Carlo Calenda è in Ucraina: “Priorità ora i generatori”. Le parole di Zelensky a Letterman

Carlo Calenda è in Ucraina. Prima tappa Leopoli poi Kiev: "Priorità qui ora sono i generatori". Le parole del presidente Zelensky a David Letterman.

Carlo Calenda è in Ucraina. Il leader di Azione e del Terzo Polo è stato invitato dal sindaco di Leopoli e sarà in questi giorni anche nella capitale Kiev. E sui social è molto attivo a raccontare il proprio viaggio e la sofferenza del popolo ucraino.

”L’Ucraina non si arrende – ha spiegato Calenda in diretta televisiva in collegamento con L’Aria che Tira – se qualcuno pensa che lasceranno pezzi di territori ai russi si sbaglia di grosso. Non lo faranno mai“. Ecco le sue parole.

E c’è da registrare anche un’intervista effettuata dal noto presentatore Usa David Letterman al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ecco anche le parole di Zelensky.

Carlo Calenda: ”La possibilità che gli ucraini si arrendano non c’è”

Carlo Calenda ha sottolineato che “l’Ucraina è un paese in guerra ma che cerca in ogni modo di mantenere una normalità anche se ci sono gravissimi problemi legati all’energia elettrica“.

Questo è un popolo consapevole di poter liberare il Paese e determinatissimo farlo. Vorrei che venissero qua le persone che dicono agli ucraini di arrendersi. La possibilità che gli ucraini si arrendano non c’è.

Calenda è stato in questa prima fase della sua visita a Leopoli poi si trasferirà anche nella capitale Kiev:

Gli ucraini, spiega Calenda, sono un popolo fierissimo, determinatissimo, consapevole che ce la faranno a liberare il Paese. Penso che la situazione si andrà a stabilizzare ma è ancora lontano quel momento. Qui si attendono un mese di intensificazione di attacchi.

Carlo Calenda: ”Non c’è una famiglia che non abbia sofferto a causa della Russia”

Calenda prosegue nel suo ragionamento sui social:

“Se pensate che gli ucraini siano pronti a deporre le armi per farsi sottomettere, dovreste fare un giro qui. Non c’è una famiglia che non abbia sofferto a causa della Russia. Non torneranno indietro. Sono liberi e pronti a difendere la loro libertà a ogni costo”. ”

La ragione per combattere, che si comprende solo parlando con gli ucraini è che ogni famiglia ha subito una violenza dai russi ai tempi dell’URSS. Sono storie tremende che hanno forgiato la loro memoria e identità individuale e nazionale. Qualsiasi cosa è meglio che tornare lì.

“Non combattono per un concetto astratto di libertà, ma contro qualcosa che hanno vissuto: la brutalità del comunismo sovietico, che noi abbiamo in larga parte deciso di ignorare. Il comunismo è stato una grande barbarie della storia. Dovremmo insegnarlo con più chiarezza”.

“Quello sovietico – continua Calenda – era un imperialismo suprematista. I popoli assoggettati non hanno colto alcuna traccia di altruismo, progressismo o spinta all’emancipazione. Solo sopraffazione, morte o schiavitù. Così era e così è. E per questo gli ucraini continueranno a combattere”.

Calenda ha avuto ieri un incontro con le madri di soldati fatti prigionieri dai russi e di cui non si hanno più notizie e ha promesso che ”lavoreremo col parlamento europeo per sapere dove si trovano e in che condizioni sono i loro figli”.

Carlo Calenda in Ucraina: ”La priorità in questo momento sono i generatori”

Carlo Calenda ha pubblicato anche un video in versione serale in cui sostanzialmente sottolinea che ora “in questa fase i generatori di energia elettrica sono la priorità e dall’Occidente occorre riflettere anche su questa situazione“.

Meno 7 gradi e i rifugiati hanno pochissime ore di energia e riscaldamento. I bambini giocano praticamente al buio, i grandi provano a preparare la cena; scene di una vita non normale. I generatori, ora, sono la priorità.

spiega Calenda.

Carlo Calenda a Giorgia Meloni: ”Brava, chiara e netta”

Carlo Calenda ha anche twittato parole rivolte a Giorgia Meloni scrivendo ”brava, chiara e netta”.

La premier ha sostenuto che ”è fondamentale rimanere uniti nel pieno sostegno del G7 all’Ucraina, anche in campo economico e militare. Siamo chiamati a continuare a difendere il Paese dalla guerra di aggressione russa”.

Le parole del presidente ucraino Zelensky intervistato da David Letterman

Intanto ci sono da registrare le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyche ha rilasciato un’intervista registrata nel mese di ottobre al celebre presentatore e intrattenitore statunitense David Letterman per il suo programma su Netflix “My Guest Needs No Introduction” ovvero ”Non c’è bisogno di presentazioni”.

Nel corso della puntata che è stata registrata nei sotterranei di una stazione della metropolitana di Kiev, Letterman fa a Zelensky la seguente domanda:

”Ipotizziamo che Putin prenda un brutto raffreddore, o che accidentalmente cada da una finestra e muoia. La guerra continuerebbe?

“No” è la risposta secca del leader ucraino:

Non ci sarebbe la guerra, il conflitto terminerebbe – continua il presidente ucraino. Il regime autoritario è pericoloso perché comporta grandi rischi. Non si può permettere a uno solo di avere il controllo su tutto. Perché, quando lui viene a mancare, le istituzioni si fermano. È andata così nell’Unione Sovietica, è crollato tutto. Per questo penso che, se lui non ci sarà più, avranno vita dura. Dovranno occuparsi della politica interna anziché di questioni estere.

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