Credit Suisse, cosa succede ora ai dipendenti italiani. Licenziamenti in arrivo?

La crisi di Credit Suisse colpirà anche i dipendenti. Ecco cosa succederà ai dipendenti italiani e i bonus dell'istituto bancario svizzero

Saranno in tanti a pagare la crisi di Credit Suisse, dagli azionisti agli obbligazionisti, senza escludere i dipendenti dell’istituto che ora rischiano di essere messi alla porta nell’ottica di una strategia di salvataggio e di contenimento della spesa.

Ridimensionamento di Credit Suisse

Il ridimensionamento di Credit Suisse era nell’aria già da tempo, già prima che la crisi facesse crollare il titolo sotto il valore di un franco ad azione, nel piano strategico di riorganizzazione dell’istituto voluto dall’amministratore delegato Ulrich Koerner, era in programma un ridimensionamento dell’istituto, con cessione di asset e possibili licenziamenti.

Chi paga la crisi

I costi maggiori per la crisi di Credit Suisse verranno pagati dagli obbligazionisti in possesso di obbligazioni AT1 che, come annunciato nei giorni scorsi, verranno azzerate, mandando in fumo investimenti per oltre 16 miliardi di franchi svizzeri.

Perdite ingenti, ma non troppo, sono state registrate anche dagli azionisti, che hanno visto prima una forte svalutazione del titolo, che ha portato ad un ulteriore svalutazione in funzione dell’acquisizione da parte di UBS che ha acquistato i titoli Credit Suisse per circa 80 centesimi di franchi svizzeri ad azione, un prezzo più che dimezzato rispetto al valore di mercato del titolo già forte mente in calo rispetto ai giorni precedenti la crisi.

In fine, a pagare la crisi di Credit Suisse potrebbero essere anche i dipendenti dell’istituto bancario, il cui destino, al momento, sembra appeso ad un filo.

Non si sa ancora con certezza cosa accadrà al personale dell’istituto di credito svizzero, se ci saranno licenziamenti, ricollocamenti o altro.

Cosa succederà ai dipendenti di Credit Suisse?

Non si hanno molte informazioni sul futuro dei dipendenti di Credit Suisse, se non che, secondo una nota interna dell’istituto bancario riportata da Bloomberg, a seguito dell’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS non ci saranno cambiamenti agli accordi che riguardano le buste paga. Nella nota riportata da Bloomberg si precisa che stipendi e bonus saranno pagati come comunicato in precedenza.

Stando alla nota quindi, il prossimo 24 marzo, stipendi e bonus dovuti verranno versati regolarmente. Sembra inoltre che l’istituto elvetico abbia inviato una lettera al proprio staff per ringraziarli e premiarli per il duro lavoro compiuto in questi mesi.

Nella comunicazione si legge anche che l’istituto continuerà ad erogare i bonus legati alla performance previsti per il 2023 a coloro che ne avranno diritto, aggiungendo che, l’accordo tra Credit Suisse e UBS non prevede riduzioni del personale. Almeno nell’immediato quindi, i dipendenti dell’istituto svizzero dovrebbero mantenere il proprio impiego.

Leggi anche: Crisi Credit Suisse, quanto guadagnano i manager della banca svizzera?

I dipendenti italiani rischiano il licenziamento?

Gli accordi tra UBS e Credit Suisse prevedono che, per il momento, il personale dipendente di Credit Suisse manterrà il proprio impiego, con le medesime condizioni precedenti l’assorbimento della banca svizzera, questo vale anche per i dipendenti in Italia di Credit Suisse e dei suoi asset.

Cosa succederà agli azionisti

Secondo quanto previsto dall’accordo tra Credit Suisse ed UBS, gli azionisti di Credit Suisse ancora in possesso di azioni dell’istituto elvetico, riceveranno un azione UBS per ogni blocco da 22,48 azioni Credit Suisse detenute. Questa conversione è in linea con il valore di mercato corrente delle azioni Credit Suisse, dal valore di circa 0,80CFH e le azioni UBS il cui valore è di circa 18,80 CFH, di conseguenza, 22 azioni Credit Suisse hanno un valore analogo ad un azione UBS.

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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