Ddl Zan: il suo ritorno al Senato

Sembra quasi impossibile pensare che, nel 2022, ci siano ancora persone omofobe o persone che odiano il prossimo per una questione razziale. Il ddl Zan ha come l'obbiettivo principale la tutela di tutte quelle minoranze che, ad oggi, non sono rappresentate dallo Stato italiano. A distanza di sei mesi, il disegno di legge ritorna al Senato e, speriamo, possa portarsi a casa un esito positivo!

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Per mesi e mesi abbiamo sentito parlare del ddl Zan. Un disegno di legge, quest'ultimo, che venne tristemente bocciato al Senato.

Le reazioni raccolte in merito al ddl Zan furono alquanto svariate. Molte infatti furono le persone in disaccordo ma, fortunatamente, tantissime altre si palesarono favorevoli

Un disegno di legge molto criticato anche da alcuni politici stessi, i quali, anziché decidere di allargare le proprie vedute e offrire a tutti gli esseri umani gli stessi diritti, hanno preferito bocciare tale proposta.

Tutto questo, è successo qualche mese fa. Oggi invece, il ddl Zan ritorna in Senato sperando di ottenere, questa volta, un risultato positivo.

Sarà così?

Chi è Alessandro Zan?

Alessandro Zan, nell'ultimo anno, ha fatto molto parlare di sè e, per coloro che ancora non lo conoscono, spendiamo due parole prima di parlare del disegno di legge.

Zan, nato a Padova, è un attivista LGBT ed un politico. Il suo operato è degno di nota e, dobbiamo dire, molte sue battaglie hanno davvero cambiato la storia.

Impossibile non citare il registro anagrafico italiano delle coppie di fatto: quest'ultimo, inoltre, è aperto anche alle coppie omosessuali. Ma soprattutto, Alessandro Zan va citato per la sua battaglia contro l'omofobia, la transfobia, la misoginia, l'abilismo. Tutto questo è ben raccontato nel suo disegno di legge presentato al Senato. E, vi ricordiamo inoltre, che venne letto ed approvato per la primissima volta, presso la Camera dei Deputati lo scorso 4 novembre 2020.

Uno dei personaggi che più si schierò dalla parte di Zan, fu Fedez assieme a sua moglie Chiara Ferragni.

In cosa consiste il ddl Zan

Il ddl Zan è un disegno di legge, ossia, una proposta di una legge. Seppur, chiaramente, in modo informale. E, come abbiamo ampiamente già detto, questa proposta è stata mossa da Alessandro Zan.

Quest'ultima ha l'obbiettivo di prevenire e contrastare le discriminazioni e le violenze basate sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità.

Una legge di questo tipo che difende le minoranze basate sul genere è in realtà una tematica non solo attuale: sono anni ed anni che molte persone invocano ad una maggiore tutela dei diritti. Diritti però estesi a tutti gli esseri umani e non solo verso una "determinata cerchia".

Anzi, una legge similare è già attiva in altre nazioni europee, quali: Francia, Germania, Regno Unito e Belgio. L'Italia purtroppo, sotto questo punto di vista, è rimasta alquanto indietro.

Nel 2019 il ddl Zan inizia il suo iter con la commissione giustizia. L'anno scorso arriva in Parlamento e alla Camera dei Deputati dove, viene approvata con una buona maggioranza. E qui siamo,appunto, al 4 novembre del 2020.

Ad approvarla fu il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, il Partito politico europeo e qualcuno appartenente al partito di Forza Italia

I contrari invece sono stati: Lega e Fratelli d'Italia.

Ad ogni modo, tutto questo, non basta. In Italia vige il bicameralismo perfetto, ovvero, anche se la legge viene approvata dalla Camera dei Deputati, non è sufficiente. Se questo scoglio viene superato, la legge verrà poi "spedita" al Senato e, quest'ultimo organo lo presenterà poi alla commissione giustizia, i senatori ne devono discure e poi deve essere infine, approvata.

E, soltato se non ci sono modifiche da fare - in questo caso ritornerebbe alla Camera dei Deputati - viene inoltrata al Presidente della Repubblica.

