Epatite acuta: scoperte possibili relazioni con il Covid! 

Non sono chiare le origini della misteriosa epatite che in questi mesi sta colpendo i bambini, ma a ritirare fuori l’ipotesi di una possibile relazione con ilCovid-19 sono stati due scienziati. In un primo momento, infatti, la teoria secondo la quale il coronavirus poteva essere coinvolto era stata scartata a priori.

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Non sono chiare le origini della misteriosa epatite che in questi mesi sta colpendo i bambini, ma a ritirare fuori l’ipotesi di una possibile relazione con il Covid-19 sono stati due scienziati. In un primo momento, infatti, la teoria secondo la quale il coronavirus poteva essere coinvolto era stata scartata a priori. 

Adesso, però, secondo questi due scienziati - Moshe Arditi, del Dipartimento di pediatria, divisione malattie infettive e immunologia (Cedars Sinai Medical Center di Los Angeles) negli Usa e Petter Brodin, del Dipartimento di immunologia e infiammazione (Imperial College London) nel Regno Unito - il SARS-CoV-2 potrebbe essere il fattore scatenante, ossia la “scintilla” che potrebbe innescare l'epatite.

Questa ipotesi è stata resa pubblica attraverso un articolo pubblicato da il The Lancet Gastroenterology and Hepatology nel quale i due scienziati invitano a indagare sull’effetto “scintilla” del SARS-CoV-2.

Ma quale sarebbe la teoria degli esperti? Secondo gli scienziati le epatiti nascono come conseguenza della comparsa di un’infezione da adenovirus nei bambini già infettati precedentemente dal SARS-CoV-2 e che dopo la guarigione diventano dei “serbatoi virali”. 

Per gli autori della teoria, "un agente infettivo rimane la causa più plausibile" anche se al momento dell’epatite si sa ben poco. Ad ogni modo, quello che fino ad ora sappiamo, in base ai test che fino ad ora sono stati effettuati sui bambini, è che il 72% di loro hanno contratto l’epatite in forma acuta e grave a causa dell’adenovirus.

In particolare, l’adenovirus incriminato è l’F41. Secondo gli scienziati "questo patogeno a nostra conoscenza non è stato precedentemente segnalato come causa di epatite acuta grave".

Epatite acuta: al centro, adenovirus e SARS-CoV-2

I casi di epatite acuta sono stati segnalati per la prima volta nel Regno Unito e molti bambini presentavano nelle 8 settimane antecedenti al ricovero una positività al covid. Un dettaglio che non va assolutamente ignorato. 

Infatti, è stato comunicato che undici di dodici pazienti avevano contratto i Covid 19 e nella maggior parte dei casi si trattavano di bambini troppo piccoli, non idonei alla vaccinazione. Dunque, secondo questa teoria, l’infezione da SARS-CoV-2 funzionerebbe da serbatoio virale, nel quale potrebbe nascondersi il virus dell’epatite.

"La persistenza del virus nel tratto gastrointestinale può portare al rilascio ripetuto di proteine virali attraverso l'epitelio intestinale, dando luogo a un'attivazione immunitaria".

Inoltre, secondo i due scienziati, "potrebbe essere mediata da un superantigene all'interno della proteina Spike di Sars-CoV-2, che assomiglia all'enterotossina B dello stafilococco, innescando l'attivazione ampia e non specifica dei linfociti T", ricordando che "l'attivazione delle cellule immunitarie mediata da superantigene è stata proposta come possibile meccanismo causale della sindrome infiammatoria multi-sistemica nei bambini”.

L’unico modo per riuscire a scovare il SARS-CoV-2 è esaminare i bambini con epatite acuta e verificare l’esistenza del SARS-CoV-2 nelle feci. Questa verifica potrebbe provare o meno il meccanismo innescato dal superantigene SARS-CoV-2 in un ospite sensibilizzato da adenovirus F41.

Se venisse accertata questa attivazione immunitaria, dicono gli esperti, “dovrebbero essere prese in considerazione delle terapie immuno-modulatorie nei bambini con epatite acuta grave."

