Nuove regole Covid! Addio mascherine e Green Pass

Dal prossimo 1° Maggio verranno rimossi moltissimo obblighi ancora in vigore per il Covid. Mascherine ed il controverso Green Pass non saranno più necessari.

E’ ormai da un po’ che non si sente parlare più di Covid-19. La guerra in Ucraina l’ha praticamente fatto scomparire dai radar dei media, anche se continua ad essere ben presente. Solamente ieri, in Italia, vi sono stati oltre 88 mila casi e 186 decessi, numeri che nel 2020 ci avrebbero fatto impallidire. 

In effetti, però, le morti quotidiane sono molte meno in relazione ai casi. Ad esempio, a fine 2020 vi erano oltre 800 morti al giorno e 30mila casi… insomma una tragedia di proporzioni storiche. Ovviamente, ogni morte è una tragedia e non dovremmo sottovalutare questi numeri, però forse possiamo essere più cauti. 

In ogni caso, il Covid continua a non risparmiare nessuno. Le epidemie, si sa, sono molto democratiche e non guardano in faccia a ricchi o poveri. Casi di Covid “celebri” sono tantissimi, da Boris Johnson a Silvio Berlusconi a tanti attori come Tom Hanks. Il caso più recente è proprio il nostro beneamato premier Mario Draghi. 

Draghi ha contratto il Covid lo scorso 18 aprile, e da allora ha lavorato sempre a distanza dalla sua residenza in Umbria, a Città del Piave. Nelle ultime ore, il premier è risultato negativo al test, tornando a Palazzo Chigi per presiedere le sue funzioni in presenza. 

La prima cosa che ha fatto il premier è stato telefonare al presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Come ha riportato questo articolo de La Repubblica, infatti: 

Il presidente del Consiglio, riferisce Chigi, ha ribadito il pieno sostegno del governo italiano alle autorità di Kiev e la disponibilità a contribuire alla ricerca di una soluzione duratura della crisi.

Zelensky con un tweet ha ringraziato l’Italia: “Prosegue il dialogo con il presidente del Consiglio Mario Draghi, l’ho aggiornato sui progressi per respingere l’aggressione della Russia”, ha scritto il presidente ucraino dicendosi “grato per il coinvolgimento dell’Italia nelle indagini sui crimini contro l’umanità della Russia.

Zelensky, ovviamente, ha di gran lunga apprezzato questa telefonata, scrivendo su Twitter dell’amicizia tra Italia ed Ucraina. Al contempo, questo rapporto tra i due paesi deve andare storto al presidente russo Vladimir Putin, che infatti ha inserito l’Italia tra i paesi ostili a Mosca. 

In ogni caso, il premier non ha pubblicizzato troppo il suo essere malato di Covid. Non sappiamo esattamente quali siano stati i suoi sintomi, ma questo “silenzio” è in linea con la sua politica covid degli ultimi mesi. Per quanto sia vero, infatti, che i casi sono ancora alti, le restrizioni sembrano essere sempre meno

Rispetto all’estate scorsa, infatti, questa potrebbe essere la prima, vera estate senza restrizioni Covid. Il 1o maggio, Giorno dei Lavoratori, cambieranno moltissime regole per il Covid, sia riguardo le mascherine, sia riguardo i vaccini sia riguardo il famigerato Green Pass. Vediamole insieme. 

Niente più mascherine dal 1° Maggio? Alcune eccezioni

La mascherina tanto odiata dai portatori di occhiali (come il sottoscritto) è stata una costante per tutta la pandemia. All’inizio, non si era tanto sicuri della sua efficacia, credendo che fosse utile solo per chi avesse già il Covid e di fatto non proteggesse i sani. 

In ogni caso, il governo ha imposto l’obbligo della mascherina quasi subito, sia all’aperto sia al chiuso. E da allora, l’obbligo c’è sempre stato anche quando le altre restrizioni si sono leggermente allentate. Ora, però, per la prima volta le cose sembrano cambiare davvero. 

La mascherina non sarà più obbligatoria certamente all’aperto, ma anche in bar e ristoranti (dove in realtà si poteva già togliere una volta seduti al tavolo), musei, negozi e centri commerciali. L’obbligo verrà rimosso anche da stadi ed arene, che di fatto sono luoghi “all’aperto”. 

Questa rimozione entrerà in vigore il 1° Maggio, ma la mascherina rimarrà d’obbligo in altri luoghi al chiuso come cinema, teatri e barbieri. Questi posti si trovano non solo al chiuso, ma hanno anche poca areazione oppure implicano la vicinanza fisica tra le persone. 

Per lo stesso motivo, rimane l’obbligo delle mascherine anche sui treni e sui mezzi di trasporto pubblici, oltre che nelle aule di scuola (questo almeno fino alla fine dell’anno scolastico) per i ragazzi dai 6 anni in su. Ma allora cosa cambia con le altre volte che il governo ha annunciato un alleggerimento delle restrizioni?

Semplice: questa volta vi è una data di scadenza definitiva per tutto. Gli obblighi citati, infatti, “scadranno” il 30 Maggio, quando sarà possibile girare senza mascherina praticamente ovunque tranne negli ospedali. 

Altro importante cambiamento è che non siamo più in stato di emergenza, e quindi è addirittura possibile che tali restrizioni per le mascherine non tornino più. Ovviamente, anche lo stato di emergenza potrebbe tornare, ma visti i numeri di casi attuali e l’alleggerimento delle restrizioni non è necessariamente detto. 

