Biden-Draghi, oggi l’incontro. Asse inedito tra Pd e Salvini

E' il giorno dell'incontro tra il presidente del consiglio italiano Mario Draghi e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. C'è un inedito asse Pd-Salvini.

E’ la giornata, martedì 10 maggio 2022, dell’incontro tra il presidente del consiglio italiano Mario Draghi e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Non è il primo confronto fra i due leader, ma questa volta si vedranno alla Casa Bianca e in un momento molto particolare per il contesto internazionale, dovuto alla guerra in Ucraina e al rafforzamento della partnership transatlantica.

Questo bilaterale è nato con l’intento di dimostrare vicinanza e amicizia tra Italia e Stati Uniti. Un bilaterale in tempi di guerra in cui le sanzioni alla Russia e il tema della guerra in Ucraina saranno al centro dell’agenda e degli incontri tra Draghi e Biden. Ma non solo andamento della guerra sul campo e le azioni per sostenere l’Ucraina. Anche ripercussioni della guerra sull’economia e sugli approvvigionamenti energetici ma anche del grano.

Draghi è partito con un appello che arriva da più parti della maggioranza di Governo.

“Fare tutto il possibile per fare terminare il prima possibile la guerra senza incendiare ulteriormente il clima”. E su questo argomento c’è anche un inedito asse tra il Partito Democratico e Matteo Salvini, leader della Lega.

Incontro Draghi-Biden martedì 10 maggio: sul tavolo il tema guerra in Ucraina

Draghi incontrerà Biden nella giornata di martedì 10 maggio. Naturalmente il tema principale del loro incontro sarà quello delle sanzioni nei confronti della Russia e un punto sulla situazione in Ucraina. L’incontro tra Draghi e Biden avverrà nel pomeriggio.

Naturalmente l’occasione è propizia per rimarcare la vicinanza tra Stati Uniti e Italia. E il premier Draghi ovviamente ricorderà a Biden i pilastri dell’azione del suo governo: ovvero appartenenza forte all’Unione Europea e fedeltà all’Alleanza Atlantica.

Naturalmente saranno sul tavolo e saranno condivisi alcuni punti fermi come la condanna dell’invasione russa in Ucraina e il sostegno a Kiev.

Ma è atteso anche uno scatto comune da parte di Biden e Draghi con il premier italiano che potrebbe farsi anche portavoce di un ruolo più importante dell’Unione Europea in ottica di costruzione della pace. I discorsi ufficiali poi daranno conferma o smentita a queste supposizioni.

Incontro Draghi-Biden: il viaggio del premier italiano preceduto da fibrillazioni nella maggioranza che sostiene il Governo

Della posizione estremamente critica di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle in tema di armi “Corsa alle armi come follia” e in tema di sostegno armato all’Ucraina “no a un continuo invio di armi pesanti” si è già detto e scritto in diverse occasioni.

Con Conte che è anche rimasto deluso per il mancato passaggio in Parlamento di Draghi su questi temi e sulle nuove armi inviate a Kiev prima di partire per gli Stati Uniti.

Ma ora non è solo Conte a chiedere una sorta di inversione di rotta in questo senso. Si sta allargando sempre più un fronte trasversale anche con assi inediti affinchè su spinga da parte del nostro paese non sulle armi ma per un lavoro diplomatico per arrivare ad una soluzione negoziale al conflitto.

Una situazione con molti esponenti politici che non intendono alimentare una escalation nemmeno a parole.

Incontro Draghi-Biden: le parole del ministro degli Esteri Luigi Di Maio e di Matteo Salvini, leader della Lega

Così si esprime ripreso dal sito Rai il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio: “Dobbiamo continuare a supportare l’Ucraina e il suo esercito per la sua legittima difesa ma allo stesso tempo l’Italia deve continuare a lavorare per la pace. Non possiamo pensare di fornire altre armi per colpire il suolo russo”.

Matteo Salvini leader della Lega ha sottolineato di avere chiesto a Draghi di portare a Biden un “messaggio di pace e un invito a usare toni più moderati rispetto a quelli che sono stati usati fino a questo momento da parte del presidente degli Stati Uniti d’America”.

