Cacciari: Draghi pensi alle bollette e non ai condizionatori

Il filosofo Cacciari ha rimproverato Draghi per la sua battuta sui condizionatori, il 60% degli italiani non riesce a pagare le bollette!

Massimo Cacciari, filosofo, accademico e politico italiano, intervistato da Lilli Gruber nella trasmissione “Otto e Mezzo” in onda su La7, è rimasto basito di fronte alla battuta proferita dal presidente del consiglio Mario Draghi.

Anzi, è rimasto di sale, se vogliamo citarlo alla lettera.

Ma vediamo gli antefatti.

In che occasione Mario draghi avrebbe formulato la frase oggetto dell’analisi di Cacciari? 

Soprattutto, a quale frase ci riferiamo?

“A un quesito sul prezzo del gas durante la conferenza stampa che ha seguito l’approvazione del Def, Mario Draghi ha ribattuto al cronista: “Scegliamo: preferiamo la pace o i condizionatori?””

leggiamo su askanews.it

Draghi ha una motivazione chiara nel formulare questa domanda retorica.

Il premier italiano vuole sottolineare come sia necessario un sforzo comune verso il risparmio delle risorse energetiche: anche se non c’è nessun allarme di tipo bellico, il presidente pensa ai razionamenti.

L’urgenza cui l’Italia è stata messa di fronte infatti, non riguarda tanto la difesa militare in senso stretto, ma la difesa del Paese e dell’UE tutta dal tremendo rincaro dei costi del gas, materia prima il cui monopolio apparteneva alla Russia.

Ora che questo monopolio è caduto, stipuliamo contratti con USA, Algeria, Quatar, ma la materia prima non è più la stessa che arrivava dalla Siberia tramite gasdotti avanzatissimi, ma è GNL, ovvero gas liquefatto.

Alla incombente necessità di materia prima infatti, possiamo aggiungere la costruzione/acquisto/riqualificazione di rigassificatori onshore e offshore.

E mentre il governo, o meglio tutti i governi, concertano per non restare al freddo e al buio il prossimo inverno, Draghi chiede al cittadino uno sforzo di natura personale.

La sua frase potrebbe essere letta anche come: “Se vuoi qualcosa di importante, devi rinunciare a qualcos’altro.”

L’Unione Europea, nelle condizioni di andare incontro a una recessione generale ci si è messa convintamente da sola nel momento in cui ha deciso di rispondere al genocidio in Ucraina con le sanzioni somministrate a Putin.

La presidente della commissione UE Ursula Von Der Leyen ha già reso nota la quinta ondata di sanzioni ai danni di Mosca e non sembra avere intenzione di fermarsi neanche di fronte alla palese crisi energetica in Europa:

“Putin sta portando avanti una brutalità immonda sulla popolazione civile ucraina, è importante stargli col fiato sul collo, costi quel che costi.”

queste le sue affermazioni, come riportate da rainews.it

Probabilmente motivata dalla recente visita a Kiev e ancora sconvolta dalla mostruosità dei fatti di Bucha, la presidente della Commissione Europea ha preso una posizione netta contro gli aggressori.

L’Europa la segue.

E siccome i miracoli tradizionalmente li fanno i santi e non i politici, la frase di Draghi, se contestualizzata ha certamente senso.

Ma ha anche una grossa pecca: non tiene conto della povertà degli italiani.

Pur riconoscendogli una certa passione nella difesa delle posizioni europee, la replica secca di Cacciari apre la strada a un altro tipo di ragionamento:

“Draghi scherza sui condizionatori? Non umorismo fuori luogo, ci spieghi piuttosto come farà il 60% della popolazione italiana a saldare le bollette”

frase di Cacciari tratta dall’intervista con Lilly Gruber su La7 e ripresa da ilfattoquotidiano.it

Cacciari, Draghi e i condizionatori: ecco perchè la battuta al filoso non è piaciuta

Alla domanda che la stessa Lilly Gruber ha definito “molto concreta e poco filosofica”, ovvero, cosa ne pensasse Cacciari della battuta del presidente Draghi, il filosofo ha fatto un respiro profondo.

Un respiro carico di estenuazione.

“Perchè è sfinito?” – ha chiesto la Gruber, in riferimento alla reazione di Cacciari.

E il filoso ha ribattuto “Perchè.. si fatica.. Mi ha lasciato di sale.”

E a guardare il suo volto, veniva veramente da credergli.

Dopo aver premesso che le sanzioni certamente incidono sull’economia, e che le sanzioni sono uno strumento necessario che si è sempre utilizzato in certi frangenti della politica internazionale, il problema per il filosofo è come queste si ripercuotono sui Paesi sanzionatori.

A suo dire, l’Italia e la Germania, per diversi motivi sono stati gli stati che hanno accusato di più questo taglio di rapporti commerciali con Mosca, cosa che non avrebbe scalfitto troppo la Francia o quasi per nulla gli USA, ad esempio.

Cacciari prosegue la sua considerazione facendo notare come il PIL del prossimo anno, in Italia, sarà di molto inferiore a quello dell’anno scorso.