Insomma, potremmo poter dire addio alle mascherine definitivamente, lasciando solamente la discrezione del privato indossarla oppure no. Tale discrezione potrebbe anche essere estesa alle aziende, che potrebbero richiedere ai dipendenti di indossare la mascherina sul posto di lavoro. 

Ma le mascherine non sono l’unica cosa a cui potremmo dire finalmente addio, vi è anche l’amato/odiato Green Pass. 

La fine del Super Green Pass: addio per sempre?

Quella del Green Pass è stata un’epopea che verrà certamente studiata da storici, giuristi, legislatori e sociologi. L’idea di imporre un “obbligo” vaccinale che però non era di fatto un “obbligo”. Incentivare la popolazione a vaccinarsi per il bene della popolazione, sfociando però in un obbligo di fatto non dichiarato. 

Tra chi pensava che il Green Pass fosse una manna dal cielo e chi, invece, una norma pronunciata da Satana in persona, il governo ha agito più riguardo i casi e le morti piuttosto che la voce del popolo, intensificando il Green Pass quando i casi erano alti e viceversa. 

Il massimo picco è stato raggiunto lo scorso inverno, quando è stato istituito il cosiddetto “Super Green Pass”, valido letteralmente solo per i vaccinati con ciclo completo. 

Da allora, però, il Super Green Pass è valso sempre meno, accompagnando appunto i bassi casi e le bassissime morti. Il 1° Maggio prossimo il Super Green Pass verrà infatti rimosso per tutti i luoghi chiusi, dai cinema e teatri alle palestre, piscine e discoteche. Verrà anche rimosso da convegni e conferenze

Rimarrà l’obbligo di Green Pass base, ottenibile anche solo con la certificazione di un tampone negativo, solamente per i viaggi all’estero e per rientrare in Italia, per il resto sparirà completamente dalle nostre vite. L’unica eccezione saranno le visite in ospedale, ove il Super Green Pass rimarrà in valore fino al 31 Dicembre 2022. 

Addio anche al Green Pass nei luoghi di lavoro, misura che era stata fra le più contrastate degli ultimi anni. Vi ricorderete certamente le proteste dei lavoratori e lo sdegno di migliaia di italiani alla notizia che senza essere vaccinati non sarebbe stato possibile presentarsi al lavoro ed ottenere lo stipendio. 

Possibile arrivo di una quinta ondata?

Con il calo delle restrizioni e lo stagnamento dei casi nelle decine di migliaia al giorno, in molti hanno paura che possa arrivare una quinta ondata di Covid, facendoci ricominciare tutto daccapo. I virologi, infatti, chiamano alla prudenza. 

Come detto da Stefania Salmaso, membro dell’Associazione Italiana di Epidemiologia che ha diretto a lungo il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della Salute dell’Istituto superiore di sanità (Iss), infatti: 

Non si può parlare di quinta ondata ma la situazione è parecchio altalenante. Il distanziamento è poco efficace, ma le mascherine dovrebbero essere mantenute perché sono l’unica barriera meccanica alla circolazione del virus, che in questo momento è ancora elevata: siamo ancora sui 700 casi ogni 100mila abitanti.

Siamo ancora su valori di infezioni elevati. C’è grande circolazione del virus, motivo per cui nessuno può pensare che ormai si sia raggiunto un livello di rischio zero. Dobbiamo valutare quanto questa situazione tenderà al miglioramento.

Come ricorda la Salmaso, però, la situazione non è affatto peggiorata anzi, semmai, è arenata. Il rischio è che i casi vadano ad aumentare, ma con l’arrivo della stagione calda potremmo stare tranquilli, specialmente con la percentuale di vaccinati così alta. 

La Salmaso, però, ha anche voluto parlare dell’alto numero di morti giornalieri: 

Sì, tra le persone che si infettano c’è un numero di decessi che ancora sembra troppo elevato. Il che vuol dire che probabilmente se la prevenzione è stata efficace nell’evitare molti degli effetti gravi, invece il trattamento e la disponibilità di terapie ancora deve essere migliorato.

Nulla, però, che riguardi ulteriori restrizioni sulla popolazione, quanto piuttosto un investimento sulla sanità per prepararci a quando il Covid sarà ufficialmente “endemico”. Vediamo cosa vuol dire questa definizione nel prossimo paragrafo. 

Il Covid sta diventando endemico?

Una malattia diventa endemica quando è sempre presente nella popolazione, e quindi è di fatto impossibile raggiungere i zero casi. L’influenza, ad esempio, è una malattia endemica, così come l’HIV e la Sifilide. 

A differenza di una pandemia, una malattia endemica può essere controllata: sappiamo quando arriverà e come prepararci; possiamo aspettarci il numero di casi e di morti e, in sostanza, non si diffonde in maniera incontrollata come una pandemia. La domanda però è: il Covid è diventato endemico?

Come dice questo articolo di Dimensioneinfermiere.it

Il Covid-19 è ancora considerata una pandemia per tutto il 2022, ciononostante molti esperti prevedono che il virus alla fine diventerà una malattia endemica.

Quando questo avverrà dipende da tanti fattori, come il numero di vaccinati e il proseguimento delle misure di contenimento come le mascherine ma, questo non vuol dire che il Covid endemico sarà meno pericoloso.

Insomma, è probabile che tutti noi prenderemo il Covid una volta nella vita, anche se siamo vaccinati o guariti. La prudenza, quindi, è necessaria per evitare il ritorno della pandemia. 

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