Berlusconi e Putin: storia di un’amicizia ventennale tra cene eleganti, regali e lettere

Cene eleganti, bottiglie di liquori preziose e copriletti. Ecco la storia dell'amicizia tra Putin e Berlusconi nata nel 2001 e andata avanti per 21 anni.

La storia dell’amicizia tra Vladimir Putin e Silvio Berlusconi è nata da un colpo di fulmine nel lontano 2001. All’epoca ci fu il tanto discusso G8 a Genova e il leader di Forza Italia fu mediatore tra Stati Uniti e Russia per normalizzare i loro rapporti.

Da quel giorno, tra governi che sono cambiati e relazioni bilaterali nate e morte, il presidente russo e il Cavaliere sono diventati inseparabili.

La storia dell’amicizia tra Putin e Berlusconi, come e quando è nato questo legame

Berlusconi, come spesso ha ribadito, ha aperto una nuova era nei rapporti tra l’Occidente e la Russia (che poi si sono lentamente deteriorati). Tutto questo è stato possibile grazie alla stima e all’amicizia con Vladimir Vladimirovic Putin. I due si sono sempre definiti amici e spesso si sono concessi fughe in Italia e Russia con la ex mogli, i figli o anche da soli in visite istituzionali. 

Tra regali e pubbliche dichiarazioni d’affetto i due leader carismatici non hanno mai nascosto al mondo la loro amicizia, nonostante le ostilità di molti Stati. La storia della loro amicizia è un po’ come uno di quei film americani d’inizio 2000, dove le famiglie di una coppia o di una coppia di amici erano contrarie al rapporto tra i figli, ma alla fine il sentimento vinceva su tutto.

Dagli audio di Berlusconi alla furia del PPE

Dal 2001 sono passati ormai 21 anni e il mondo ha chiuso i rapporti con la Federazione Russa dopo l’invasione dell’Ucraina risalente al febbraio 2022. Negli ultimi giorni però, sebbene Berlusconi abbia condannato apertamente il suo amico Putin, pare che i due si siano sentiti facendosi dei regali per i rispettivi compleanni: vodka e lambrusco. Berlusconi è finito nell’occhio del ciclone e ha provato a smentire dicendo che i regali risalivano al 2008, ma poi è arrivata la conferma che ha fatto anche infuriare il Partito Popolare Europeo (PPE), che ha chiesto a Berlusconi di restituire le bottiglie di vodka al vecchio amico. Adesso non è il momento di riallacciare i rapporti con la Russia e quindi quella tra Berlusconi e Putin potrebbe definirsi come una sorta di amicizia clandestina.

Dalla vodka e il lambrusco alle cene e gli incontri

La vodka e il lambrusco, in ricordo dei “bei vecchi tempi”, non sono l’unico regalo che i due amici si sono fatti. Negli anni che hanno segnato la storia della loro ventennale amicizia, Berlusconi e Putin hanno condiviso momenti allegri in Sardegna, a San Pietroburgo, Mosca e Sochi. I primi due anni, nel 2002 e nel 2003, Putin è stato ospite a Villa Certosa per cene eleganti e spettacolo organizzate dal Cavaliere. Hanno fatto vacanze in barca con ex mogli e figli ed hanno visto insieme i fuochi d’artificio. Berlusconi invece è stato ospite nelle lussuose residenze del leader russo dove ha giocato ad Hockey ed si è fatto immortalare mentre lui e Putin giocavano con Dudù, la cagnolina tanto cara al Cavaliere.

La nostalgia di un’amicizia durata negli anni

Della loro amicizia restano ormai solo le foto, da quelle con il colbacco che hanno fatto il giro del mondo, indossato per proteggersi dal gelo russo, a quelle in camicia bianca in Sardegna. Uno degli ultimi regali, molto discutibile, che il Cavaliere ha fatto a Putin è stato un copriletto con la stampa di loro due che si stringono la mano. Al momento la loro amicizia non può essere pubblica e non dovrebbe essere nemmeno privata dato che si tratta di due persone che hanno potere decisionale sulle vite di milioni di persone. Se proprio non riescono a fare a meno l’uno dell’altro, l’unica cosa che potrebbe fare Berlusconi è guardare con nostalgia quelle foto che hanno segnato la loro amicizia; Putin invece, nelle notti fredde di Mosca, potrebbe abbracciare quel copriletto e ripensare al suo caro amico lontano. Non dimentichiamoci che, nonostante questa sembri la narrazione di una storia tra due amici, Putin e Berlusconi hanno un potere non indifferente e sono due uomini di Stato. La loro amicizia potrebbe fare del male a tante persone e rovinare il lavoro che si sta portando avanti da mesi.

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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