Libertà di Stampa, Italia arretra. Pesano minacce e violenze

Classifica Libertà di Stampa 2022 di Reporter senza frontiere. Italia arretra. Pesano minacce e violenze di criminalità organizzata e gruppi di protesta.

Reporter senza frontiere (RSF) ha pubblicato nei giorni scorsi la classifica annuale sulla Libertà di Stampa nei vari paesi. Dal World Press Freedom Index 2022 di Reporter senza frontiere si notano importanti novità.

Primi posti sempre ad appannaggio dei paesi scandinavi con la Norvegia a guidare questa particolare classifica.

Italia al posto numero 58 dietro anche ad alcuni Paesi dell’Africa. Ma occorre tenere conto in maniera precisa degli indicatori. Vediamo tutte le notizie in merito e le classifiche anche se va tenuto conto che i paragoni tra 2022 e 2021 vanno presi con le pinze perchè è cambiata la metodologia di elaborazione dei dati. 

Classifica Libertà di Stampa 2022: dominano i paesi scandinavi

Norvegia al primo posto, Danimarca al secondo e Svezia al terzo. In questa particolare classifica si assiste al dominio completo dei paesi scandinavi. Come detto l’Italia è crollata e rispetto alla classifica del 2021 ha perso ben diciassette posizioni. Era al 41esimo posto nel 2021 si trova invece al 58esimo posto nel 2022.

Un calo di 17 posizioni del nostro paese che si viene a trovare anche dietro a paesi come Romania e Macedonia del Nord e poco davanti a paesi come ad esempio il Ghana e il Niger. Ma come detto, attenzione ai criteri di elaborazione dati sui cui torneremo.

Si tratta di una classifica che viene fatta ogni anno che si concentra principalmente sulle pressioni che ricevono i media. Viene elaborata sulla base dei dati dei corrispondenti di RSF in giro per il mondo che si avvale anche di organizzazioni partner.

Per stilare la classifica si analizzano il contesto politico del paese, le norme presenti nel paese in questione, la situazione economica e culturale della società e non ultima la sicurezza. 

Classifica Libertà di Stampa: ecco l’ordine nel quale sono stati classificati i paesi da RSF

Come detto i paesi del Nord Europa dominano la classifica della libertà di stampa. Al primo posto si trova la Norvegia, al secondo posto c’è la Danimarca, al terzo posto la Svezia. A completare la top 5 tutta radunata in quello spicchio d’Europa c’è l’Estonia al quarto posto e la Finlandia al quinto posto.  

Ecco la classifica per quel che riguarda i primi 20 posti:

1) Norvegia; 2) Danimarca; 3) Svezia; 4) Estonia; 5) Finlandia; 6) Irlanda; 7) Portogallo; 8) Costa Rica; 9) Lituania; 10) Liechtenstein; 11) Nuova Zelanda; 12) Giamaica; 13) Seychelles; 14) Svizzera; 15) Islanda; 16) Germania; 17) Timor-Est; 18) Namibia; 19) Canada; 20) Repubblica Ceca.

Classifica Libertà di Stampa: Italia si trova al cinquantottesimo posto 

Proseguendo nell’analisi della classifica ecco chi arriva dopo. Al ventunesimo posto c’è il Lussemburgo, al ventiduesimo la Lettonia, al 23esimo il Belgio, al ventiquattresimo il Regno Unito, venticinquesima posizione per Trinidad e Tobago, ventiseiesimo posto per la Francia, ventisettesima la Slovacchia, ventottesima l’Olanda, ventinovesima l’Argentina e trentesima la Repubblica Dominicana.

Seguono Austria, Spagna, Bhutan, Guyana, Sud Africa, Capo Verde, Costa d’Avorio, Taiwan, Australia, Moldova, Burkina Faso e gli Stati Uniti al quarantaduesimo posto. Poi la Corea del Sud, l’Uruguay, Samoa, Sierra Leone, Belize, Croazia, Tonga, Gambia, Armenia, Suriname, Andorra, Slovenia, Caraibi Orientali, Romania e Macedonia del Nord.

E in posizione numero 58 arriva l’Italia davanti a Niger, Ghana, Kosovo, Papua Nuova Guinea, Montenegro, Mauritius e Cipro.

