Enrico Letta: “La scelta è tra noi o Meloni”. Apre a Calenda, Di Maio e Renzi. No al M5S

Elezioni Politiche 2022: parla Enrico Letta, leader del Partito Democratico: “Scelta tra noi o Meloni”. Apre a Calenda, Di Maio, Renzi. No al M5S.

Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, ha rilasciato un’ampia intervista al quotidiano La Repubblica. Un’intervista proiettata sulla campagna elettorale al via.

Letta parla di Italia al bivio. Un’Italia che dovrà scegliere tra Giorgia Meloni e il Partito Democratico. Letta indica anche la strategia: una lista del Pd aperta al mondo dei progressisti.

Apre a Speranza, a Di Maio, mano tesa anche a Calenda e a chi esce da Forza Italia. Si dice aperto anche a parlare con Renzi ma nessuna possibilità per il Movimento 5 Stelle che ha fatto cadere Draghi. Ecco tutti  passaggi più importanti dell’intervista di Enrico Letta.

Enrico Letta a Repubblica: “Metteremo in campo 100.000 volontari”

Letta indica quelle che sono le parole chiave di una campagna elettorale tutta estiva o quasi. “Metteremo in campo circa 100.000 volontari”.

Come parola chiave sceglie il tema dell’ambiente.

Trasformeremo le 400 feste dell’Unità – spiega Letta – previste in tutta Italia da qui al voto in luoghi di dibattito, ma anche di chiamata ai volontari. Ne metteremo insieme 100 mila e li guiderà Silvia Roggiani. Ad agosto saremo in tutte le città semideserte, nelle periferie, per parlare con chi in vacanza non è potuto andare. Porteremo la solidità delle relazioni umane e le nostre proposte. Come recitava l’ultima frase di Berlinguer, sarà una campagna casa per casa, strada per strada”.

Il Pd, spiega Letta, sta organizzando una lista aperta “Democratici e Progressisti”. Sarà il cuore del nostro progetto. 

Enrico Letta e il dialogo con gli altri partiti per costruire l’alleanza

“Nelle prossime due settimane – spiega –  parleremo con tutti coloro che sono interessati e disponibili a costruire un progetto politico vincente e che sia nel solco condiviso dalle forze che hanno dato la fiducia al governo Draghi. Ecco, il riferimento a Draghi è il perimetro della serietà e del patriottismo, la base di partenza”.

Sono abituato a decisioni collegiali, non a colpi di testa o personalismi. Sono tre i criteri che mi sento di proporre sulle alleanze: chi porta un valore aggiunto, chi si approccia con spirito costruttivo e chi non arriva con veti.

Enrico Letta apre a Carlo Calenda, a Luigi Di Maio e anche a Matteo Renzi

All’intervistatore di Repubblica Stefano Cappellini che gli fa dei nomi Letta risponde così:

Calenda è il più consistente dal punto di vista dei numeri e ha svolto in Europa un lavoro interessante e in parte condiviso. Discuteremo con lui con spirito costruttivo.

“Speranza è una delle personalità che spero possano candidarsi nella lista aperta del Pd. Glielo chiederò. Luigi Di Maio tra le personalità che vengono dal M5S è la più influente e con lui sicuramente continuerà il dialogo già aperto”.

A domanda specifica su Matteo Renzi, Letta risponde

Parleremo con tutti.

Anche gli “ex ministri di Forza Italia hanno avuto coraggio, lo dico anche a coloro che a casa mia storcono il naso. Non si tratta di far entrare Gelmini, Carfagna e Brunetta nel Pd, ma di tre persone che hanno dimostrato grande coraggio, lasciando il certo per l’incerto, e un seggio garantito, perché in dissenso con un centrodestra guidato dai nazionalisti e dagli antieuropeisti. Meritano apprezzamento“.

Enrico Letta e i confini della coalizione: “Dobbiamo convincere a votare per noi elettori che stavano col centrodestra”

“Non voglio tracciare confini – analizza Letta a Repubblica – dico solo che, se non convinciamo a votare per noi elettori che stavano con il centrodestra, magari anche alle ultime amministrative, la partita non si gioca nemmeno. Abbiamo in vigore la peggiore legge elettorale possibile, che obbliga ad alleanze elettorali, e anche dall’altra parte le divisioni sono evidenti. Dobbiamo essere molto forti nell’identità, allo stesso tempo il raccordo con l’esperienza del governo Draghi è utile a convincere del nostro progetto i moderati del campo opposto”. 

Enrico Letta e il no definitivo a Giuseppe Conte e al Movimento 5 Stelle

A domanda specifica se Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle possano fare parte della coalizione elettorale Letta è netto:

No. Il percorso comune si è interrotto il 20 luglio e non può riprendere, è stato un punto di non ritorno. Lo avevo avvertito che non votare la prima fiducia sarebbe stato lo sparo di Sarajevo. Conte ha fatto le sue scelte e i suoi calcoli. Ha aperto un varco per le elezioni e Salvini non aspettava altro.

Enrico Letta: “Ecco quello che ci divide dall’Italia di Giorgia Meloni”

Su cosa punteranno Letta e il Pd per differenziarsi da Meloni:

“Bisogna marcare la distanza, il bivio, rendere evidente che parliamo di due Italie profondamente diverse. Stare con noi vuol dire salvare l’ambiente, con loro tornare al nero fossile”.

È l’Italia – analizza Letta – di chi vuole stare in Europa contro quella di chi vuole i nazionalismi, la salute pubblica per tutti e la salute differenziata, da una parte l’integrazione e dall’altra l’esclusione, la progressività fiscale a fronte della tolleranza dell’evasione, la società dei diritti e della diversità e la negazione dei diritti e dei progressi sociali. E sia chiaro, su tutti questi temi non puntiamo alla conservazione dell’esistente, ma a cambiare le cose, portare il Paese in un futuro più giusto e più moderno.

E sulla politica estera “gli interlocutori europei di Salvini e Meloni – dice Letta – sono Orbàn, Le Pen, il polacco Kaczynski e Abascal, il leader della spagnola Vox. Questo è il Pentagono internazionale di FdI e Lega. Sa cosa li accomuna? Hanno votato tutti contro il Next Generation Eu e sono sempre dalla parte opposta a tutte le scelte europeiste“.

Enrico Letta e la domanda se è il candidato premier del centrosinistra: “Me la gioco tutta, fino in fondo”

A domanda se Letta sia il candidato premier di questa parte politica il segretario Dem risponde così:

“Lei sta intervistando colui che sta cercando di costruire un’alternativa vincente alla destra. Per essere chiari, ho già avuto il privilegio di essere a Palazzo Chigi, non è la mia ossessione tornarci”.

“Sul tema si deciderà nei modi e nei tempi opportuni. Questo è il momento di mettere anima e corpo ed è chiaro e che io me la gioco tutta, fino in fondo”.

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
779FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate