Risparmio energia e ritorno alla didattica a distanza: facciamo chiarezza

Sarà davvero necessario ritornare alla didattica a distanza per risparmiare energia? Una proposta che sta facendo discutere. Vediamo di cosa si tratta

La questione relativa al risparmio energetico ed al clamoroso rincaro delle bollette sta investendo ogni ambito e settore. Una nerissima nuvola all’orizzonte che incombe sulle finanze aziendali così come su quelle di ognuno di noi.

La crisi energetica richiede interventi mirati e, soprattutto, veloci ed efficaci. E, tra le varie ipotesi e proposte per ridurre i consumi e risparmiare energia, ce n’è una che sta destando particolare clamore: il ritorno alla didattica a distanza.

Il ritorno alla didattica a distanza per risparmiare sull’energia

La proposta di ridurre l’orario scolastico parte dalla Provincia di Verona e preventiva un risparmio del circa 4% in relazione al solo trasporto pubblico se la riduzione dell’orario venesse adottata da tutti gli Istituti scolastici.

L’idea sarebbe quella di introdurre l’orario ridotto dal lunedì al venerdì, prevedendo per tutti i sabati il ritorno alla DAD. Sarebbe in questo modo possibile tenere spenti i riscaldamenti dal venerdì sera alla domenica per riaccenderli poi il lunedì.

L’altra proposta alternativa proponeva invece di “spalmare” le ore del sabato nei restanti giorni della settimana.

Leggi anche: Ritorno a scuola 2022 senza mascherine e distanziamento. Addio alla Dad? Le linee guida

Com’è stata accolta la proposta

Il solo pensiero che la scuola potesse nuovamente chiudere le porte ai propri studenti non è andato giù a moltissime persone, dai genitori agli stessi esponenti politici con la comprensibilissima motivazione che sono proprio i ragazzi ad aver pagato lo scotto più alto della pandemia e che, ora, non si può nuovamente privarli della socialità e di tutto quanto la scuola rappresenta per loro.

Lo stesso sottosegretario all’Istruzione della Regione Veneto si è già espresso in maniera negativa nei confronti della proposta così come sono contrari tutti i maggiori sindacati della scuola.

Si aggiunge al coro anche il Presidente dei presidi di Anp di Roma Mario Rusconi che riflette sul fatto che:

se le scuole per esempio dovessero essere chiuse tutti i sabati, non è pensabile che si possano, gli altri giorni, ridurre gli orari delle lezioni e fare ore di 50 minuti con giornate scolastiche di 6-7 ore: sarebbe una aggressione al diritto dello studente ad aver garantita la formazione.

La proposta di tornare alla DAD per tamponare il rincaro energetico non pare stia riscuotendo successo o approvazione tanto che al momento nessun’altra regione ha manifestato la volontà di adottare un simile espediente per limitare i consumi.

Insomma, la scuola non si tocca e piuttosto che pensare di chiuderla anche solo per un giorno, sono in molti a proporre soluzioni alternative come, per esempio, lo spegnimento dei caloriferi in parlamento come afferma, non solo provocatoriamente, il Segretario della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile.

Tutto purché la scuola non venga sacrificata ancora una volta.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
765FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate