Cognome del padre ai figli, Corte dà lo stop all’automatismo

Cade l'automatismo in base al quale i figli prendono il cognome dai padri. I genitori adesso potranno scegliere. Lo stabilisce la Corte Costituzionale.

La Corte Costituzionale presieduta da Giuliano Amato ha esaminato “questioni legate alla legittimità costituzionale delle norme che nel nostro ordinamento italiano regolano l’attribuzione del cognome ai figli”.

E la decisione è per tanti versi storica. Ovvero cade l’automatismo che regola il fatto che i figli prendano il cognome dai padri. Il caso era nato dalla vicenda di una famiglia della Basilicata ma ora naturalmente la Corte si è espressa sul principio generale.

Non termina qui la situazione perchè sarà il Parlamento che dovrà normare nel dettaglio sulla questione. Ecco tutto il punto della situazione.

Cognome del padre ai figli: la Corte Costituzionale dà lo stop all’automatismo

Il comunicato stampa pubblicato dall’Ufficio comunicazione e stampa della Corte Costituzionale nella giornata del 27 aprile ha un titolo che non lascia spazio a interpretazioni:

“Illeggittime tutte le norme che attribuiscono automaticamente il cognome del padre”.

La Corte Costituzionale, informa il comunicato stampa, si è pronunciata sulla norma che oggi non consente ai genitori di comune accordo di dare al proprio figlio il solo cognome della madre e su quella che, in casi di mancanza di accordo, impone il solo cognome del padre anziché quello di entrambi i genitori.

La sentenza ufficiale verrà depositata nelle prossime settimane ma intanto l’Ufficio comunicazione della Corte informa che le norme censurate sono dichiarate illegittime perchè contrastano con gli articoli 2, 3 e 117 primo comma della Costituzione. Per quest’ultimo in relazione agli articoli 8 e 14 della Convenzione Europea per i diritti dell’uomo.

Corte Costituzionale: discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio la regola che attribuisce in maniera automatica il cognome del padre

La Corte Costituzionale, continua il comunicato stampa dell’organismo presieduto da Giuliano Amato, ritiene “discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre al bambino o alla bambina”.

Nel solco di quello che deve essere un principio di eguaglianza e nell’interesse del figlio – continua la Corte Costituzionale – “entrambi i genitori devono potere condividere la scelta sul suo cognome che costituisce un elemento fondamentale nell’identità personale”. 

Corte Costituzionale e cognome ai bambini: ecco come dovrà diventare la regola

La regola nel nostro paese dovrà diventare la seguente:

“Il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell’ordine che viene concordato dagli stessi genitori. Genitori che hanno una possibilità di comune accordo di attribuire solamente il cognome di uno dei due. In mancanza di un accordo sull’ordine di attribuzione del cognome di entrambi i genitori resta possibile l’intervento del giudice in conformità con quello che dispone l’ordinamento giuridico del nostro paese”.

Con questa sentenza la Corte dichiara quindi l’illegittimità costituzionale di tutte le norme che prevedono una automatica attribuzione del cognome del padre per tutti i figli nati sia nel matrimonio, che fuori dal matrimonio che per i figli adottivi.

Corte Costituzionale dà lo stop all’automatismo del cognome del padre: ora tocca al Parlamento legiferare

Fino a questo punto le disposizioni della Corte Costituzionale che ora afferma che sarà “compito del legislatore regolare tutti gli aspetti connessi alla decisione che ha preso la Corte”.

In definitiva ora le norme dovranno essere stabilite e fissate nel dettaglio dal Parlamento.

Con questa norma occorrerà che il Parlamento vada a legiferare e anche in fretta visto che le parole che sono state usate dalla Corte “norma discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio” sono particolarmente rilevanti. E non scelte certamente a caso.

La Corte Costituzionale quindi è arrivata prima del legislatore a questa situazione e traccia la via di quello che dovrà essere approvato dal Parlamento. Dovranno essere normati tutti gli aspetti ma quello che pare chiaro è che il Parlamento non potrà derogare dal punto chiave della sentenza della Corte.

Ovvero quello di dare l’addio all’automatismo che fino ad oggi a portato a dare ai figli il cognome paterno. 

Corte Costituzionale: stop all’automatismo sul cognome del padre ai figli, il commento della ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti

La ministra con delega alla Famiglia e alle Pari Opportunità Elena Bonetti è intervenuta sul suo profilo Facebook per commentare la decisione della Corte Costituzionale:

“Oggi la Corte Costituzionale – ha scritto Bonetti – ha giudicato illegittime le norme che prevedono l’automatica attribuzione del cognome paterno ai figli. Già in passato la Corte aveva acceso un faro sul carattere discriminatorio di un simile automatismo, sia verso i figli che verso le madri”.

“Oggi torna a ricordarci che è il tempo di cambiare, abbiamo bisogno di dare corpo – scrive la ministra Bonetti -, anche nell’attribuzione del cognome a quella pari responsabilità tra madri e padri che è insita nella scelta genitoriale. Ed è compito “alto e urgente” della politica farlo. Dobbiamo andare avanti presto e insieme su questa strada che più volte ho sollecitato a percorrere”.

Bonetti conclude il suo post sottolineando che “da ministra garantiscono all’iter parlamentare tutto il sostegno del Governo per fare un altro passo fondamentale nel realizzare l’uguaglianza di diritti tra le donne e gli uomini del nostro paese”.

Fino a questo momento l’impegno della ministra Bonetti che di fatto si prende in carico in nome del Governo Draghi di prendere in mano la decisione della Corte Costituzionale e legiferare in tempi brevi nel senso indicato dall’organismo guidato da Giuliano Amato. 

Si è espressa anche un’altra ministra del Governo Draghi. La ministra della Giustizia Marta Cartabia che ha sottolineato che si tratta di un altro “passo avanti nell’effettiva uguaglianza di genere nell’ambito delle famiglie. 

Corte Costituzionale: stop all’automatismo sul cognome del padre ai figli, le reazioni

In Parlamento giacciono diverse proposte di legge sul tema.

La presidente dei senatori del Partito Democratico Simona Flavia Malpezzi ha sottolineato la sua soddisfazione per la sentenza che ha stabilito che da ora in poi il figlio assuma il cognome di entrambi i genitori riconoscendo pienamente “l’impostazione del Ddl che come Partito Democratico abbiamo presentato al Senato”.

“Pur felici di questo risultato non possiamo dimenticare che per l’ennesima volta la Corte Costituzionale è arrivata prima del legislatore”.

“Ora chiediamo – conclude Malpezzi – al presidente della commissione Giustizia Ostellari che si adoperi perché il provvedimento venga approvato rapidamente e in piena aderenza a quanto stabilito dalla Corte”. 

Donatella Conzatti, senatrice di Italia Viva nel notare che la Corte ancora una volta è arrivata prima del legislatore ha sottolineato che è ora di andare avanti rapidamente con l’approvazione della legge sul doppio cognome. Attraverso il nome delle madri passano le biografie e le storie delle donne”.

Corte Costituzionale: stop a automatismo cognome padre, Letta applaude, Salvini non la ritiene una priorità

Tra i principali leader di partito ha scritto sul merito Matteo Salvini, leader della Lega che postando un articolo online del quotidiano La Repubblica ha commentato con una frase eloquente sul suo pensiero sul tema “per la serie le priorità per l’Italia…”.

Enrico Letta, leader del Pd ha scritto invece “Il cognome del padre non è più automatico. Sarà frutto di una scelta. Una decisione storica di parità. L’Italia è più giusta”. 

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