La difformità e l’asimmetria del modo in cui le sanzioni si ripercuotono su ogni Stato andrebbe quindi tenuta a mente, mentre si commenta la disponibilità di una popolazione a fare un sacrificio per il bene comune o a non accettarlo.

I dati che Cacciari ha fornito sono dunque i seguenti: mentre a una sparuta risibile minoranza di fortunati benestanti, l’aumento dei prezzi non cambia il tenore di vita, per un buon 60/70% delle famiglie italiane i rincari energetici sono una circostanza drammatica.

Cacciari, Draghi e i condizionatori: la povertà delle famiglie italiane

Il problema degli italiani, per Cacciari, non è la pretesa di tenere i condizionatori aperti 24 ore al giorno: la gran parte delle famiglie probabilmente non può neppure permettersi l’uso del condizionatore.

Il problema è che gli italiani sono inginocchiati dai rincari, da due anni di Covid, dalla recessione economica e dalla scarsità di impiego: non hanno dunque i soldi per pagarsi le bollette!

Secondo Cacciari, l’errore di comunicazione fatto da draghi è stata l’indelicatezza di non tener conto di cosa significhi, ad oggi, chiedere un sacrificio a un popolo già di per sè sacrificato e al limite della sopravvivenza.

La rabbia composta di Cacciari trasmette questa sensazione del paradosso.

Alcuni burloni sui social si sono trastullati dipingendo il presidente Draghi come Maria Antonietta D’Asburgo – Lorenza, sovrana di Francia.

Diventata famosa come regnante ingenua e superficiale, perchè di fronte alla carestia e al contesto di crisi della rivoluzione Francese, le fu attribuita questa frase infelice:

“Al popolo manca il pane? Dategli delle brioche!”

Dal momento che, come abbiamo visto, le battute in questo periodo storico non fanno ridere nessuno, vediamo i dati sulla povertà degli italiani.

Cacciari, Draghi e i condizionatori: i dati ISTAT sulle condizioni di povertà assoluta in Italia

Le statistiche sull’indigenza della maggioranza degli italiani sono spiegate, dal 2020, nel sito ufficiale dell’ISTAT

“I poveri che non possiedono davvero nulla, nel nostro Paese sono 1 milione e 337.000, con incidenza differente tra nord e sud.”

Qui invece trovate i dati aggiornati agli ultimi mesi del 2022, sempre dal sito ISTAT.

E’ difficile far riflettere sull’uso del condizionatore a chi non ha nulla di cui nutrirsi e non può provvedere alle spese più basilari.

Forse draghi avrebbe dovuto tenere conto delle statistiche e delle condizioni reali degli italiani e dire: 

“Chi ha il condizionatore, se vuole la pace, dovrebbe tenerlo spento.” ?

Secondo Cacciari, quello che ha lui inteso come un invito ad ulteriori sacrifici da parte degli Italiani, per sostenere gli ucraini, sarebbe una pretesa semplicemente assurda.

Cacciari, Draghi e i condizionatori: il filosofo ha chiesto al governo interventi concreti al posto delle battute ironiche

Il filosofo si è poi infervorato nel momento in cui ha chiesto al governo, concretamente, come dovrebbero fare le persone a pagare le bollette e attraverso quale sistema lo Stato garantirebbe una copertura energetica minima a tutti i poveri italiani.

Ha inoltre aggiunto, come un fiume in piena, se il governo fosse per caso disposto anche a pagare la benzina per tutte quelle persone per cui il carburante non è un vezzo ma un bene necessario per prendere la macchina e recarsi al lavoro.

In pratica, sintetizzando il grande sfogo di Cacciari, possiamo dedurre che le provocazioni del filosofo fossero volte a far ragionare il governo sull’opportunità di rimedi concreti e praticabili contro l’indigenza generale, piuttosto che fare delle battute.

Perchè il compito di un governo sarebbe governare, non fare intrattenimento.

Cacciari, da ultimo, si è soffermato sul senso della parola sacrificio, definendolo inutile.

Ha poi specificato che ci sono soggetti che per status sociale e patrimoniale avrebbero il potenziale per sacrificarsi anche pagando il triplo delle bollette già salatissime e che una richiesta andrebbe fatta eventualmente solo a coloro che detengono questo potenziale economico.

Al di là di ogni opinione personale, il problema non si pone tanto sul dualismo Cacciari/Draghi, ma la riflessione doverosa potrebbe essere un’altra.

Più che una riflessione, una domanda, che è la conseguenza diretta della reazione di Cacciari.

La nostra classe politica, è consapevole delle condizioni del popolo italiano al di fuori dei palazzi storici adibiti a Parlamento o Senato?

Il nostro governo forse si sta perdendo nel tecnicismo, senza tener abbastanza presenti le condizioni sociali, occupazionali e il reddito medio della gente a cui si rivolgono?

Oppure danno per scontato che il reddito medio pro capite sia sufficiente a condurre una vita abbastanza dignitosa da permettersi una casa e un condizionatore?

Ai posteri l’ardua sentenza.

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