Classifica Libertà di Stampa: il report specifico di RSF sull’Italia che motiva la posizione numero 58

RSF ha elaborato un report specifico per ogni paese. In quello relativo all’Italia si sottolinea che

la libertà di stampa in Italia continua ad essere minacciata dalla criminalità organizzata e da vari gruppi estremisti o di protesta che usano la violenza e che hanno visto un aumento significativo di questi episodi durante la pandemia”.

Si parla di un panorama media molto sviluppato con tanti mezzi di comunicazione e una reale diversità di opinioni presenti sia per le tv che per la carta stampata sia quotidiana che settimanale.

Per gli estensori del report “i giornalisti italiani godono di un certo clima di libertà ma a volte si autocensurano per evitare ogni tipo di azione legale o denunce per diffamazione o per non incorrere in rappresaglie di varia natura”. 

Per il report RSF incide anche il contesto economico: “i media dipendono dagli introiti pubblicitari e anche la carta stampata sta afffrontando una situazione di calo delle vendite”.

Questo comporta un “senso sempre più forte di precarietà del giornalismo”.

Soprattutto poi nel periodo della pandemia ci sono state diverse aggressioni verbali e anche in alcuni casi fisiche su giornalisti durante forme di protesta per le misure adottate durante la pandemia.

Situazione delicata infine soprattutto per i giornalisti che si occupano di temi legati alla criminalità organizzata o alla corruzione.

Classifica Libertà di stampa: i criteri in base ai quali viene effettuata la classifica

Importante sottolineare la nota metodologica alla base della realizzazione della classifica per non arrivare a erronee conclusioni. 

La libertà di stampa viene definita in questa classifica come la possibilità effettiva che hanno i giornalisti di selezionare, scrivere e diffondere notizie di interesse pubblico senza avere ingerenze politiche, economiche, complicazioni legali e sociali e senza avere nessun tipo di minaccia alla propria sicurezza.

Per questo nell’elaborazione delle classifiche da parte di RSF sono stati usati indicatori come ad esempio il contesto politico, il contesto economico, il quadro giuridico e la sicurezza.

Per questo non è possibile del tutto comparare le classifiche del 2022 con quelle del 2021 visto che è cambiata la metodologia di rilevazione.

RSF: un report che inquadra un mondo in cambiamento

La ventesima edizione dell’Indice mondiale della libertà di stampa pubblicata da Reporter Senza Frontiere denota anche una situazione di un mondo in grande cambiamento.

Dopo la situzione complicata di due anni di Covid adesso è arrivata anche la guerra a complicare ulteriormente la situazione. Il conflitto in Ucraina di cui tutti i media del mondo stanno parlando mette anche di fronte ad una sfida sicuramente determinante.

Le democrazie si trovano indebolite dal fatto che si trovano ad avere una pluralità di opinioni al loro interno mentre i regimi controllano i loro media in maniera capillare. C’è una polarizzazione attorno a queste situazioni che naturalmente generano tensioni.

Classifica Libertà di Stampa: le posizioni di Russia e Cina e l’ultimo posto della Corea del Nord

RSF ha stilato una classifica di 180 paesi per quel che riguarda l’indice della Libertà di Stampa. Se l’Ucraina si trova in posizione numero 106 in classifica va segnalato che la Russia si trova al 155 posto su 180 paesi considerati.

La Bielorussia altro paese molto vicino alla Russia di Vladimir Putin in questa graduatoria si trova in posizione numero 153. 

Anche la Cina non se la passa molto bene visto che si ritrova in posizione numero 175. 

Interessante anche vedere gli Stati che si trovano negli ultimi 10 posti della classifica. Al posto numero 171 si trova la Siria, al posto numero 172 c’è l’Iraq, al posto numero 173 si trova Cuba, al posto numero 174 c’è il Vietnam come detto davanti alla Cina. Poi il Myanmar, il Turkmenistan, l’Iran e l’Eritrea.

Al 180esimo e ultimo posto e probilmente non è certo una sorpresa si trova al Corea del Nord guidata in maniera totale e capillare dal leader Kim Jong-un. 

Per analizzare tutti i dati è possibile consultare questo link di RSF.

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