Ecco perché le borseggiatrici in metropolitana non vengono arrestate

Le borseggiatrici in metropolitana rubano e poi sono subito libere. Ma perché non vengono arrestate? Ecco il motivo.

Negli ultimi giorni sono al centro della cronaca nazionale, ma le loro azioni criminali sono sempre state note. Stiamo parlando delle borseggiatrici in metropolitana. Nonostante i video, le flagranze di reato e le numerose testimonianze, la maggior parte delle borseggiatrici non viene arrestata. “Perché?”, si stanno chiedendo in tanti. Scopriamolo insieme.

Ecco perché le borseggiatrici in metropolitana non vengono arrestate

Il Corriere della Sera ha risposto ad alcune domande grazie all’aiuto di un esperto in legge. Pare che a “salvare” le borseggiatrici ci sia un articolo del codice penale: l’articolo 146. Leggendo sul sito Brocardi, che riporta per intero l’articolo 146 del codice penale, è scritto:

“L’esecuzione di una pena, che non sia pecuniaria, è differita: 1) se deve aver luogo nei confronti di donna incinta; 2) se deve aver luogo nei confronti di madre di infante di età inferiore ad anni uno“.

Facile dedurre, a questo punto, il perché la maggior parte delle borseggiatrici siano sempre giovani donne incinte o madri di bambini molto piccoli. L’utilizzo di tali soggetti per commettere dei crimini è una vera e propria strategia per evitare il carcere. Così facendo si ha la certezza che anche in caso di flagranza di reato non scatteranno mai le manette.

Le borseggiatrici saranno comunque condannate, ma la pena verrà congelata. L’impossibilità di condurle in prigione farà si che le donne saranno rimesse in libertà anche in meno di 24 ore dal reato commesso. Ovviamente nel caso in cui dovessero essere nuovamente colte in flagranza di reato o controllate, potrebbe scattare una nuova pena che si aggiungerà a quelle precedenti. Gli anni da scontare in regime di detenzione sono infatti cumulabili.

Le borseggiatrici saranno quindi schedate e non sarà poi necessario arrestarle nuovamente o aspettare che commettano un nuovo reato per far scontare loro le pene per cui erano già state condannate quando saranno ritenute in grado di poter essere condotte in prigione. In questo caso un semplice controllo da parte degli agenti delle forze dell’ordine farebbe scattare automaticamente le manette.

Le borseggiatrici in metropolitana dividono l’opinione pubblica

Di recente il tema delle borseggiatrici in metropolitana è tornato in trend in quanto sono comparsi moltissimi video sui Social Network che riprendono gli atti criminali di queste donne. La polemica è scattata perché alcuni ritengono giusto e necessario filmare le borseggiatrici e condividere i video sui Social; altri sostengono che questo comportamento non rispecchi il nostro Stato di diritto in quanto a fare giustizia dovrebbero essere i giudici e le forze dell’ordine, non i cittadini.

Questo caos morale e mediatico si è spostato dai commenti su TikTok e Instagram al dibattito politico. Basti pensare che Monica Romano, consigliera comunale di Milano, ha duramente attaccato coloro che filmano le borseggiatrici in metro. Il suo post ha sollevato un enorme polverone e la consigliera dem è stata attaccata prevalentemente dai suoi rivali del centrodestra.

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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