Chi è Claudio Durigon, il sottosegretario che vuole modificare il reddito di cittadinanza

Ecco quello che c'è da sapere su Claudio Durigon, sottosegretario del governo Meloni che ha apportato modifiche importanti al reddito di cittadinanza.

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Deputato nella passata legislatura e ora senatore, ha un passato da sindacalista e di consigliere regionale. Claudio Durigon è attualmente sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali del nuovo esecutivo, incarico che aveva già ricoperto nel governo Conte I, ed è tra gli addetti ai lavori per la riforma del reddito di cittadinanza. Scopriamo di più sulla sua carriera.

Chi è Claudio Durigon, gli anni da sindacalista e i primi passi nella politica

Nato a Latina nel 1971, Durigon ha origini venete. I suoi nonni erano braccianti agricoli che lavorarono alla bonifica dell’Agro Pontino durante il fascismo, una delle opere rivendicate da buona parte dei nostalgici del Ventennio, e che avrà un impatto forte sul suo pensiero politico.

Dopo il diploma di ragioneria, lavora come operaio della multinazionale Pfizer dal 1996 al 2009. In questi anni si iscrive all’Unione Generale del Lavoro (UGL), sindacato vicino alla Destra sociale, divenendo segretario generale della Confederazione dal 2014 al 2018.

Contemporaneamente, Durigon viene candidato alle elezioni regionali del Lazio nel 2013 nella Lista Storace, ottenendo poco più di 6mila preferenze, insufficienti per eleggerlo. Con la svolta sovranista della Lega, si avvicina al partito guidato da Matteo Salvini, e nel gennaio 2018 viene nominato responsabile del dipartimento lavoro.

Gli incarichi da sottosegretario e la polemica sul parco Mussolini

Alle elezioni politiche del 2018 si candida con il Carroccio nella circoscrizione Lazio, dove viene eletto deputato. Con la nascita del governo gialloverde, Salvini lo indica come sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Il 13 giugno giura sulla Costituzione. Durante il suo mandato lavora alla realizzazione di Quota 100, una legge per permettere alle persone la cui somma di età anagrafica e anni di contributi versati da come risultato 100 (62 + 38) di andare in pensione.

Dopo la fine del mandato, a causa della caduta del Conte I, è coordinatore nel 2020 della Lega nella Regione Lazio. Con la fine del secondo governo Conte e l’insediamento di Mario Draghi a Palazzo Chigi, Durigon è sempre in quota Lega e viene nominato sottosegretario al Ministero dell’Economia e della Finanza.

Il 2021 è un anno complicato per il neo-sottosegretario. Un’inchiesta giornalistica di Fanpage.it, Follow the money, volta a ricostruire i rapporti tra l’UGL e la Lega alla vigilia delle elezioni del 2018, rivela un audio in cui Durigon, a proposito della procura di Genova che stava indagando sui rimborsi elettorali al partito di Matteo Salvini (i famosi 49 milioni), dice di non essere preoccupato perché “quello che fa le indagini, il generale della Guardia di Finanza, lo abbiamo messo noi”.

Nel mese di agosto, inoltre, in qualità di sottosegretario, Durigon avanza la proposta di sostituire il nome del parco pubblico di Latina, dedicato ai magistrati antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con la vecchia denominazione ad Arnaldo Mussolini, fratello minore di Benito Mussolini.

La sinistra e alcuni esponenti di Forza Italia presentano una mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario. Il 26 agosto, di comune accordo con la decisione del suo partito, Durigon rassegna le dimissioni.

Il 25 settembre 2022 viene eletto senatore con la coalizione di centrodestra, sconfiggendo nel collegio uninominale del Lazio l’avversario di centrosinistra Alessandro Mazzoli. Il 31 ottobre è nuovamente sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali nel nuovo governo presieduto da Giorgia Meloni.

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