica dai problemi del paese e della società. Come se i palazzi del governo fossero un mondo a sé, incapace di entrare in contatto con le piazze, con i problemi del paese reale e del mondo.

Il problema ambientale e climatico è sempre stato sottovalutato, anche adesso, quando ormai sono sotto gli occhi di tutti gli effetti che la siccità sta portando con sé.

Ricordiamo tutti le critiche a Greta Thunberg dopo l’ultimo dei suoi discorsi ai governi mondiali al vertice Onu sul clima, nel quale in lacrime accusava i governi di poco ascolto e di scarsa empatia verso i veri problemi del mondo:

È tutto sbagliato. Non dovrei essere qui. Dovrei essere a scuola, dall’altra parte dell’oceano. Eppure, tutti voi venite da noi giovani in cerca di speranza. Come osate! […] Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote.

Le persone stanno soffrendo. Le persone stanno morendo. L’intero ecosistema sta crollando. Siamo all’inizio di un’estinzione di massa, e tutto quello di cui riuscite a parlare è di soldi e fiabe della crescita economica eterna. Come osate!

L’ambiente è sempre venuto dopo. Dopo gli interessi delle lobby del petrolio e del gas, dopo gli accordi sottobanco. Le piazze non sono mai state ascoltate dai governi mondiali.

Per questo è necessario un cambio di rotta, perché questo nostro modo di vivere non è più sostenibile per il mondo e per le nostre tasche.

Gli attivisti chiedono solamente più ascolto. Ma se non si viene ascoltati nelle piazze, allora bisogna trovare un modo per attirare ancora di più l’attenzione, anche se questo potrà generare malcontento. Ed è proprio questo quello che sta accadendo a Roma in questi giorni.

Quindi, siamo sicuri che la colpa sia solo degli attivisti? È necessario che la politica cominci ad ascoltare i giovani, perché saranno loro i cittadini di domani. Come direbbe Greta Thumbergi giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento, gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi. E se scegliete di fallire, vi dico: non vi perdoneremo mai”.

Leggi anche: L’aborto negli USA diventa illegale dopo 50 anni: la Corte Suprema cancella un diritto

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