Crisi di Governo, Conte: ”Risposte chiare sui nostri 9 punti o nessun appoggio a Draghi"

Crisi di Governo, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte: ”Risposte chiare sui nostri 9 punti o nessun appoggio a Draghi”. Ecco tutti i passaggi salienti del suo discorso pubblicato sui social nella serata del 16 luglio.

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L'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte oggi leader del Movimento 5 Stelle ha pubblicato in serata un video su tutti i suoi social in cui fa il punto della situazione dopo le dimissioni del premier Mario Draghi in seguito all'uscita dall'aula dei senatori del Movimento 5 Stelle al Senato in occasione del voto al Decreto Aiuti.

Come noto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha respinto le dimissioni di Draghi inviando il premier mercoledì in Parlamento.

Conte prima di incontrare i deputati e i senatori del Movimento (incontro poi finito in serata e che riprenderà oggi) ha fatto il punto togliendosi anche qualche sassolino. Ha sottolineato che senza chiarezza sui punti che ha portato la settimana scorsa al premier, il Movimento 5 Stelle non è in grado di assumersi nessuna responsabilità di governo.

Crisi di Governo, parla Giuseppe Conte: ”Sul Decreto Aiuti siamo stati estremamente chiari”

”Vorrei aggiornarvi – apre il video Conte – visto che circolano tante informazioni false sulla nostra posizione. I nostri senatori a Palazzo Madama non hanno partecipato al voto sul Decreto Aiuti adducendo ragioni di merito e di metodo. La presenza di una norma sul termovalorizzatore a Roma, il mancato inserimento di una norma sul Superbonus assolutamente necessaria per migliaia di imprese sull'orlo del fallimento per noi non erano accettabili”.

Tutte le nostre richieste – continua l'ex premier - sono state respinte, ho anticipato per tempo al premier Draghi che non era una contrarietà alla fiducia ma linearità e coerenza su un tema. E c'è stata una chiusura che ha rasentato l'umiliazione politica.

Crisi di Governo, parla Conte: ”Abbiamo ricattato il Governo? Il ricatto l'abbiamo subito noi”

”Ho letto – prosegue Conte - che qualcuno ha scritto che il Movimento avrebbe ricattato il Governo, come si fa a deformare così platealmente la realtà? Sul Dl Aiuti siamo stati trasparenti e collaborativi. In linea sulla transizione ecologica sul termovalorizzatore abbiamo chiesto che fosse estrapolata una norma che non c'entrava nulla con il DL Aiuti. Niente da fare. I nostri ministri non hanno partecipato al voto. Il ricatto l'abbiamo subito"

"Al Senato abbiamo partecipato alla votazione, consapevoli. Abbiamo provato a circoscrivere al minimo il significato politico della nostra linearità e corerenza. Non era una votazione contraria, ma neppure un'astensione. Il presidente Draghi ne ha tratto le conseguenze che ha ritenuto, confidavamo che potesse optare per un percorso diverso, ritenevamo che fosse stata fatta una forzatura nei nostri principi, non ritenevamo che la nostra non partecipazione al voto potesse essere interpretata come un voto contrario alla fiducia”.

Crisi di Governo, Conte: ”Draghi si assume responsabilità della sua decisione”

”Abbiamo appreso – analizza Conte – dal comunicato di Draghi che quella nostra mancata partecipazione è ritenuto un elemento di rottura del patto di fiducia a fondamento dell'esecutivo. Ne prendiamo atto. Noi ci assumiamo la responsabilità dei nostri comportamenti e il presidente Draghi si assume la responsabilità della sua decisione”.

Le dimissioni - continua - del presidente arrivano quando dall'ultimo voto di fiducia si certifica una maggioranza che gode di margini numerici ampi di cui nessun esecutivo ha mai goduto in questa legislatura. Questo esecutivo è nato con un voto online della comunità 5 Stelle, è nato con la realizzazione della transizione ecologica. Nessuno può chiedere nostri voti per trivellazioni, centrali e impianti di termovalorizzazione.

”Abbiamo dato a Draghi un documento politico con le priorità del paese. Nessuno può parlare di cose strumentali o pretestuose, abbiamo chiesto, tra le altre cose un salario minimo legale, chiesto di contrastare il precariato selvaggio. Niente.”

Crisi di Governo, Conte: ”Abbiamo ricevuto offese dalle altre forze politiche”

Conte sottolinea ancora:

Abbiamo ricevuto offese e attacchi da altre forze politiche. Abbiamo proposto a Draghi nove punti per migliorare la qualità della vita e aiutare imprese e famiglie a superare questo momento di emergenza. Abbiamo chiesto risposte concrete e vere, non dichiarazioni di intenti, non è sufficiente un contributo da 200 euro una tantum. Abbiamo chiesto un intervento urgente e un piano straordinario per imprese e famiglie.

"L'incontro con le parti sociali – dice con orgoglio Conte - e l'annuncio di un decreto a fine luglio da parte del Governo indica chiaramente che avevamo ragione a dire che gli aiuti non erano sufficienti. Riteniamo urgente una norma sul superbonus. Sono questioni prioritarie che ci tolgono il sonno e ci interroghiamo sulle nostre corresponsabilità di Governo”.

Crisi di Governo, Conte: ”Mai possiamo declinare su principi come transizione ecologica e giustizia sociale”

”Siamo una maggioranza ampia – continua Conte  - e occorre accettare compromessi rispetto alle posizioni iniziali. Noi abbiamo chiarito che mai avremmo declinato su principi della transizione ecologica e della giustizia sociale. Altrimenti noi non ci possiamo essere".

Le dimissioni del Presidente Draghi arrivano in un momento difficoltà del paese. Molti si sono affrettati a rimarcare il fatto che il M5S rimanga fuori dal perimetro di maggioranza. Hanno manifestato ostilità nei nostri confronti. 

Noi siamo scomodi, lo sappiamo e lo abbiamo sempre saputo. E' una azione politica sempre ispirata al bene del paese e alla tutela dei bisogni dei cittadini.

Crisi di Governo, l'ex premier Conte: ”Draghi non ci ha ancora dato risposte sulle nostre priorità”

”Abbiamo invitato Draghi a confrontarsi sulle priorità – conclude Conte - che esprimono il nostro disagio politico. La risposta non è ancora pervenuta, qualche generica apertura ma nessuna frase su soluzioni di esse. Lo chiediamo da tempo. Non basta al Movimento".

Tutti stanno facendo pressione su Draghi. Noi non lo tiriamo per la giacchetta, deciderà lui. Non possiamo condividere nessuna responsabilità di Governo se non ci sarà chiarezza sulle questioni e sui punti da noi sottolineati nel documento consegnato. Non è tempo di dichiarazioni d'intenti ma serve un'agenda chiara e un cronoprogramma ben specifico. Vedo un perimetro di maggioranza che si sta rivelando molto poco coeso. 

Senza risposte chiare e senza condizioni di rispetto è evidente che il Movimento 5 Stelle non potrà condividere una esperienza di governo ma ci sentiremo liberi e sereni e più responsabili di votare e partecipare di votare di volta in volta quel che serve ai cittadini, in una ipotesi di Governo. E voteremo le misure utili per bisogni ai cittadini di imprese e cittadini”. 

Oggi riprende l'assemblea dei parlamentari del Movimento 5 Stelle per definire la linea da tenere mercoledì in Parlamento dopo le comunicazioni di Draghi.