Elezioni 2022, intesa nel centrodestra su candidato premier. Letta: ”Nessun veto su Renzi”

Elezioni Politiche 2022, intesa nel centrodestra su candidato premier e collegi. Passa la linea Meloni: indica il premier chi ha più voti. Enrico Letta: nessun veto su nessuno, nemmeno su Renzi. Scopri tutto nell'articolo.

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E' finito a tarda sera il vertice del centrodestra alla Camera. Riunione alla quale hanno partecipato i tre principali leader del centrodestra Matteo Salvini per la Lega, Giorgia Meloni per Fratelli d'Italia e Silvio Berlusconi per Forza Italia oltre a diversi esponenti dei partiti centristi che faranno parte della coalizione di centrodestra.

Due le decisioni principali prese: la questione del candidato premier che verrà indicato dal partito che prenderà un voto più degli altri, quindi in questa situazione come sembra evidente da ogni sondaggio da Fratelli d'Italia. Ed è stata anche decisa la ripartizione dei collegi tra le varie forze politiche.

Intanto intervenuto ad una Festa dell'Unità a San Miniato Enrico Letta, leader del Partito Democratico, ha sottolineato che non c'è nessun veto su nessuno, nemmeno su Matteo Renzi. Il nodo alleanze del centrosinistra e del Pd prosegue con la discriminante, ha spiegato Letta, di impossibilità di accordi con le forze politiche che hanno fatto cadere Draghi. Tradotto: no ribadito al Movimento 5 Stelle.

Ecco tutte le notizie politiche delle ultime ore.

Elezioni 2022: il summit del centrodestra. Accordo trovato sul candidato premier 

Sostanzialmente si può dire che nel lungo summit del centrodestra alla Camera durato più di 4 ore ha prevalso la linea di Giorgia Meloni. Meloni da settimane spiegava come nel centrodestra il criterio che ha deciso le leadership sia stato sempre quello legato al partito che prendeva più voti e non vedeva ragioni per cambiare questa volta.

Naturalmente i sondaggi sono sotto gli occhi di tutti e Fratelli d'Italia in questa fase è dato da tutti gli istituti di sondaggi come il primo partito italiano con un enorme vantaggio su Lega e Forza Italia.

Meloni ha trovato una sponda in Matteo Salvini che non ha avuto nulla da eccepire su questa regola. Era meno predisposto Silvio Berlusconi che nei giorni scorsi aveva detto che il tema del candidato premier non lo appassionava e aveva anche ipotizzato la possibilità di effettuare una elezione del candidato premier facendo votare tutti i deputati e i senatori del centrodestra eletti. Non è passata questa linea.

Alla fine la linea passata è che ”la coalizione di centrodestra proporrà al presidente della Repubblica quale premier l'esponente indicato da chi avrà preso più voti”.

Si intende il partito dei tre che avrà preso più voti darà l'indicazione del nome al Capo dello Stato. In definitiva non c'è un candidato unico di centrodestra, ogni partito farà corsa a sè, ogni partito porterà avanti le sue iniziative anche se ovviamente la grande favorita ora è Giorgia Meloni.

Per i collegi esteri invece la decisione è di fare una lista unica di centrodestra.

Elezioni 2022: il summit del centrodestra. La ripartizione dei collegi nella coalizione

Altro tema dirimente della riunione prima di entrare in tematiche legate ai programmi era la suddivisione dei collegi tra le varie forze politiche. Anche qui naturalmente sulla rappresentanza parlamentare Giorgia Meloni ha fatto pesare i dati importanti di Fratelli d'Italia. E anche i risultati del partito nelle recenti elezioni amministrative.

I numeri parlerebbero per quel che riguarda la corsa nei collegi uninominami di 98 candidature per Fratelli d'Italia, 70 per la Lega, 42 per Forza Italia e 11 per i vari partiti centristi. Naturalmente sono stati presi tanti indicatori per arrivare a questi numeri non ultimi i dati dei sondaggi più recenti. 

