L’identikit dell’elettore: FdI votato dal ceto medio alto! M5S e Pd, da giovani e laureati

Ecco l'identikit dell'elettore per ogni forza politica: Meloni votata soprattutto dai ceti medio alti, mentre M5S e Pd spopolano tra i giovani laureati.

Il divario generazionale è così ampio da spaccare a metà il paese, soprattutto durante le elezioni. Giovani e anziani, generazioni opposte e con un modo di approcciarsi e di percepire il mondo completamente diverso. Ma non solo.

Questa spaccatura emerge ancor più durante le elezioni, tanto da farci delineare l’identikit degli elettori per ogni singolo partito e coalizione. Secondo Nando Pagnoncelli – sondaggista e amministratore delegato di Ipsos – ha constatato che “queste elezioni, ancora più delle precedenti, hanno evidenziato come siano venuti meno i tradizionali gruppi di riferimento di ciascun partito

Difatti, secondo i dati in possesso, ogni partito è stato votato da un diverso gruppo sociale: il partito di Giorgia Meloni, infatti, spopola tra operai, commercianti, insegnati e, in sostanza, tra i più ricchi. Il M5S, invece, è il primo partito tra i giovani ed il Pd tra i giovani laureati.

Di fatto, quindi, il partito Fratelli d’Italia ha conquistato quasi 6 milioni di consensi in più rispetto il 2018, secondo Pagnoncelli, ed è “diventato il partito più votato dagli operai (34,6%). A ruota, tra le tute blu, ci sono poi il M5S (16,4%) e la Lega (13,4%), mentre solo al quarto posto c’è il Pd, che sarebbe l’erede storico della sinistra.”

Movimento 5 Stelle, più votato dai giovani

La forza politica più votata dai giovani è il Movimento 5 Stelle che, pur avendo perso quasi 6,5 milioni di voti rispetto alle precedenti elezioni, è riuscita a conquistare il 15,6% grazie e soprattutto alla campagna elettorale del suo leader Giuseppe Conte, che negli ultimi 5 giorni ha fatto tappa in 25 comuni italiani del sud.

L’astensionismo sommato alle difficoltà nel raggiungere il proprio seggio elettorale di molti giovani studenti fuori sede, ha portato il M5S, ma anche il PD, a perdere moltissimi voti. Ma di questo ne parleremo più avanti.

Quello che è certo è il crollo della Lega, con 3,2 milioni di voti persi, un dato impressionante se pensiamo che fino a qualche mese fa il partito di Matteo Salvini faceva parte di una maggioranza e di un governo.

Ma chi ha votato la Lega? Perlopiù commercianti e artigiani, ma non più del 4,7%. Ma ad aver raccolto più voti dalla classe dei commercianti è il partito di Giorgia Meloni, con il 30,2%.

E se avessero votato i giovani, quale forza politica avremmo visto al comando del nuovo governo?

Secondo i dati Ipsos, se tutti i giovani avessero avuto la possibilità di votare, presumiamo che a vincere queste elezioni sarebbe stata la coalizione di centro sinistra.

Secondo Pagnoncelli, infatti, mentre la Meloni è riuscita ad accaparrarsi i voti del ceto medio alto, con il 23,4% dei voti, i partiti più votati dai giovani tra i 18 ed i 34 anni sono Movimento 5 Stelle (20,9%) e il Partito Democratico (18,7%).

I Cinque stelle vanno forte tra i giovani, tra i quali va considerato come la prospettiva occupazionale rappresenti un miraggio — spiega Pagnoncelli —. Perciò una forza che mette al centro del programma “reddito” e salario minimo diventa molto attrattiva

Ma non solo. Se sommiamo questi voti alla fetta di ragazzi che non è riuscita ad andare a votare (il 42,7%) possiamo affermare con certezza quasi matematica che il centro sinistra sarebbe riuscito a governare ancora questo paese.

Mentre il partito FdI è riuscito a vincere queste elezioni grazie all’elettorato over 65, composto per lo più da operai, commercianti e ceti medio alti.

Fino a poche settimane fa questo primato era del Pd — osserva Pagnoncelli —, poi c’è stato l’effetto novità di Meloni a fare da traino. Si tratta dell’effetto più rilevante degli ultimi anni, da Renzi a Salvini passando per Di Maio, che ha innescato grandi exploit e crolli abbastanza rapidi. Meloni, in questa rilevazione, è avanti in tutti i segmenti sociali

Meloni, prima premier donna, ma la percentuale dei voti maschili è superiore a quella dei voti femminili

Nonostante la leader di Fratelli d’Italia abbia raggiunto un traguardo importante, ossia diventare la prima premier donna nella storia d’Italia, la percentuale dei voti maschili (27,8%) è superiore alla percentuale dei voti femminili (24,2%). Questo è un dato da tenere in considerazione.

Per quanto riguarda, invece, il livello d’istruzione, il partito più votato dai laureati è il Pd (24,8%), mentre Fratelli d’Italia riceve voti anche da chi ha un livello di scolarizzazione basso (il 29%).

Riguardo, invece, i voti raccolti da Azione e Italia viva, secondo Pagnoncelli, “emerge chiaramente come questa forza abbia pescato più nel centrosinistra. Qualche voto al centrodestra è stato sottratto, ma senza danneggiarlo in maniera rilevante.”

Il Terzo polo è stato un po’ quello che fu Scelta civica: elettorato più istruito e buon appeal tra giovani e ceti più dinamici. In realtà Azione e Italia viva non sono riusciti a sfondare perché avrebbero avuto bisogno di una campagna più lunga per farsi conoscere

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