Filippo Zerilli, chi è l'oncologo di Matteo Messina Denaro ora indagato

Nuovi nomi si inseriscono nella vicenda dell'arresto di Matteo Messina Denaro. In particolare, al centro delle indagini c'è di Filippo Zerilli, l'oncologo del boss. Ecco chi è.

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Una lista di nomi infinita, quella che accompagna la vicenda più seguita degli ultimi giorni: l'arresto del superboss Matteo Messina Denaro, avvenuto nella mattinata del 16 gennaio 2023 nei pressi dell'ospedale palermitano La Maddalena.

In particolare, la cattura ha dato avvio alle indagini, che hanno condotto alla scoperta del covo del boss e ad alcune figure invischiate nella rete di Andrea Bonafede, alias di Messina Denaro.

Infatti, nelle ultime ore si parla di Filippo Zerilli, l'oncologo dell'ex latitante ora indagato. Ecco tutti i dettagli su chi è.

Filippo Zerilli, l'oncologo di Matteo Messina Denaro è ora indagato

Nella speranza di spiegare una latitanza infinita - ben 30 anni- , oggetto di molte controversie, si stanno interrogando le persone aventi a che fare con Andrea Bonafede, il falso nome con cui Matteo Messina Denaro ha potuto farla franca fino alla mattina del 16 gennaio 2023, in cui il metodo Dalla Chiesa ha finalmente condotto alla cattura.

L'identità fittizia ha consentito al boss di accedere indisturbato al reparto di oncologia dell'ospedale La Maddalena, per effettuare cicli di chemioterapia a causa di un tumore al colon. Ovviamente, nel percorso di cura è stato aiutato da alcune figure ora sotto indagine, per misurare il grado di coinvolgimento nella rete di protezione del boss: dopo Alfonso Tumbarello, il medico che ha stilato la diagnosi per garantirgli l'accesso all'ospedale, ora è sotto indagine anche l'oncologo Filippo Zerilli. Ma chi è?

Filippo Zerilli, chi è davvero l'oncologo di Messina Denaro ora indagato

Un altro nome infittisce l'ormai già intricata vicenda di Matteo Messina Denaro, il boss ex latitante arrestato lo scorso 16 gennaio 2023: si tratta di Filippo Zerilli, l'oncologo del boss ora nel registro degli indagati. Infatti, stando agli inquirenti, sarebbe proprio Zerilli ad aver eseguito l'esame del Dna affinché Denaro potesse iniziare la chemioterapia.

A quanto pare, al medico il superboss avrebbe presentato i documenti di Andrea Bonafede, l'identità fittizia con cui avrebbe vissuto per tutto questo tempo. In questo senso, sia lo studio del medico che il reparto di Oncologia dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani - dove Zerilli era primario - sono stati perquisiti, proprio per cercare il primo esame istologico effettuato su Messina Denaro.