Salvini ha anche scritto sul suo profilo Facebook le seguenti parole:

“Non siamo in guerra contro la Russia, dice Macron. Ha ragione. E’ ora di lavorare per la pace e le armi allontanano la pace”. 

In sintesi No ad altre armi all’Ucraina, porterebbero altre morti, altra guerra. Si torni al dialogo.

Incontro Draghi-Biden: il travaglio del Partito Democratico sulla guerra, le parole di Graziano Delrio

Graziano Delrio è un importante esponente del Partito Democratico, già ministro. In un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa ha rilasciato dichiazioni molto simili a quelle poi sostenute anche da Matteo Salvini facendo nascere un’intesa non spesso frequente tra Lega e Partito Democratico.

Delrio sostiene che è il “disarmo l’unica logica non quella bellica. Occocrre che la comunità internazionale costruisca un quadro che conduca alla pace in Ucraina. E l’Europa non deve essere ne assente e nemmeno spettatrice”.

Chiare anche le parole di Delrio in merito al viaggio odierno di Draghi negli Stati Uniti.

“Il premier – dice Delrio – sia promotore di una mediazione europea. Ora l’Italia dica agli Stati Uniti di abbassare i toni”.

Salvini ha rilanciato subito: “Bravo Delrio. Biden abbassi i toni. Basta guerra”.

Delrio, interrogato poi dalla Stampa se il leader democratico Enrico Letta abbia sbilanciato troppo il partito sulla guerra e poco sulla pace Delrio ha risposto che “Letta aveva il compito di guidare senza se e senza ma una risposta forte e indicare una via europea. E lo ha fatto. Ora sta seguendo il faro che Mattarella ha acceso col suo discorso al Consiglio d’Europa mettendo l’accento sulla pace che si costruisce tutti i giorni”. 

Incontro Draghi-Biden: il travaglio del Partito Democratico sulla guerra, la riflessione di Enrico Letta

Lo stesso leader del Partito Democratico Enrico Letta ha parlato con il Corriere della Sera che ha anche trattato naturalmente gli aspetti connessi alla guerra, all’invio delle armi in Ucraina e all’incontro tra Draghi e Biden. 

Letta in questo colloquio con il Corriere della Sera effettua una sorta di svolta sulla linea del partito tenuta fino a questo momento:

Adesso – afferma Letta – è l’ora del cessate il fuoco, della tregua, della pace. Sapendo che l’aggressore è uno e uno solo: Putin. Va fermato, fiaccato, spinto alla pace. La sofferenza di questa guerra grava tutta sulle spalle del popolo e dei soldati ucraini. Solo loro possono dire a quali condizioni arrivare alla pace. Il problema è che è Putin a non dare segnali di pace”.

Letta detta anche quella che dovrebbe essere la linea da tenere: “Cinque grandi Paesi, Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia devono muoversi ora, uniti, per la pace. Andare prima a Kiev e poi incontrare Putin. Non dobbiamo farci guidare dagli Usa, l’Europa è adulta. Questa guerra è in Europa e l’Europa deve fermarla”.

E le parole sull’incontro che avrà Draghi negli Usa con il presidente Biden:

“Piena condivisione dell’alleanza atlantica. È innegabile che l’intelligence Usa abbia visto giusto sull’invasione mentre l’Europa si fidava ancora di Putin. Ed è ineccepibile il loro sostegno all’Ucraina aggredita. Ma ripeto: la sfida per la pace si gioca qui e deve condurla l’Europa”.

Letta interpellato anche dal Corriere su Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle titubanti sul sull’invio di armi:

Sono rispettoso di tutti i travagli che la guerra porta con sé. Anche io, da cattolico, mi interrogo. Ma chiedo pieno rispetto per le nostre posizioni. Guardo con attenzione all’opera di mediazione del Papa, è nostro dovere sostenerla con grande forza. Sulla guerra le difficoltà sono di tutti”.

Ora i fari, oggi martedì 10 maggio, saranno interamente puntati sull’incontro tra Joe Biden e Mario Draghi negli Stati Uniti. 

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