Covid, mascherine sì o no? Codacons fa ricorso al Tar!

Il Codacons ritiene inammissibile l'obbligo di indossare le mascherine nelle scuole: "una tortura per gli studenti" E presenta ricorso al Tar.

Si sta avvicinando la stagione estiva e cresce il dissenso verso l’uso delle mascherine nei luoghi al chiuso, in particolare, a scuola. Le ultime disposizioni sull’uso dei dispositivi di protezione contro il Covid mandano in confusione un po’ tutti e proprio per questo motivo il Codacons ha voluto fare ricorso al Tar del Lazio.

Il Codacons, in particolare, ritiene inammissibile una disposizione che obbliga l’uso delle mascherine a scuola, ma non in discoteca, luogo dove è chiaramente impossibile osservare la distanza di sicurezza. Inoltre, altro problema esposto da molti è il pericolo di un aumento delle malattie proprio a seguito di un uso prolungato delle mascherine Ffp2 durante il caldo torrido estivo.

C’è, infatti, chi chiede l’abolizione dell’obbligo nelle scuole, in vista degli esami di maturità 2022. Ad ogni modo, da quando alcune misure restrittive sono state revocate, molti non sono ancora pronti a togliere la mascherina del tutto. 

Due anni di pandemia ci hanno segnati e nonostante non siamo ancora entrati nella fase endemica, il governo ha cominciato ad allentare le misure restrittive. Però, ad oggi, i cittadini si trovano ancora molto confusi in merito al suo utilizzo, soprattutto perché non è semplice ricordare dove vige ancora l’obbligo e dove invece è stato revocato.

Adesso il problema maggiore sulla quale si discute è l’uso delle mascherine nelle scuole e con il caldo. A sollevare questo problema è stato proprio il Codacons che ha presentato ricorso al Tar del Lazio:

Una situazione del tutto paradossale – denuncia il Codacons – Gli studenti sono obbligati di giorno ad indossare la mascherina, pur sedendo distanziati ai banchi, ma possono toglierla la sera per andare al pub o in discoteca e trascorrere il tempo assembrati.

Si trattapuntualizza – di una illegittima disparità di trattamento tra studenti e lavoratori, un atto amministrativo illogico e non fondato su alcuna motivazione razionale

Queste sono le parole del Codacons sul ricorso presentato al Tar del Lazio e che Adnkronos ha potuto visionare in anteprima. Poi, viene sollevato il vizio di eccesso di potere:

Ancora una volta si verifica un eccesso di potere, connotato dalla contraddittorietà di un atto amministrativo che oggi, con l’arrivo del caldo nelle aule scolastiche, appare addirittura punitivo verso gli studenti, costringendoli alla ‘tortura’ della mascherina a scuola”.

La mascherina va tolta: ci sarebbero rischi per la salute!

In sostanza, si tratterebbe di un atto inammissibile e, soprattutto, molto contraddittorio. Alla base del ricorso del Codacons vi è “la manifesta sproporzione del provvedimento e l’illegittima disparità di trattamento tra luoghi pubblici”. Ma questo dubbio è stato sollevato non solo dal Codacons, ma anche da molti cittadini, lavoratori e studenti.

La speranza, dunque, è che venga presa presto una decisione in merito, in modo da poter svolgere almeno gli esami di maturità senza le mascherine. Ad esporre questo pensiero è stato il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, della Lega:

Almeno l’esame di maturità sia senza il vincolo della mascherina – continua – sull’opportunità di togliere le mascherine a scuola mi pare si stia creando una convergenza non solo politica: ci sono tanti scienziati e medici che concordano sul fatto che i benefici sarebbero maggiori rispetto ai rischi. 

Personalmente sarei per eliminare l’obbligo fin da ora, ma almeno all’esame di maturità studenti e insegnanti dovrebbero poter stare in classe senza più vincoli: vediamo se Speranza si farà guidare dal buon senso, evitando di estendere l’obbligo dopo la naturale scadenza di metà giugno. 

