Sindaci, ok all'elezione per il terzo mandato. Ecco per chi!

Sindaci, c'è il via libera definitivo del Senato per la riforma che porta all'elezione dei sindaci per la terza volta. Come noto ora nei Comuni c'è un limite che impedisce di svolgere la carica di primo cittadino per più di due mandati. Ora cade questo limite ma cade solo per alcune realtà non per tutti i Comuni. Vediamo che cosa è stato approvato in Parlamento e come cambia la normativa.

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Sindaci, c'è il via libera definitivo del Senato per la riforma che porta all'elezione dei sindaci per la terza volta. Come noto ora nei Comuni c'è un limite che impedisce di svolgere la carica di primo cittadino per più di due mandati.

Ora cade questo limite ma cade solo per alcune realtà non per tutti i Comuni. Vediamo che cosa è stato approvato in Parlamento e come cambia la normativa.

Elezione Sindaci terzo mandato: ecco dove cambia la normativa

Arriva il via libera del Senato alla Riforma.

Cade il limite del doppio mandato per i sindaci che quindi potranno quindi essere eletti per un terzo mandato consecutivo. Ma va fatta una specifica importante. Non si tratta di una norma che vale per tutti i Comuni ma vale solo per i Comuni sotto ai 5.000 abitanti.

Tutti sanno come in realtà così piccole spesso si faccia fatica a trovare persone che sono disponibili a correre per la carica di sindaco. E spesso si sa che i problemi sono molto più grandi delle risorse che sono a disposizione.

La figura del primo cittadino in particolare in comuni così piccoli sotto i 5.000 abitanti diventa il riferimento quasi unico per la collettività. Da ora in avanti i sindaci che sono al secondo mandato potranno anche essere rieletti per un terzo mandato. Cade infatti la non eleggibilità dei sindaci in Comuni fino a 5.000 abitanti per una terza volta.

Elezione sindaci terzo mandato: il disegno di legge in vigore già dalle amministrative di giugno

Arriva quindi il via libera alla Riforma che nei Comuni fino a 5.000 abitanti introduce il via libera al mandato numero tre per il primo cittadino. La norma si applica solo in queste microrealtà mentre nei comuni sopra i 5.000 abitanti continua a vigere la regola che è presente in questo momento. Ovvero resta il limite dei due mandati consecutivi con il primo cittadino in carica al secondo mandato che non si può candidare per essere eletto in carica una terza volta. 

Il via libera a questa norma è arrivato dall'aula del Senato con una larghissima maggioranza: sono stati 190 i voti a favore, nessun voto contrario mentre ci sono stati 23 astenuti.

Questa novità è stata approvata in queste settimane e quindi potrà già scattare in vigore dalle elezioni amministrative della prossima primavera che vedranno il primo turno svolgersi domenica 12 giugno e il secondo turno domenica 26 giugno.

Il Senato ha votato in maniera definitiva questo disegno di legge che norma sul mandato dei sindaci dopo che la Camera in precedenza aveva già dato il suo via libera definitivo. 

Elezione sindaci terzo mandato: norma approvata con ampio consenso tra i partiti

La norma che ora introduce la possibilità di elezione dei sindaci per un terzo mandato nei Comuni sotto i 5.000 abitanti è stata approvata con un largo e molto vasto consenso politico come emerso dai numeri visionati in precedenza.

Non ci sono state modifiche di nessun tipo alla norma nel passaggio, segnale che nessun partito ha avuto nulla da obiettare in merito.

C'è da sottolineare anzi che questo documento potrebbe essere anche il primo tassello di un più ampio riassetto del testo unico degli enti locali e non è fa escludere che in futuro si possa arrivare ad una ulteriore estensione di questa situazione con la caduta del divieto di terzo mandato non solo per i sindaci dei comuni sotto i 5.000 abitanti ma si potrebbe arrivare alla caduta del divieto di terzo mandato anche per i sindaci di realtà sotto i 15.000 abitanti. 

