Crisi di Governo, quanto costa ai cittadini l’addio di Draghi?

L'Italia alle prese con la crisi di Governo, ma quando costa l'addio di Draghi ai cittadini italiani? Con l'inflazione alle stelle, il caro prezzi e il caro vita, l'energia elettrica e il gas in aumento, il ritorno del Covid, e la guerra in Ucraina, a rimetterci sono sempre gli italiani. Ecco un panorama completo delle perdite causate da una imminente crisi di Governo.

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La crisi di Governo sta investendo anche l’Italia: dopo le dimissioni del premier inglese Boris Johnson, anche nel nostro Paese si stanno attraversando tensioni pericolosissime tra i partiti. Mario Draghi ha dato le dimissioni da Capo del Governo, ma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella le ha respinte: e adesso?

Accantonata l’ipotesi di un ritorno alle urne, il Capo di Stato ha invitato il Presidente del Consiglio Mario Draghi a tornare in Parlamento per una verifica di maggioranza: è attesa per mercoledì prossimo la cosiddetta “parlamentarizzazione della crisi”. 

E mentre i nostri rappresentanti in Parlamento e nel Governo “giocano” alla crisi di governo, a rimetterci sono sempre gli italiani. Quanto costa ai cittadini l’addio di Draghi? E per lo Stato? Con la miriade di dossier e provvedimenti ancora in stallo, questo “balletto” rischia di mandare in fumo diversi miliardi di euro…

Crisi di Governo: l’addio di Draghi potrebbe costare caro…

Dopo lo strappo del Movimento 5 stelle, che ha deciso di non votare la fiducia al Dl Aiuti, il premier Draghi è salito al Quirinale e ha avuto un lungo colloquio con il Presidente della Repubblica. Successivamente, Draghi ha riunito la squadra di Ministri e ha annunciato le sue dimissioni da Capo del Governo. Di fronte a Mattarella, però, non ha trovato campo libero: il Capo di Stato ha rinviato Draghi in Parlamento per una verifica di maggioranza in programma per mercoledì prossimo.

Ne ho piene le tasche

Si è espresso in questi termini il premier Draghi durante il colloquio con Mattarella, dal momento in cui – ha proseguito il premier 

La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo.

Ciò significa che qualsiasi sforzo per inseguire gli interessi del Paese, soprattutto in un periodo di particolare difficoltà come quello attuale, potrebbe trovare l’ostacolo di alcune forze politiche.

Crisi di Governo, quanto costa ai cittadini? In fumo diversi miliardi di euro

Come hanno fatto notare alcuni esponenti politici, tra i quali Carlo Calenda (Azione):

abbiamo bruciato la migliore (e forse ultima) riserva della Repubblica nel momento in cui il paese ne aveva più bisogno. La follia italiana è tutta qui.

In un momento in cui l’inflazione vola all’8% (con stime che annunciano un possibile ulteriore rialzo percentuale), il caro prezzi investe moltissimi generi alimentari e beni di prima necessità, i costi dell’energia elettrica e del gas arrivano alle stelle. Una situazione che viene ulteriormente aggravata dalla guerra in Ucraina e da una potenziale ulteriore crescita dei contagi da Covid-19: in tutto questo, quanto costa l’addio di Draghi per i cittadini?

A delineare il quadro e tirare le somme è stato il quotidiano economico-finanziario Milano Finanza, che riporta i numeri e i costi di una crisi di Governo per i cittadini e anche per lo Stato.

A rischio, con l’addio di Draghi al Governo, ci sono almeno 31 miliardi di euro: 10 miliardi in arrivo con il Dl aiuti bis, e 21 miliardi relativi al PNRR da approvare nelle prossime settimane.

Crisi di Governo: tutti i provvedimenti a rischio

A fornire una sintesi rapida ma efficace della situazione e dei rischi di un addio di Draghi al Governo è stato il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio:

saltano i fondi del Pnrr – ha spiegato il ministro – si va in esercizio provvisorio, non si riescono a fare provvedimenti contro il caro bollette e il caro energia, non si riuscirà a introdurre il salario minimo, non si riuscirà a fare il taglio del cuneo fiscale, salta la battaglia per il tetto massimo al prezzo del gas in Ue, si indebolisce l’Italia ai tavoli internazionali.

Purtroppo, infatti, ad oggi i dossier e i provvedimenti ancora in ballo sono parecchi: non solo il Dl aiuti – che nonostante lo strappo di M5s ha incassato al fiducia anche al Senato – e il Dl aiuti bis (promesso da Draghi proprio nelle ore immediatamente precedenti la crisi), ma anche il PNRR, i cui soldi sarebbero dovuti arrivare all’Italia nel breve periodo.

Ci sono poi i 200 miliardi di euro ancora in stallo previsti dal piano Next Generation EU, che potrebbero andare in fumo in pochissimi secondi se Draghi dovesse lasciare il Governo.

Ulteriori dossier ancora da concludere che potrebbero subire conseguenze pesanti con l’addio del premier sono anche quelli relativi alla privatizzazione di MPS e Alitalia, la questione relativa alla Popolare di Bari, e la nascita della società per la Rete Unica Tim-Open Fiber.

Crisi di Governo: cosa succede ai bonus e agli stipendi con l’addio di Draghi

L’addio di Draghi costerebbe caro anche a tutti i cittadini italiani che sono in attesa di sostegni, ristori e aiuti contro la crisi economica attuale: i rincari sulle materie prime, sull’energia elettrica e sul gas, sui carburanti, l’inflazione in crescita, i tassi di interesse e tutto quello che ci sta dietro.

Se il Dl aiuti ha incassato la fiducia del Parlamento, sono ancora in ballo diversi bonus e aiuti che il Governo ha promesso ai cittadini: dal salario minimo al taglio del cuneo fiscale, per non parlare del piano salva-stipendi in arrivo per l’autunno.

In ultimo, è in discussione anche la prossima Legge di Bilancio che dovrebbe contenere una serie di provvedimenti strutturali per innalzare gli stipendi e garantire a tutti gli italiani un potere d’acquisto sufficiente per condurre una vita dignitosa.

Qualora il Governo dovesse cadere, comunque, i provvedimenti annunciati dovrebbero - e il condizionale è d'obbligo - essere portati a compimento anche dall'eventuale nuovo premier, ma sicuramente i tempi di approvazione lieviterebbero (e non di poco).

Crisi di Governo, guerra, inflazione: la situazione in Europa

Mentre nel nostro Paese continua il “balletto” della crisi di Governo, anche nel resto dell’Europa la situazione non sembra andare meglio.

Nel Regno Unito il premier Boris Johnson ha già rassegnato le dimissioni da alcune settimane, dopo aver perso una parte dei ministri della sua squadra. Oltralpe, in Francia, Macron deve fare i conti con i risultati delle ultime elezioni amministrative; mentre in Germania Scholz è alle prese con una durissima crisi economica per il Paese.

Non va meglio nemmeno negli Stati Uniti, dove il presidente Biden sembra essere sempre più criticato dalla popolazione locale.

E in tutto questo, con l’uscita di scena di Draghi dal panorama politico italiano, a rafforzarsi potrebbe essere Putin nel suo slancio alla conquista dell’Ucraina.