Tra l’altro – sottolinea – soprattutto nelle regioni del Sud Italia, le temperature sono già molto alte e stare così tante ore con la mascherina diventa un esercizio davvero faticoso, sia per i ragazzi che per gli insegnanti. Diamo fiducia alla comunità scolastica – conclude – che da due anni sta dimostrando uno spirito di adattamento straordinario“.

L’aumento delle temperature è un’altra nota dolente per molti. Il fronte dei no all’obbligo di mascherina durante la stagione estiva si fa sempre più ampio, tant’è che nel frattempo è nato anche un altro dibattito: con il caldo, le mascherine fanno male?

Le risposte a questa domanda non sono mai univoche. Secondo Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bio-emergenze dell’ospedale Sacco di Milano, le mascherine devono essere eliminate:

Assolutamente via le mascherine, immediatamente – e spiega – Portare le mascherine con queste temperature non solo è un danno perché si soffre ancora di più il caldo” ma “le mascherine stanno producendo anche delle reazioni cutanee, da riacutizzazioni di acne a eruzioni varie

Secondo il parere della direttrice, indossare le mascherine sarebbe un danno perché all’interno delle mascherine si crea l’ambiente ideale per virus e batteri. Questo accade, soprattutto, quando riutilizziamo più e più volte la mascherina senza lavarla o cambiarla.

L’umidità che si crea al suo interno è ideale per molti batteri e virus. Altri medici, invece, non sembrano d’accordo, anzi, consigliano ancora l’utilizzo della mascherina. A dirlo, la Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmissibili, la quale ricorda che non siamo ancora usciti dalla pandemia e che è necessario un uso responsabile della mascherina.

Certo, è innegabile che la mascherina con il caldo possa dare fastidio, ma è necessario anche indossarla nel modo corretto. Ad esempio, la società di dermatologia consiglia alle donne di evitare l’uso del trucco, soprattutto se successivamente dovranno indossare la mascherina.

Inoltre, si consiglia anche il cambio frequente e una pulizia profonda della pelle dopo l’uso. I pareri, dunque, sono discordanti tanto da spaccare addirittura anche i partiti. 

Ad esempio, anche Matteo Salvini, leader della Lega, si è ha mostrato favorevole all’eliminazione delle mascherine, che proprio in questi giorni ha presentato la sua proposta:

Più di 30 gradi in classe e obbligo di mascherina per ore anche seduti al banco? Non ha senso, cambiamo questa regola inutilmente punitiva

Lo segue il coordinatore federale Lega Giovani, Luca Toccalini:

stop alle mascherine in classe, le temperature hanno superato i 30 gradi in gran parte del Paese. Peraltro, bimbi e ragazzi che le devono indossare obbligatoriamente al mattino sono gli stessi che poi al pomeriggio si ritrovano a giocare o studiare insieme, giustamente, senza Ffp2 o altri dispositivi. Basta ipocrisia” 

L’utilizzo delle mascherine non è, infatti, stato prorogato nei luoghi di lavoro, sia privati che pubblici, mentre è ancora obbligatorio nelle scuole. È comprensibile che tale obbligo permanga per i soggetti fragili, con patologie o disabilità, ma perché consentire a determinati lavoratori il non uso della mascherina, mentre per docenti e personale Ata l’obbligo vige ancora?

Secondo il Codacons si tratterebbe proprio di una discriminazione. Non tutti sono, però, d’accordo con il Codacons. Anche la presidente della Fidae, Virginia Kaladich, ha voluto esprimere il suo parere a riguardo:

“la questione non è tanto mascherina sì o mascherina no. Si tratta di usare buon senso e di guardare in faccia la realtà augurandoci di non riprecipitare indietro. I dati che vediamo, ci dicono che ci sono ancora morti, in calo ma ci sono; 

questo ultimo periodo ci ha fatto capire che facilmente si torna indietro. Certamente la vaccinazione è stata un buon passo in avanti ma la scienza ci dice che occorre ancora prudenza.

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