Elezione sindaci divieto di terzo mandato cade: ecco le altre norme

Il provvedimento introduce il divieto di mandato di terza rielezione per i sindaci nei Comuni sotto i 5.000 abitanti.

Ma non è tutto perchè sono presenti anche altri due articoli che portano novità in campo amministrativo.

Il primo articolo sancisce che non  possono essere conferiti incarichi  amministrativi di vertice in enti di dirito privato in controllo pubblico nel caso ci siano condanne per reati di quella persona contro la pubblica amministrazione.

La formula molto tecnica prevede che si intendano in questo ambito società o altri enti di diritto privato che svolgono attività o produzioni di beni e servizi a favore delle pubbliche amminsitrazioni.

L'altro articolo del provvedimento invece introduce una nuova semplificazione che va sempre a vantaggio dei Comuni che hanno meno di 5.000 abitanti. I Comuni che insistono su territori che hanno una popolazione che è inferiore ai 5.000 abitanti sono  esclusi dall'obbligo di dovere applicare il controlllo di gestione.

Si tratta di tutte quelle procedure che portano a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati analizzando risorse, costi e qualità e quantità dei servizi. Per dirlo in maniera molto semplificata e non burocratica. 

Questa norma cerca di portare ad una semplificazione come richiesto anche da parte dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) per cercare di alleggerire le incombenze dei piccoli comuni che spesso si trovano in difficoltà anche per carenze di personale per potere svolgere in maniera completa questi compiti che erano richiesti dalla precedente normativa. 

Riforma testo unico degli enti locali: quali saranno i prossimi passaggi?

Come riporta Il Sole 24 Ore prossimamente dovrà andare all'attenzione del Governo guidato da Mario Draghi la Riforma del Testo Unico degli Enti Locali. Probabilmente nelle prossime settimane.

Come informa il quotidiano economico si dovrebbe intervenire in diversi ambiti. Tra questi c'è la concreta possibilità che si intervenga con norme ordinarie per separare eventuali responsabilità politiche dei sindaci a quelle legate alla gestione dei dirigenti.

Dopo l'approvazione della Legge che estende la possibilità di terzo mandato nei Comuni fino a 5.000 abitanti, si sta valutando, come detto, la possibilità di estendere ulteririormente questa possibilità anche ai Comuni fino a 15.000 abitanti. Se passerà questa norma anche in queste realtà sarà possibile arrivare al terzo mandato.

Verrà inoltre cancellata l'indennità di fine mandato a chi rimane in carica per un periodo inferiore ai 30 mesi. Non sarà possibile infine essere eletto in Parlamento per una persona che è alla guida di un ente fino a 15.000 abitanti. 

Elezione sindaci al terzo mandato: ecco i commenti politici

Il provvedimento approvato in maniera definitiva al Senato introduce la possibilità di rielezione dei sindaci per un terzo mandato. La legge è stata approvata senza conflitti politici. Ecco le reazioni di alcuni esponenti politici riprese dal quotidiano La Repubblica.

I senatori della Lega nella commissione Affari Costituzionali del Senato ad esempio l'hanno definita una scelta di buon senso. Una scelta che favorisce la governabilità degli enti locali e va nell'interesse di tanti cittadini. Soprattutto per quel che riguarda piccole e e medie realtà.

Questa normativa – continuano i Senatori della Lega – consente di dare la possibilità a migliaia e migliaia di cittadini italiani che abitano in comuni molto piccolo di scegliere senza magari essere messi nelle condizioni di disperdere le esperienze che sono state maturate negli anni da parte dei sindaci in carica”.

E' noto infatti, ad esempio, come in piccole realtà sia spesso molto difficile trovare persone che decidano di candidarsi e mettersi al servizio della collettività in una situazione in cui le risorse a disposizione degli enti locali sono sempre di meno e le problematiche gestionali e relative alla vita delle persone sono sempre più grandi.

Anche il senatore Marco Perosino ha affermato che la Legge è un primo passo importantissimo che deve aiutare a capire l'importanza del ruolo del sindaco che diventa spesso l'unico punto di riferimento per i cittadini.