Tutti a questo punto - data l'approvazione alla Camera dei Deputati - si aspettavano che tutto il resto sarebbe stata una pura formalità. Al massimo qualche piccola modifica di poco conto ma che di fatto, "il grosso" era ormai alle spalle. Purtroppo però, tutto ciò non è accaduto.

Cos'è successo quindi?

Il testo è in mano alla commissione del Senato, ovvero, la seconda commissione permanente. E quest'ultima, secondo voi, da chi viene guidata? Da Andrea Ostellari. Ostellari fa parte della Lega e ha rimandato per due volte, nemmeno l'approvazione, ma bensì la discussione in Senato della legge stessa.

La motivazione? Tutta una serie di giustificazioni poco credibili, quali: poca organizzazione, che la colpa è dei capigruppo, che al momento non è priorità per il Governo (questa legge, vi ricordiamo, è stata proposta dal Parlamento e non dal Governo stesso).

Inoltre, Ostellari rammenta che c'era in programma la discussione di altre tematiche.

La pseudo giustificazione di Ostellari

Quando poi ad un certo punto Ostellari è stato costretto a spiegare il motivo di tale rifiuto, ha dovuto per forza di cose abbozzare ad una sorta di giustificazione. E quest'ultima sarebbe stata pressoché la seguente:

Visto che ci sono altri quattro ddl molto simili a questo, volevamo gestirli tutti assieme. Si è pensato di comprimerli per farli poi lavorare tutti unitamente. Si è sviluppato un "piccolo" problema tecnico ma nessuno se ne deve preoccupare: gestiamo tutto senza grosse difficoltà!

Ddl Zan: cosa vorrebbe e cosa richiede

A livello simbolico contro la discriminazione e a favore dell'inclusività, il ddl Zan propone il 17 maggio come giornata internazionale contro l'omofobia.

Sostanzialmente, le scuole di ogni ordine e grado dovranno offrire e suggerire programmi contro ogni forma di violenza e di discriminazione con lo scopo di insegnare agli studenti il rispetto e la tolleranza.

Verranno poi stanziati - come soglia iniziale - circa 4 milioni di euro. Quest'ultimi saranno destinati ai centri che si occuperanno di problematiche legate alle discriminazioni basate sull'orientamento sociale e sul genere di ogni singola persona. L'obbiettivo è quello di fornire assistenza legale, assistenza psicologica e assistenza sanitaria per arrivare poi a creare dei veri e propri rifugi in grado di offrire vitto ed alloggio alle vittime di crimini d'odio.

Ma la parte davvero "massiccia" arriva addentrandoci nel campo penale. Questa legge infatti propone di modificare due articoli già esistenti, e cioè:

La quale recita:

Può essere punito da un anno a sei mesi chiunque propagandi idee fondate sulla superiorità, sull'odio raziale, basate quest'ultime sull'etnia, nazionale o religioso.

Invece, può essere condannato a quattro anni colui che, in qualche modo, istiga a commettere violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

Questa legge italiana è tutt'oggi adoperata per punire tutti quei crimini d'odio verso il "diverso"

Da precisare che, questa legge, non punisce l'odio in sè per sè. Se un soggetto ne odia un altro per un motivo "x" ma comunque non si manifesta alcun tipo di violenza, non succede nulla. Se non c'è un atto fisico, questa legge non può essere impiegata.

Perché esiste una legge di questo tipo

Questo è un principio fondamentale del nostro ordine democratico. Oggi l'Italia si ritrova in una democrazia liberale, ossia, non uno Stato che domina la vita dei propri cittadini bensì, tutto il contrario. Riconosce cioè che, il tessuto sociale che sostiene poi l'ordine democratico, è composto da una serie di gruppi e di fazioni in netto contrasto tra di loro. Ma nonostante queste loro differenze di opinioni, devono comunque operare assieme al fine di ottenere sempre il bene del Paese.

