Diesel, il peggior incubo sta per diventare realtà!

Il peggior incubo per automobilisti e, soprattutto, autotrasportatori, si sta per avverare. Il diesel scarseggia e il futuro non promette nulla di buono!

Lo avevamo già accennato in questo articolo e non ci vuole certo un genio per comprendere che il contentino, l’elemosina, chiamatelo come volete, di Draghi sul caro carburante non servirà assolutamente a nulla.

Di certo un intervento così “spicciolo” (nel vero senso della parola) e così di breve durata, non può e non potrà apportare alcun cambiamento positivo per gli automobilisti, visto che il problema del gas e del petrolio non è di breve durata, ma di media lunga durata, se non addirittura con il rischio di diventare strutturale.

Ok pagheremo benzina e diesel 30 centesimi di euro in meno per 40 giorni, e dopo il 20 aprile che si fa? Tutti a piedi? E, soprattutto, come pensa il Governo Draghi di risolvere il ben più grave problema della scarsità delle materie prime dovute alle sanzioni? Mettendo ancora più sanzioni sulla Russia?

A me pare una missione suicida oppure è una missione ottima per i piani di Draghi che non ci è dato conoscere. Ma andiamo con ordine e vediamo quale incubo riguardante il diesel sta per realizzarsi nel nostro martoriato paese.

Scarsità di diesel, come influiscono le sanzioni occidentali sulla Russia

Le famose, infauste, scellerate sanzioni economiche imposte alla Russia (che ha ovviamente controbattuto pretendendo il pagamento delle forniture di gas e petrolio in rubli!) non hanno ancora avuto un effetto totale di stop di importazioni (per fortuna altrimenti saremmo già al gelo), ma se si continua così sarà quella la nostra fine. 

Nonostante questo, il futuro del diesel è nero come la pece!

Intanto, per quanto concerne il petrolio, il volume dei barili che arrivavano in precedenza si è già ridotto sensibilmente. Più difficile acquistare il greggio (indispensabile per produrre diesel) se il paese è in guerrra, ovviamente. 

E’ stato Russel Hardy che presiede la società petrolifera Vitol a lanciare un gravoso allarme che non dovrebbe per niente farci dormire sonni sereni: “Metà del gasolio viene importato dalla Russia, così come i semilavorati necessari per raffinare il diesel”.

C’è bisogno di commentare un’affermazione del genere? Dove stiamo andando a finire governo Draghi? Ci sta pensando? O pensa solo a sanzionare la Russia? Davvero crede di poter lasciare a secco milioni di automezzi, di veicoli e di auto?

Diesel a rischio: quali sono gli scenari possibili

Per quanto riguarda il diesel ci sono due scenari possibili ed entrambi sono da incubo!!!

Secondo gli analisti esperti del settore gli scenari sono: 

  • 1) le raffinerie potrebbero decidere di concentrarsi esclusivamente sulla produzione di diesel cercando metodi alternativi. Ma questi metodi alternativi, com’è facile immagine, sarebbero più costosi e, sempre come è faccile immaginare, aumenterebbe il prezze del.
  • 2) si potrebbe decidere di razionare il diesel fino a rimanere praticamente senza. Entrambe le ipotesi sono da incubo. Per una maggiore conoscenza della teoria del razionamento, vi consiglio di leggere questo approfondimento della mia collega Valentina Sussi.

Diesel: i produttori e i commercianti parlano di una carenza “sistemica”, altro che a breve termine!

Nella mia profezia del boomerang, quando in tempi non sospetti avevo già previsto che le sanzioni alla Russia alla fine sarebbero state sanzioni a noi stessi (come qualcuno che per punire un nemico si colpisce con una mazza da baseball nelle parti basse, per intenderci) per effetto delle sanzioni imposte alla Russia, tutta l’Europa ora è a corto di diesel

E se la Russia manterrà la promessa di farsi pagare in rubli e non più in dollari o euro, la situazione non potrà che peggiorare. Ci si chiede: siamo davvero certi che sia Putin quello con le spalle al muro? Mah, io ho i miei fortissimi e fondatissimi dubbi. 

Produttori e commercianti di diesel, riuniti al FT Commodities Global Summit di Losanna, in Svizzera, hanno parlato di questa carenza sistemica (ovvero strutturale, abitudinaria ormai) di diesel, che potrebbe ben presto far scattare un razionamento del diesel, l’incubo peggiore per ogni automobilista.  

