Elezioni Amministrative 2022 e Referendum 2022: c’è la data!

Il Governo Draghi ha deciso le date di Elezioni Amministrative Comunali 2022 e Referendum 2022. Sarà election day. Ecco quando, i quesiti e i Comuni al voto.

Il Governo Draghi ha deciso le date di Elezioni Amministrative Comunali 2022 e Referendum 2022. Il consiglio dei ministri ha infatti deciso che si svolgeranno nella stessa giornata i cinque referendum sulla Giustizia ammessi dalla Corte Costituzionale e il primo turno delle Elezioni Amministrative per i comuni che sono chiamati al voto per rinnovare i sindaci e i consigli comunali.

Il governo ha deciso che si vota in questa sorta di election day domenica 12 giugno. Non si vota il lunedì. Urne aperte nella sola giornata della domenica anche per i ballottaggi.

Nei Comuni con oltre 15.000 abitanti infatti se nessun candidato raggiunge la maggioranza assoluta al primo turno si tornerà alle urne due settimane dopo, domenica 26 giugno.

Elezioni Amministrative e Referendum 2022: ora c’è la data

La data era attesa e come ci si attendeva anche per una ragione legata al risparmio sono state unite le consultazioni referendarie e le elezioni amministrative.

Il 12 giugno quindi tutti i cittadini italiani che hanno diritto al voto sono chiamati a esprimersi sui referendum. Mentre i cittadini di tante città italiane – su cui torneremo nell’articolo – sono chiamati al voto anche per eleggere sindaci e consigli comunali. 

Non sono molti i casi di elezioni accorpate ai referendum ma questa volta in questa situazione storica tra pandemia e guerra non si poteva fare diversamente.

La scelta consente di contenere i costi chiamando gli italiani che devono votare i sindaci anche ad esprimersi nella stessa giornata  sui referendum sulla Giustizia. Naturalmente questo fatto incide sul quorum visto che i referendum sono validi se si esprime il 50% più uno degli aventi diritto al voto. E il fatto che si votino in concomitanza con le elezioni amministrative aumenta di certo l’affluenza. 

Elezioni Amministrative e Referendum abbinati il 12 giugno

Non era pensabile chiamare una parte di cittadini ad esempio a recarsi alle urne tre volte nei giro di breve tempo se non ci fosse stato questo accorpamento.

Esultano i partiti come la Lega che vedono di buon occhio i referendum. Come detto per essere validi occorre il 50% più uno degli elettori che si recano ai seggi e l’effetto traino delle elezioni comunali può essere un volano importante.

Se da un lato promotori e sostenitori del referendum possono dirsi contenti dall’altro lato va sottolineato che la data scelta dal ministero dell’Interno e dal Governo, ovvero il 12 giugno, è anche una data che potrebbe creare problematiche legate all’affluenza.

Quasi a metà giugno il desiderio di boicottare le urne e recarsi al mare potrebbe avere la meglio – rispetto ad esprimere il proprio parere sui referendum sulla giustizia ai seggi elettorali – in diversi elettori. 

Per la Lega che è tra i partiti promotori dei referendum ha parlato Matteo Salvini. Il leader del Carroccio ha evidenziato la sua felicità perchè è stata ascoltata la richiesta della Lega di votare in contemporanea nella stessa giornata per le elezioni comunali e per i referendum sulla Giustizia. “In questa maniera lo stato ha la possibilità di risparmiare circa 200 milioni di euro”.

Elezioni Amministrative e Referendum: si vota solo di domenica

Contrariamente a quanto era avvenuto nelle ultime elezioni va sottolineata una novità importante. Come detto non si vota il lunedì. Si voterà solamente nella giornata della domenica: domenica 12 giugno il primo turno e i cinque referendum sulla giustizia.

Domenica 26 giugno si vota per il secondo turno nelle città in cui non si è eletto il sindaco al primo turno.

Anche questa è di certo una decisione nell’ottica di contenere i costi.

