Caldo da record fuori stagione in India e siccità in Italia!

Il caldo anomalo registrato in India e la siccità in Italia sono sintomo del cambiamento climatico! Coldiretti avvisa: raccolti a rischio!

Un’ondata di caldo da record avvenuta in questi giorni in India è stata talmente violenta da causare blackout in tutto il paese e una moria improvvisa di uccelli di ogni razza. Migliaia di cittadini sono stati costretti a restare a casa a causa delle temperature troppo alte, che superavano i 50° C.

Ma c’è di peggio. Proprio a causa del blackout è stato impossibile anche utilizzare i condizionatori, costringendo gli abitanti a sopportare il caldo fino a quando le temperature non si sono leggermente abbassate.

Per gli esperti la situazione si aggraverà con il tempo a causa del cambiamento climatico e dell’incremento dei suoi effetti. Anche lo scorso anno abbiamo assistito a delle temperature da record, anche in Italia, oltre che a diversi incendi che hanno devastato interi habitat.

In India, nella città del caldo per eccellenza, le temperature torride non sono tardate ad arrivare: temperature superiori a 50° C, residenti costretti a restare a casa e impossibilitati a lavorare, carenza di acqua e blackout generale.

Questi eventi, a cadenza oramai annuale, secondo gli esperti si verificheranno sempre più spesso. L’anno scorso, ad esempio, in Pakistan, in particolare, nella regione del Turbat, si registrò una temperatura record di 54° C che causo diversi disagi anche alla popolazione locale.

La città di Turbat conta circa 200 mila abitanti e le temperature hanno sono riuscite ad arrivare anche a 50°C solamente nel mese di aprile. La situazione diventa insostenibile per i cittadini indiani, soprattutto a causa dei continui blackout che riducono la possibilità di poter utilizzare i climatizzatori per rinfrescarsi.

Come scrive il The Guardian, che ha intervistato un residente della zona, Nazeer Ahmed, 

Nella sua città, Turbat, che conta circa 200mila residenti le temperature hanno superato più volte i 50 gradi nel mese di aprile e la fornitura di elettricità è stata drasticamente ridotta, il che significa che i condizionatori d’aria e i frigoriferi non possono funzionare.

Le persone in queste aree sono state costrette a rimanere a casa e impossibilitate a lavorare fino all’arrivo della sera in cui il caldo concede una breve tregua.

Temperature superiori a 50° gradi: un caldo da record 

Quello che preoccupa maggiormente gli esperti è il caldo insolito registrato proprio in questo mese dell’anno. L’emergenza è stata segnalata in tutto il paese indiano da nord e ovest. Nel mese di aprile l’India ha registrato il caldo più forte degli ultimi 122 anni.

Una città del Pakistan, Jacobabad, situata nella provincia del Sindh, ha registrato proprio in questi giorni 49° C, una delle temperature più alte mai registrate fino ad ora. A segnalare l’ondata di caldo anomalo anche l’Agenzia Spaziale Europea che è riuscita a rilevare una temperatura di oltre 60°C sulla superficie terrestre.

Un caldo, sicuramente, senza precedenti soprattutto in questo periodo dell’anno. L’estate non è ancora arrivata, ma i primi segnali di caldo anomalo sono arrivati. Cosa dovremmo aspettarci dal mese di giugno in poi? Sicuramente le prime avvisaglie non fanno presagire nulla di buono.

Anche in Italia in questi ultimi giorni è stato registrato un caldo anomalo, a causa di un’ondata di alta pressione proveniente dall’Africa. Secondo gli esperti, come abbiamo già detto in apertura, i fenomeni di caldo anomalo diventeranno sempre più frequenti con il tempo.

In Italia, il problema che preoccupa maggiormente gli esperti, ma non solo, anche gli allevatori e i coltivatori, è la siccità. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale, il caldo registrato proprio in questi giorni sia in India che anche in altre parti del mondo sono

coerenti con ciò che ci aspettiamo in un clima che cambia. Le ondate di caldo sono e saranno più frequenti e più intense e iniziano prima rispetto al passato.

Ad affermarlo l’assistente professore e responsabile del programma per il controllo dei disastri ambientali presso il Gujarat Institute of Disaster Management, Abhiyant Tiwari che puntualizza:

i periodi estremi, frequenti e di lunga durata delle ondate di caldo non sono più un rischio futuro. È già qui ed è inevitabile

Gli effetti del cambiamento climatico, quindi, non saranno visibili in un futuro lontano, ma si stanno già manifestando e con il tempo diventeranno sempre più frequenti. Purtroppo, a causare il mutamento delle temperature è lo sfioramento della soglia dell’1,5°C.

Questa, in Italia, è già stata superata dalla città di Roma. Se non riusciremmo a ridurre le emissioni di CO2, molto probabilmente la suddetta soglia sarà raggiunta e le conseguenze saranno gravissime. 

Coldiretti avverte: “la siccità minaccia il 33% della produzione agricola”

Nel nostro paese, da quest’anno è allarme siccità. A segnalare il fenomeno è l’Osservatorio sulle crisi idriche convocato dall’Autorità distrettuale del Po. La segnalazione è stata, inoltre, commentata anche dalla Coldiretti, in quanto il problema siccità rischia di rovinare i raccolti di tutti gli agricoltori che posseggono dei terreni coltivati proprio lungo le sue rive.

L’Osservatorio sulle crisi idriche ha contato circa 100 giorni di siccità per scarsità di piogge. Tutte le coltivazioni seminate in autunno, secondo la Coldiretti, potrebbero essere compromesse dalla siccità. I dati Istat configurano una situazione molto grave per le coltivazioni. Secondo l’Istat, infatti, nel nostro paese 

il 70% di tutta l’acqua dolce prelevata in Italia da fonti di superficie o falde acquifere è impiegata nel settore primario, e che nel corso di un anno vengono utilizzati per l’irrigazione non meno di 12 miliardi di metri cubi di acqua.

Il problema, quindi, è che questa quantità d’acqua attualmente manca, proprio a causa della scarsità di piogge. Come puntualizza anche https://www.agricultura.it/

le precipitazioni cumulate in Italia sono state addirittura del 50% inferiori rispetto alla media del trentennio 1991/2020.”

Un problema gravissimo e difficilmente risolvibile. Ma dagli esperti arriverebbe una possibile soluzione, ossia l’uso di tecnologie high-tech per riuscire a razionare le risorse idriche. Questi sistemi di irrigazione di ultima generazione sono stati presentati alla Fiera Eima Idrotech, che si svolgerà a Bologna dal 9 al 13 Novembre 2022.

Qui, saranno 210 le industrie che presenteranno le loro innovazioni nel campo della distribuzione idrica. Tuttavia, tutte le innovazioni del mondo non basteranno a limitare gli effetti del cambiamento climatico in atto. 

Purtroppo, le acque di un fiume, che dovrebbe essere il più grande d’Italia, si stanno riducendo sempre più. Questo deve essere un monito per il nostro governo e per l’Europa intera a ridurre le emissioni di CO2 altrimenti saremmo costretti ad assistere a fenomeni di caldo e siccità sempre più frequenti. 

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