Case green, allarme per le case di proprietà. Gli immobili esclusi dai nuovi obblighi

Fa discutere la nuova direttiva UE sulle case green e gli obblighi imposti alle case di proprietà, con qualche eccezione. Ecco gli immobili esclusi.

Fa discutere la nuova direttiva europea che vuole tutte le case della comunità in classe D entro il 2033. E ancor prima, nel 2030, obbligatoriamente in classe E.

La proposta è attualmente in bozza presso il Parlamento Europeo, ma già la BCE pone un freno, viste le numerose criticità, a livello gestionale, da risolvere.

Dove trovare i fondi per provvedere all’efficientamento energetico di tutti questi immobili? Come armonizzare ogni disposizione tra i vari Stati membri, tenendo conto anche delle difformità a livello di sistemi economici?

Tutti nodi da sciogliere, come abbiamo già avuto modo di mettere in evidenza, ma intanto i proprietari di casa sono in allerta e il 56% dei compratori non vuole case non efficienti dal punto di vista energetico.

Per fortuna c’è chi si “salva” e che non dovrà sottostare alle regole della nuova direttiva comunitaria.

Ecco quali.

Case green, quali sono gli immobili esclusi dalla direttiva UE

La regola generale è che tutti gli immobili a uso residenziale presenti sul territorio nazionale (e comunitario) debbano risultare efficienti, dal punto di vista energetico:

  • in classe E, entro il 2030

  • in classe D, entro il 2033.

Insomma, da qui a una decina di anni, tutti i proprietari di casa dovranno provvedere a migliorare l’abitazione ed eseguire dei lavori di efficientamento energetico, come quelli previsti dal Superbonus 110, per intenderci.

Cappotto termico, caldaia a condensazione, infissi termici e fotovoltaico sono i lavori necessari nell’immediato.

E se non si provvede all’adeguamento? L’immobile risulterà non a norma, con tutte le conseguenze del caso.

E già ora, senza che neppure sia arrivata l’approvazione definitiva, il mercato immobiliare mostra i primi segni di crisi. Oltre la metà dei potenziali acquirenti infatti non vuole saperne di comprare una casa che non sia perlomeno in classe D.

I proprietari sono tenuti ad attivarsi. Fortuna che, per alcune tipologie di immobili, questo trambusto sia solo un vociare lontano. Infatti, il nuovo provvedimento in procinto di attuazione, non tiene conto di alcuni edifici.

Innanzitutto, non sono soggetti a efficientamento energetico le case che risultano abitate solo per un massimo di 4 mesi all’anno. Il classico esempio di una seconda casa al mare.

Inoltre, risultano immobili “esenti” dall’adeguamento anche tutti gli edifici considerati di valore storico o architettonico. E infine, possono stare tranquilli, da questo punto di vista, i proprietari di casa che hanno l’immobile situato in un’area vincolata o protetta.

A questo elenco, molto probabilmente si aggregheranno anche gli edifici di culto e tutte le strutture, come stabilimenti balneari o uffici di cantiere, previste solo per un uso temporaneo.

Case green, cosa succede agli altri immobili oggetto della direttiva

In sostanza, la UE si è posta come obiettivo, a livello comunitario, di azzerare le emissioni nocive entro il 2050, motivo per cui chiede a tutti coloro che hanno un immobile a uso residenziale (e non solo ovviamente, anche alle imprese) di adeguarsi alle nuove direttive.

La suddivisione in classi energetiche permette di stimare il livello di efficienza di un edificio, in base a specifici parametri da rispettare.

A oggi, il 60% degli immobili presenti sul nostro territorio nazionale è obsoleto, vale a dire che non raggiunge neppure la classe E di efficienza dal punto di vista energetico.

Per arrivare a una classe superiore, e alla tanto agognata classe D prevista dalla UE entro 10 anni da oggi, è essenziale procedere con alcuni importanti interventi edilizi, come ad esempio la realizzazione del cappotto termico, la sostituzione della caldaia con una più efficiente a condensazione, nonché proseguire con una serie di lavori trainati quali ad esempio l’installazione di infissi a taglio termico oppure la costruzione di un impianto fotovoltaico.

Il nodo che ben presto si prevede arriverà al pettine è: chi pagherà tutti questi lavori? Considerando che per una villetta singola occorrono circa 105 mila euro, di certo non è il proprietario che può occuparsene in prima persona.

Ma neppure a livello statale è plausibile che l’amministrazione finanziaria del Paese trovi risorse sufficienti a una ristrutturazione del genere (basti pensare al rischio bancarotta causato dal Superbonus 110!).

Case green, Italia penalizzata: una nuova tassa in arrivo

Ovviamente, le forze politiche interne al Paese sono già schierate nei confronti del nuovo provvedimento da adottare, a livello europeo.

Ad esempio c’è chi, come Berlusconi, definisce la nuova direttiva case green appunto come una nuova tassa da pagare per gli Italiani.

In sostanza, dopo anni di sacrifici per comprare un’abitazione, bisogna pensare anche a un eventuale prestito per rendere efficiente l’immobile a proprie spese.

Per Il leader di Forza Italia

Davvero non possiamo costringere le famiglie a pagare questa nuova tassa. Servono incentivi e non imposizioni. Abbiamo la forza e l’autorevolezza per intervenire e lo faremo presto.

E c’è chi addirittura, come la presidente di Confindustria Assoimmobiliare Silvia Rovere, è molto determinata nell’affermare che per migliaia di immobili non serve neppure la ristrutturazione, tipo maquillage.

Soprattutto nelle zone più degradate delle città, tali abitazioni vanno demolite, per poi ricostruirle in linea con i nuovi requisiti UE.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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