Di certo nell’animo del Governo la scelta di una data così avanzata per l’election day 2022 non c’è solo un contenimento delle spese dello Stato ma si è deciso di andare al voto nella maniera più ritardata possibile  per creare meno problemi alle scuole che chiuderanno in larga parte nel nostro paese l’8 giugno.

In una situazione come quella attuale in cui gli studenti negli ultimi anni sono stati a scuola molto a singhiozzo tra Covid, positività e quarantene si è voluta evitare una ulteriore interruzione dell’attività didattica. 

Elezioni Amministrative Comunali 2022: ecco dove si vota

Complessivamente solo per le elezioni amministrative comunali 2022 sono chiamati al voto circa 8 milioni di italiani. Saranno chiamati alle urne i cittadini di 970 Comuni. DI questi ci sono 4 capoluoghi di Regione che andranno al voto. Si tratta nello specifico di Genova, Palermo, Catanzaro e L’Aquila.

E ancora si va al voto in tanti capoluoghi di Provincia: Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lodi, Lucca, Messina, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Verona e Viterbo.

A questo link sempre di Trend-online l’articolo completo con tutti i Comuni italiani che vanno al voto in questa tornata elettorale.

Referendum 2022: che cosa serve per rendere valido il referendum?

Il 12 giugno quindi gli italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su 5 referendum abrogativi. La Corte Costituzionale presieduta da Giuliano Amato ha ammesso cinque quesiti tutti legati a temi inerenti la giustizia.

Prima di entrare nel merito dei quesiti va sottolineato che in Italia perchè un referendum abrogativo sia valido occorre che si rechi al voto il 50% più uno delle persone che hanno diritto al voto.

Solo in quel caso l’esito del referendum avrà valore. Se non si arriva a quella quota di partecipazione al voto i referendum sono da considerarsi nulli.

Da evidenziare anche che sono cinque le schede che verranno consegnate agli elettori ma non si è obbligati a prenderle tutte. Si può scegliere di votare anche uno solo o diversi referendum ma non tutti. Chi vota sì abroga la legge in questione, chi vota non lascia la situazione come è attualmente. 

Referendum 2022: su che cosa si dovranno esprimere gli italiani nelle urne

Abbiamo già dedicato su Trend-online a questo link un articolo che spiega nel dettaglio i quesiti referendari. Il tutto è consultabile a questo link. Ricordiamo qui per sommi capi le questioni su cui gli italiani dovranno espimersi.

Un referendum è sul tema dell’incandidabilità dopo una condanna. Si vuole abrogare una parte della Legge Severino che prevede incandidabilità, ineleggibilità e decadenza dall’incarico per esponenti politici che sono condannati per reati gravi. Si vuole evitare che ci sia una punizione eccessiva per una persona che poi un domani potrà arrivare anche ad una assoluzione definitiva.

Si vota poi sulla separazione delle funzioni dei magistrati. In modo che si impedisca ad un magistrato di passare da giudice a pubblico ministero e viceversa. La carriera resta unica, si separano le funzioni.

Un quesito poi è sulla Riforma del Csm: si vuole abolire l’obbligo che un magistrato ha adesso di raccogliere una cifra tra 25 e 50 firme per presentare la propria candidatura al Consiglio Superiore della Magistratura. E’ detta anche norma abbatti-correnti.

Altro quesito sulla custodia cautelare durante le indagini. Si vuole eliminare la reiterazione del reato tra i motivi per cui i giudici possono disporre il carcere o gli arresti domiciliari per una persona nel corso delle indagini prima del processo.

E infine si vota sulla valutazione sui magistrati. Oggi il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) valuta sulla professionalità dei magistrati sulla base di valutazioni dei consigli giudiziari, organismi composti da magistrati, avvocati e professori universitari. Questi ultimi sono detti “componente laica” e non votano. Se vincerà il sì avranno diritto di e voto anche i membri laici.

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