Questa è una struttura regolamentata dalla legge, nessuno può "stritolare e soffocare" le altre persone. Per questo motivo, tutte quante le minoranze, vanno difese per evitare che vengano "schiacciate" dagli altri grandi gruppi e dalla maggioranza.

Quindi, la Legge Mancino serve proprio a questo, a tutelare coloro che sono vittime di crimini d'odio.

E quindi, potreste pensare: perché serve una modifica a questa legge?

Perché, molto semplicemente, questa legge non comprende tutte quelle minoranze legate alla sessualità e sulla disabilità.

Per cui, l'intenzione della Legge Zan non è quello di creare un nuovo articolo, piuttosto, estendere un articolo già esistente per coinvolgere tutte quelle minoranze che ora non sono protette.

L'aggiunta sarebbe la seguente:

oppure fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere o sulla disabilità

Ad ogni modo, per coloro che volessero leggere il testo, vi rimandiamo al documento completo ed ufficiale.

  • 604 ter (aggravante)

Ovvero, l'estensione di un reato (bis) ed un aggravante (ter).

Ma cosa dicono i conservatori del ddl Zan?

Ma i conservatori cosa ne pensano di tutto questo? Saranno d'accordo? Saranno in disaccordo?

Secondo la Lega ed i Fratelli d'Italia una legge specifica per i reati di omotransfobia è del tutto inutile. Questo perché, sempre secondo loro, i gay e tutte le persone che si identificano nell'arcobaleno, sono tutte persone già ampiamente protette dalle leggi vigenti

Il punto è che, questa affermazione è oggettivamente falsa. Ad oggi, in Italia, non esiste una legge contro l'omotransfobia. La legge Mancino difende alcune minoranze, non tutte. 

Vi facciamo un esempio pratico. Se un italiano picchia un uomo africano il pubblico ministero potrà contestargli il reato avvalendosi della Legge Mancino (violenza per discriminazione oppure ancora, lesioni con l'aggravante della discriminazione). 

Se invece un delinquente picchia un ragazzo gay sarà un crimine punibile si, ma non mediante la Legge Mancino. Questo perché, quel reato, non esiste. Quindi, a questo punto, l'aggressore può essere portato in tribunale per lesioni e, al massimo, soltato se il pubblico ministero è veramente lucido e vuole fare qualcosa in merito, a sua completa discrezione può avvalersi dell'articolo 61. Ovvero, le aggravanti comuni come ad esempio i "futili motivi" e cioè, qualsiasi cosa. Il punto però è che, questi "futili motivi", non sono poi così tanto futili.

Questi fantomatici "futili motivi" sono traducibili con un'altra parola, probabilmente molto più esaustiva e coerente, "odio".

Ci ritroviamo difronte ad un enorme vuoto normativo in cui lo Stato non riconosce che viene commessa ogni volta una precisa violenza nei confronti di una determinata categoria di persone.

Ddl Zan ritorna al Senato

Dopo circa sei mesi, il ddl Zan ritorna al Senato. Il Partito Democratico presenta nuovamente lo stesso testo a Palazzo Madama contro l'omotransfobia con lo scopo, questa volta, di un esito positivo.

Monica Cirinnà - ricordiamo, nel 2016, la sua vittoria sulle unioni civili - in conferenza stampa ha ribadito:

Per noi la legge contro i crimini d'odio è fondamentale!

Quello che noi ci auguriamo è che, questo decreto legge, possa diventare effettivamente una legge a tutela di tutte quelle minoranze che, ad oggi, non sono rappresentate da nessuno.

Inotre, altra cosa a cui vivamente auspichiamo è di non vedere più quegli imbarazzanti comportamenti di molti politici che, hanno contribuito ad una orrenda pagina di storia politica del nostro Paese.

Coloro che dovevano rappresentarci, quel giorno, non erano il popolo. Bensì persone prive di umanità a cui probabilmente non interessa il rispetto e la sensibilità del prossimo.

Ricordiamo infine ai politici che, il loro compito non è solo quello di sedersi al Parlamento o al Senato. Il loro compito è anche quello di dare il buon esempio ai cittadini, non dimenticando mai che i diritti sono di tutti.