Caro bollette, ecco cosa farà il governo Meloni: restano ancora molte incertezze

Ancora troppe ipotesi e poche certezze su cosa farà il governo Meloni per contrastare il caro bollette. L'opposizione tuona.

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Il governo Meloni ha incassato la fiducia alla Camera dei Deputati e oggi tocca la conta dal Senato della Repubblica. Nel suo discorso, il premier ha indicato la sua linea di governo e non poteva mancare la menzione alla crisi energetica. A questo punto è necessario capire come potrebbero o come interverrà il governo per arginare il caro bollette che ha colpito famiglie e imprese italiane.

Cosa farà (o potrebbe fare) il governo Meloni per il caro bollette

Sembra che l'Agenda Draghi sarà, almeno per la Legge di Bilancio 2023, ripresa in mano da Giorgia Meloni e dai suoi ministri. Si va quindi verso un Decreto Aiuti 4 da inserire nella Manovra per contrastare in maniera urgente il caro bollette. L'ipotesi della pioggia di bonus da 150 euro per famiglie con redditi pari o inferiore a 10.000 euro annui (che sarà forse aumentato a 12.000 euro) dovrebbe essere confermata, così come lo scudo per i morosi per evitare che gli vengano staccate le forniture di gas ed elettricità. Poi c'è la  battaglia al metano che, visti i prezzi del Tfr di Amsterdam, dovrebbe essere la prima risorsa a scendere di prezzo. Il governo potrebbe dunque prorogare lo sconto di 30 centesimi sulle accise sui carburanti che scade il 18 novembre 2022. Al momento l'esecutivo dispone di 10 miliardi, altri 10 arriveranno nel 2023 ma non manca l'ipotesi di tassare gli extraprofitti che porterebbero un'ulteriore entrata all'erario di 5 miliardi. Una delle uniche certezze, che comunque non è ancora stata confermata, resta il taglio al cuneo fiscale e la proroga credito d'imposta a favore delle imprese e delle attività commerciali. In questo caso a giovarne sarebbero le imprese cosiddette "energivore" che hanno avuto rincari di almeno il 30% rispetto al periodo pre pandemia.

L'opposizione passa all'attacco

Dopo aver parlato di ipotesi e aver spesso utilizzato il condizionale, restano parecchie incertezze. A sollevare altri dubbi sono i leader delle opposizioni. Enrico Letta è stato relativamente pacato ma ha attaccato il governo dicendo:  

"Non abbiamo capito cosa succederà nelle prossime settimane alle bollette degli italiani.Non abbiamo capito nulla di cosa sarà la legge di bilancio che tra qualche ora dovrete presentare".

Quello più duro è stato il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. L'ex premier ha infatti tenuto un discorso molto accesso in cui ha detto:

"Sono rimasto sorpreso dal suo discorso programmatico: non ha speso una sola parola per darci una indicazione sufficientemente concreta sulle misure che intende prendere sul caro bollette, e il caro prezzi, è la questione più urgente che abbiamo. Non ci ha detto nulla sugli extraprofitti, nulla sullo scostamento di bilancio, prima o poi dovrete decidere, quando ce lo farà sapere?".

Anche Carlo Calenda, che si è aggiudicato il titolo di opposizione "responsabile", ha le sue perplessità e, intervistato dal quotidiano La Repubblica ha affermato:

" Draghi ha usato i crediti d'imposta. Noi abbiamo proposto il tetto al costo delle bollette elettriche e gas, indicando pure le coperture, lei si è limitata a lanciare un appello generico all'Europa. Ma l'Italia è già in recessione, ha bisogno di scelte: i soldi li metteranno sull'energia o sulla flat tax, sulle pensioni o sull’istruzione? Non si sa".