Ora nella coalizione ci si è dati appuntamento per selezionare le persone per ogni collegio e anche per avviare la stesura del programma comune di Governo.

Elezioni 2022: le prime reazioni di Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini

Giorgia Meloni si è detta ovviamente soddisfatta per la regola relativa alla candidatura a premier. Sui collegi invece qualcosa di più rispetto alla sua idea di partenza avrebbe concesso ma avrebbe sottolineato la "generosità di Fratelli d'Italia che avrebbe anche potuto chiedere qualche cosa di più". 

Silvio Berluconi parlando in un'intervista al Quotidiano Nazionale ha evidenziato che:

Giorgia Meloni, come Matteo Salvini, come tanti esponenti di Forza Italia e degli altri partiti della coalizione ha tutte le carte in regola e l’autorevolezza per guidare un governo di alto profilo, credibile nel mondo, saldamente legato all’Europa e all’Occidente. Di tutto questo è garanzia la nostra stessa presenza.

Matteo Salvini ha sottolineato che:

ieri è passata la linea del buonsenso, abbiamo raggiunto un accordo su tutto. E passata la linea Meloni? “Non è linea Meloni, né linea Salvini, né Berlusconi, chi prende un voto in più avrà onore e onori, si chiama democrazia. Mentre nel centrosinistra non si è capito ancora nulla, noi siamo già al programma. 

Elezioni 2022, Letta parla alla Festa dell'Unità di San Miniato: "Berlusconi e Salvini si sono consegnati a Meloni"

Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, ha partecipato nelle stesse ore in cui c'era il summit del centrodestra alla festa dell'Unità di San Miniato (Pisa). E ovviamente ha commentato le notizie provenienti dal summit centrodestra:

Oggi è un giorno importante per la storia e la politica italiana perché Berlusconi e Salvini hanno deciso di consegnarsi definitivamente nelle mani della Meloni. È una scelta che conferma quello che abbiamo detto dall’inizio di questa campagna elettorale e cioè che sarà un confronto e una scelta che gli italiani dovranno fare tra noi e la Meloni.

Letta poi nel corso del suo intervento ha spiegato che il percorso fatto col Movimento 5 Stelle non è un fallimento:

”Rivendico questo percorso fatto con i 5 stelle negli ultimi tre anni proprio adesso che è entrato in difficoltà".

Sulle alleanze “nessuna preclusione, salvo tre leader delle forze politiche che hanno messo in pericolo l’Italia: Lega, Forza Italia e M5s. Non ho vendette personali da consumare non mi interessa chi ha appoggiato chi negli anni passati, mi interessa un partito unito che voglia costruire insieme il futuro del Paese".

Noi non mettiamo veti nei confronti di nessuno.

Così il segretario del Pd Enrico Letta ha risposto a chi gli chiedeva se ci siano veti nei confronti di Matteo Renzi.La discussione sulle alleanze è basata su tre criteri fondamentali costruiremo alleanze con chi porta valore aggiunto, chi arriva con spirito costruttivo e chi si approccia senza porre veti”.

Avevo in testa - ha sottolineato Letta - un altro modo per selezionare le candidature e avrei voluto le primarie aperte in cui chiunque voleva candidarsi e i nostri militanti avrebbero scelto i candidati rovesciando il nostro sistema che assegna ai capi dei partiti politici il compito di selezionare i candidati alle elezioni. Ora non è possibile perché non c’è più tempo ma le nostre saranno liste aperte.

Matteo Renzi in mattinata intervenendo alla trasmissione Agorà ha commentato:

Il Pd in queste settimane diceva ‘Renzi ci fa perdere voti, non lo vogliamo’, evidentemente hanno fatto due conti e hanno cambiato idea. Siamo in una situazione gravissima, prima decidiamo le cose da fare, poi vediamo le alleanze