Dalla fornitura di greggio da cui si produce il diesel, ormai in Europa manca non un buco, ma una voragine!!!!! L’Europa importa “circa la metà del suo gasolio dalla Russia e il resto dal Medio Oriente”, ma insomma a cosa diamine sono servite queste sanzioni? Ma i governanti mondiali prima di prendere decisioni di tale sorta, ci pensano o tirano i dadi?

Importazioni di petrolio russo diminuite drasticamente, diesel a rischio!

Anche se al momento una spaventata UE non ha “ancora” posto un vero e proprio embargo alle forniture russe di petrolio, le importazioni del greggio, vista la guerra e anche le sanzioni, sono comunque diminuite e non di poco.  

Tante raffinerie europee che dalla Russia importavano non solo petrolio, ma anche gasolio sottovuoto, hanno tagliato gli acquisti. Le scorte sono ai minimi storici come non accadeva da ben 15 anni. È praticamente certo che alla fine le raffinerie taglieranno la produzione di diesel. Pensate solo al danno che una cosa del genere provocherebbe su camionisti, trasporti, beni di prima necessità eccetera, eccetera. 

Per evitare la crisi del diesel, l’Europa si dispera nel cercare alternative al petrolio russo

L’Europa si sta praticamente disperando nella ricerca spasmodica di alternative al petrolio russo, ma il collasso è già fin troppo vicino e una soluzione, invece, sembra lontanissima. 

Prendiamo ad esempio il nostro Bel Paese. Fino a prima della guerra, l’Italia, da sola, importava 2,5 milioni di barili di greggio al giorno dalla Russia. Se si dovesse davvero iniziare a razionare le vendite di diesel, si aprirebbe di fatto una corsa all’acquisto dell’ultimo barile disponibile. Ma chi mai l’avrebbe potuta immaginare una situazione così catastrofica? 

Il Mondo Occidentale che sta facendo tanto il forte con il cattivone di Putin, pagherà carissime le sanzioni imposte alla Russia. L’Europa sta per entrare in una penuria di petrolio, carburante, diesel, gas naturale, metano, come mai si era avuta prima. E la cosa bella è che non c’è alcun piano B!!!!

Tre milioni di barili di petrolio, con annessi prodotti derivati, potrebbero andare persi ogni santissimo giorno. Una catastrofe!!!

Stop al diesel in tutta Europa o in tutto il mondo

Il problema della scarsità del diesel non è solo italiano, non è solo europeo, ma è mondiale!

Torbjorn Tornqvist, cofondatore del gruppo Gunvor e Amrita Sen, analista di Energy Aspects, hanno precisato che la guerra in Ucraina non poteva accadere in un momento peggiore, in cui le riserve e gli stoccaggi di diesel sono più vuoti che mai!!

Totale Energies fa invece sapere che se i Governi europei non dovessero intervenire come garanti, smetterà di acquistare diesel dalla Russia entro la fine del 2022. Il tentativo sarà far arrivare il diesel dalla raffineria della Satorp in Arabia Saudita. Ma non è detto che questo piano vada in porto e, soprattutto, non si sa a quale prezzo l’Arabia Saudita lo venderebbe.  

Ma che tipo di interventi le raffinerie chiedono ai governi? Governi e Banche Centrali dovrebbero al più presto mettere a disposizione liquidità per acquistare le materie prime anche da altri paesi e tenere in vita il mercato! 

Le raffinerie potrebbero anche decidere di produrre più diesel e ridurre la benzina, che vedrebbe così aumentare di conseguenza il suo prezzo sul mercato.

È come utilizzare una coperta troppo corta, tiri da una parte e ti scopri dall’altra. Se le raffinerie, per far fronte alle richieste di diesel, dovessero decidere di produrne di più, diminuendo la produzione di benzina, quest’ultima, ovviamente, vedrebbe il suo prezzo salire ai distributori. 

Insomma il problema non si risolverebbe, si sposterebbe solo da un prodotto all’altro.

Conclusione

Dopo due anni da incubo caratterizzati da restrizioni, lockdown, green pass, mascherine, e niente abbracci e attività chiuse, e ora la guerra, ci mancava anche il razionamento del diesel e l’aumento esagerato delle bollette. 

A volte ci si chiede: ma chi ci governa è del mestiere? Io la mia personale risposta ce l’ho!

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