Covid, arriva in Italia la nuova Variante Xj! Cosa sapere

Covid, non abbiamo fatto in tempo a pronunciare il nome della Variante Xe, che già ci siamo ritrovati con l'altra Variante Xj presente in Italia.

Covid, non abbiamo fatto in tempo a pronunciare il nome della Variante Xe, che già ci siamo ritrovati con un’altra variante: la Variante Xj. In realtà, parlare di varianti è sbagliato, poiché queste sono delle vere e proprie sub varianti del virus Sars-CoV-2

Il Covid è entrato a far parte delle nostre vite ormai due anni e mezzo fa, ma ancora non molla la presa e, nonostante i vaccini, i casi di coronavirus sono ancora molti. 

Si pensi che, dal lunedì 11 aprile con oltre 28 mila nuovi positivi, abbiamo avuto un balzo di oltre 50 mila nuovi casi nella giornata di martedì, arrivando a toccare quota 83.643

Insomma, abbiamo abbandonato il Green Pass, anche se non proprio dappertutto, abbiamo allentato tutte le restrizioni presenti fino alla fine dello Stato di Emergenza, liberandoci anche delle mascherine di tipo Ffp2, ma ancora non ci siamo liberati del virus. 

Andiamo a vedere queste due nuove varianti di Covid, in particolare la nuova variante Xj e come comportarsi in questi casi. 

Covid, arriva la nuova variante Xj: cosa sappiamo a riguardo

Prima di procedere a parlare della variante Xj di coronavirus, facciamo un piccolo passo indietro. La scorsa settimana, infatti, in questo mio articolo, ho parlato della precedente variante Xe:

“Si tratta di un vero e proprio miscuglio delle due varianti Omicron 1 e Omicron 2 e, al momento, la variante XE è stata individuata in oltre seicento soggetti. L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha invitato a monitorare la situazione.”

Per la variante Xe, infatti, abbiamo avuto solo alcuni casi – oltre i 630 – circoscritti nel Regno Unito, mentre per la sorella Xd abbiamo avuto notizie di 49 casi in Francia. La variante Xj è importante perché è l’unica che compare nel nostro territorio

In Italia, infatti abbiamo un caso di Covid con la variante Xj, in Calabria. Dalla stessa Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria arriva la conferma. Si parla, però di ricombinanti e non di varianti. Qual è la differenza tra le due? Andiamo subito a vederlo.

Covid, la Variante Xj è una ricombinante: cosa vuol dire

Non c’è da preoccuparsi quando sentiamo parlare di ricombinanti, poiché parliamo solamente di mix di due sotto-varianti più diffuse, in questo caso della variante Omicron, che è quella che circola maggiormente in Italia, dopo che abbiamo dato l’addio alle varianti Alfa e Delta. 

Le varianti Xe e Xj, infatti, sono ricombinazioni delle due sub-varianti della Omicron, in particolare la BA.1 e la BA.2. Ecco, infatti, quanto possiamo leggere dal sito ufficiale di Ansa con riferimento ai dati del Ceinge-Biotecnologie avanzate:

“Finora sono stati identificati anche altri ricombinanti, come Xd e Xf, nati da Omicron e Delta, e sono stati segnalati anche Xa, Xb, Xc e Xh. Al momento l’unico individuato in Italia è Xj. Da tempo sono sparite dal nostro Paese le varianti Alfa e Delta, sopraffatte dalla Omicron, dominante al 100%, con l’80% dei casi dovuti alla sotto-variante BA.2.”

Quando parliamo di ricombinanti, in ogni caso, intendiamo un risultato della combinazione di due varianti della medesima, come Omicron e la Variante Xj e Xe, oppure di due diverse come la combinazione della Variante Omega e della Variante Delta di Covid. 

La Variante Xj, comunque, ha per ora un solo caso in Italia ed è diffusa solo in tre paesi al mondo: Italia, Thailandia e Finlandia. 

Covid e Variante Xj: come si forma una variante? 

L’Istituto Superiore della Sanità chiarisce sul suo sito ufficiale, in merito alle varianti del Covid:

“Una variante si genera quando un virus, moltiplicandosi nell’organismo ospite, subisce una o più variazioni (mutazioni) nel suo patrimonio genetico (o genoma) che lo rendono diverso dal virus originario.”

Per la stragrande maggioranza dei casi le mutazioni all’interno dell’organismo del soggetto infettato non comportano dei notevoli cambiamenti alla struttura dello stesso virus e alle caratteristiche dell’infezione. Ciò non toglie che in alcuni casi la combinazione di diverse mutazioni dello stesso virus può conferire al virus stesso una maggiore aggressività e una maggior rapidità di diffusione.

Insomma, abbiamo visto nell’articolo sopraccitato che la variante Xe ha avuto origine nell’organismo di un paziente infetto con le due varianti Omicron 1 e Omicron 2 contemporaneamente.

Il genetista Giuseppe Novelli, dell’Università di Roma Tor Vergata, Ha spiegato che il fenomeno delle varianti accade facilmente e ha poi spiegato che la differenza più importante tra una variante e un mix, ovvero un ricombinato, è che solamente la variante è in grado di dar luogo a una progenie.

Secondo lo stesso genetista:

“Il fenomeno della comparsa dei ricombinanti è certamente legato alla diffusione del virus, ma è prematuro parlare della loro patogenicità: serve molto tempo per studiarle.”

In poche parole, la Variante Xe e la Variante Xj sarebbero un tentativo evolutivo del virus per sfuggire agli anticorpi neutralizzati che vengono iniettati dal vaccino o che sono stati sviluppati attraverso delle infezioni passate. 

Covid e la Varianti Xj e Xe; come prosegue la campagna vaccinale? 

Continuano ad essere somministrati i vaccini contro il Covid; pare infatti che la campagna vaccinale pare stia proseguendo a gonfie vele, come sottolinea anche la collega Deborah Bertolino nel suo nuovo articolo: 

“La campagna vaccinale sta proseguendo spedita e già nella giornata di ieri l’Aifa ha annunciato che per l’autunno sarà previsto il richiamo della quarta dose di vaccino per gli over 50 o 60, mentre per le altre fasce d’età l’Agenzia Italiana del farmaco non ha dato indicazioni particolari.”

Per ora, infatti, la maggior parte della popolazione italiana risulta coperta da almeno due dosi di vaccino, ma sono numerosi i soggetti che hanno ricevuto anche la terza dose, o dose booster. 

Secondo gli esperti, per scongiurare Omicron, oltre che le Varianti Xj e Xe di Covid, occorre sottoporsi anche alla dose addizionale di vaccino. Ecco, infatti, le parole del Professor Roberto Burioni a Che Tempo Che Fa

“Le 3 dosi di vaccino continuano a fornire una protezione altissima contro la malattia grave, una protezione di circa il 50% contro l’infezione, il che ci conferma che 3 dosi di vaccino non solo evitano il ricovero, ma rallentano il contagio.”

Per prenotare il vaccino anti-Covid occorrerà recarsi sul sito governativo della Regione in cui risiedete muniti di tessera sanitaria e codice fiscale. Potrete scegliere comodamente la Provincia, la Città, il giorno e l’ora di somministrazione del vaccino. 

Potrete, poi, contattare i call center regionali messi a disposizione dal Governo, sempre muniti di Tessera Sanitaria e codice fiscale.

Infine, potrete recarvi nella farmacia più vicina – sempre con TS e Codice Fiscale – e chiedere al medico farmacista di prenotare per voi. 

Ricordiamo ancora una volta che l’arma più forte per combattere il Covid – e la Variante Xj e Xe – è il Vaccino. Ad oggi le somministrazioni totali di vaccino sono 136.262.102 di queste:

  • 49.363.352 hanno ricevuto almeno una dose
  • 48.563.237 hanno completato il ciclo vaccinale
  • 51.159.285 hanno almeno una dose e sono guariti dal massimo sei mesi senza alcuna somministrazione
  • 1.795.933 sono guariti dal Covid
  • 39.085.621 hanno ricevuto la dose addizionale di vaccino
  • 5.327.874 sono guariti dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino

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