Tensione Draghi-Conte: oggi incontro tra premier e capo M5S. I temi e cosa può succedere

Tensioni tra Giuseppe Conte e Mario Draghi: oggi lunedì 4 luglio è la giornata della verità. Alle 16.30 ci sarà il tanto atteso faccia a faccia tra i due.

Tensioni tra Giuseppe Conte e Mario Draghi: oggi lunedì 4 luglio è la giornata della verità. Alle 16.30 ci sarà il tanto atteso faccia a faccia tra il presidente del Consiglio e l’ex premier oggi presidente del Movimento 5 Stelle.

In agenda il confronto tra i due dopo le incomprensioni della settimana scorsa e le fortissime tensioni presenti nel Movimento 5 Stelle sulla permanenza al Governo. Ma andiamo con ordine e analizziamo la situazione nel suo complesso.

Draghi-Conte: lunedì 4 luglio alle 16.30 l’incontro tra premier e ex premier

Ma che cosa è successo tra Draghi e Conte?

La settimana scorsa si è a lungo parlato di un’intervista rilasciata dal sociologo Domenico De Masi a Il Fatto Quotidiano in cui sostanzialmente dichiara di essere a conoscenza di fatti per i quali Mario Draghi avrebbe fatto chiamate a Beppe Grillo allo scopo di rimuovere Giuseppe Conte da leader del Movimento5 Stelle.

Naturalmente questa presunte pressioni di cui si parla hanno fatto arrabbiare Giuseppe Conte che avrebbe chiesto con effetto immediato un chiarimento al premier. Conte e Draghi si sono sentiti diverse volte al telefono e oggi nel pomeriggio di lunedì 4 luglio alle 16.30 ci sarà l’incontro chiarificatore.

Draghi-Conte: una situazione in cui c’è già grande tensione nel Movimento 5 Stelle

Questa situazione “personale” tra Draghi e Conte arriva per di più in un momento in cui le tensioni nel Movimento 5 Stelle sono fortissime in merito alla permanenza o meno al Governo.

La settimana scorsa c’è stata la scissione dal Movimento 5 Stelle della componente che fa riferimento al ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Una parte di esponenti pentastellati vicini al responsabile della Farnesina ora ha dato vita ai gruppi  di Insieme per il Futuro.

Il Movimento 5 Stelle oltre a questa scissione si trova anche ad avere a che fare con una componente tutt’altro che marginale che vorrebbe fare terminare la presenza al Governo del Movimento 5 Stelle e se non passare all’opposizione comunque tenersi le mani libere in questa fase finale della legislatura con la formula dell’appoggio esterno.

Draghi-Conte: come il presidente del Movimento 5 Stelle si presenterà davanti al premier?

Quale sarà la posizione di Conte davanti a Draghi?

Naturalmente è un punto di svolta molto importante della legislatura. Se fino alla settimana scorsa Conte assicurava di non avere nessuna intenzione di portare lo scontro fino all’appoggio esterno al Governo, ora non si esclude più nessuna ipotesi. Anche se la crisi di Governo non sembra essere l’ipotesi più probabile.

Draghi la settimana scorsa aveva detto chiaramente che

“questo Governo esiste se c’è il Movimento 5 Stelle”. 

E ora Conte vorrà da Draghi un segno o più segni tangibili di questa attenzione. Conte sta soppesando ogni mossa possibile per non tirare troppo la corda ma anche per avere attenzione da parte di Draghi su alcuni temi che il Movimento ritiene imprescindibili.

Draghi-Conte: i temi che sono al centro del confronto 

Conte per cercare di essere il più cauto possibile si presenterà davanti a Draghi dopo un ampio confronto con i più stretti collaboratori e anche dopo avere sentito le posizioni del Consiglio Nazionale del Movimento 5 Stelle che è convocato per le ore 13 di lunedì 4 luglio.

Naturalmente dalla riunione Conte potrà pesare quelle che sono le componenti, chi vuole eventualmente una continuità nell’azione di Governo e chi vuole strappare. Di certo Conte vorrà un mandato chiaro.

E’ possibile che tra i temi in agenda oltre naturalmente al chiarimento sulla vicenda personale legata al ruolo dell’ex presidente del consiglio, Conte metta sul tavolo temi come una difesa del reddito di cittadinanza, una delle bandiere del Movimento 5 Stelle. E ancora una presa di posizione decisa del Governo sul salario minimo.

Si parlerà con ogni probabilità anche di armi all’Ucraina anche se qui le posizioni di Draghi sembrano essere abbastanza distanti dallo stop che è una delle parole chiave di Conte di queste ultime settimane. Possibile che si possa anche ragionare di termovalorizzatori. 

Confronto Conte-Draghi: cosa potrà concedere il presidente del consiglio

Sul Reddito di Cittadinanza e sulla riformulazione nel merito della misura senza una sorta di ridimensionamento, una mediazione potrà arrivare con qualche passo del Movimento 5 Stelle.

Anche sul salario minimo potrebbe essere trovata la quadra perchè su questa tematica ci sarebbe sicuramente anche l’appoggio del Partito Democratico viste le parole chiare espresse da Enrico Letta negli ultimi giorni. 

Naturalmente il punto centrale del confronto è anche legato ad una considerazione politica maggiore che il Governo potrebbe concedere al Movimento 5 Stelle. Una formula sicuramente vaga ma che può essere riempita di contenuti. 

Draghi-Conte: sul confronto pesano anche le parole di un big del Pd come Dario Franceschini

Intanto alla vigilia di questo confronto tra premier e ex premier pesano come un macigno le parole pronunciate in chiusura della serie di incontri di Area Dem a Cortona da parte del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. 

Franceschini, una dellle personalità di maggior rilievo del Partito Democratico, ha avvisato Conte e il Movimento 5 Stelle sulla necessità di restare dentro il governo. Il ministro dei Beni Culturali ha evidenziato che

da qui alle elezioni, per andare insieme al M5s dobbiamo stare dalla stessa parte, se ci sarà una rottura o una distinzione, perché un appoggio esterno è una rottura, per noi porterà alla fine del governo e all’impossibilità di andare insieme alle elezioni.

Naturalmente una eventuale uscita dei Cinque Stelle si ripercuoterebbe anche sul sistema di voto, perché

brucerà chiaramente ogni residuo possibilità di passare al proporzionale.

Anche Enrico Letta sarebbe sempre meno conciliante rispetto alle prese di posizione di Giuseppe Conte nei confronti dell’esecutivo.

Le parole di Franceschini sono state accolte con malumore anche da diversi esponenti del Movimento 5 Stelle. 

Lo scenario è ancora pieno di incognite. Oggi se ne saprà di più. Anche se pochi scommettono sulla crisi di Governo. Intanto dal Quirinale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella vigila con attenzione. 

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