Epatite acuta: 4 sintomi da non sottovalutare

Purtroppo, i casi di epatite acuta diventano sempre più difficili da gestire. Il più delle volte i bambini necessitano di un trapianto di fegato per riuscire a guarire dalla malattia, ma questo a volte non basta. In Irlanda un bambino è morto, mentre un altro risulta essere in gravi condizioni.

L’Organizzazione mondiale della Sanità ha segnalato 400 epatiti di origine sconosciuta in 20 paesi del mondo. Le vittime, attualmente, sono arrivate a 12 e altrettanti sono stati i trapianti di fegato. Ma è possibile riuscire a riconoscere per tempo l’insorgere dei sintomi?

Se fosse possibile, si potrebbe evitare la forma acuta della malattia. Gli esperti hanno cercato di individuare i 4 sintomi principali da tenere sotto controllo. 

Nel frattempo, in Irlanda vengono segnalati sempre più frequentemente dei casi di epatite acuta che necessitano di un trapianto di fegato. I casi di epatite acuta sono stati segnalati a partire dal mese di marso e coinvolgono per lo più bambini da 1 anno a 12 anni.

Secondo il Centro di Sorveglianza per la protezione della salute di Dublino, “i virus comuni che causano l’epatite (A, B, C, E) non sono stati rilevati in nessuno dei casi in questione. Stiamo approfondendo il tema se i casi di epatite siano collegati a un aumento delle infezioni causate da adenovirus, causa comune di malattia infantile.

Verifichiamo anche altre possibili origini come un’altra infezione (incluso il Covid) o qualcosa nell’ambiente

I casi di epatite acuta in Irlanda preoccupano particolarmente le autorità sanitarie, che stanno indagando per venire a capo della radice del problema. Ad ogni modo, fino a questo momento nessuno esperto aveva pensato ad una relazione tra Covid ed epatite.

Infatti, anche gli esperti irlandesi hanno spigato che:

“L’Irlanda sta collaborando strettamente con i colleghi dell’Ecdc, del Regno Unito e dell’Oms per identificare le cause della malattia. I medici di famiglia e i consulenti pediatrici sono consapevoli del recente aumento dei casi di epatite tra i bambini – e continuano – non si rilevano legami con il SARS-CoV-2, né con il vaccino.”

L’unico consiglio fino ad ora espresso dai medici ai genitori è quello di tenere sotto osservazione la presenza di determinati sintomi, che sono come dei campanelli d’allarme e che, se individuati, potrebbero davvero fare la differenza. 

I medici dicono che bisogna stare attenti alle feci pallide, di colore grigio, alle urine scure, all’ingiallimento degli e all’ingiallimento del colore della pelle.

Altri sintomi molto importanti da tenere sotto controllo sono il dolore muscolare, la febbre alta, la stanchezza anomala, la sensazione di malessere generale, dolore alla pancia, perdita di appetito e prurito alla pelle.

Il parere degli esperti sui sintomi dell’epatite

Money ha intervistato la presidente della Società Italiana di Pediatria, Annamaria Staiano, e in merito ai sintomi ha detto:

I sintomi sono quelli tipici di altri casi di epatite. L’Oms parla di bambini inferiori ai 10 anni, ma ci sono anche casi di over 11. Parliamo quindi più in generale di ragazzi sotto i 16 anni. I sintomi da tenere sotto controllo sono ittero, prurito, febbre. 

Poi continua - Anche se la febbre non è sempre presente. E ancora, feci acoliche, più chiare e le urine molto più scure. Nella maggior parte dei bambini colpiti, sono stati riscontrati anche sintomi gastrointestinali, come dolore addominale, diarrea e vomito. Oltre a una compromissione dello stato del bimbo, con mancanza di forza e di appetito.

Per quanto riguarda la terapia, Annamaria Staiano consiglia quella più idonea per il trattamento dei sintomi dell’epatite:

Per quanto riguarda la terapia, vanno evitati assolutamente i farmaci che possono compromettere la funzionalità epatica, come alcuni tipi di antibiotico. Sono consigliati solo farmaci sintomatici, come un antipiretico in caso di febbre.