Finlandia nella NATO! Putin con le spalle al muro

La Finlandia entra nella NATO. Dopo l'annuncio del ministro degli esteri, la procedura per l'ammissione è iniziata, con la rabbia di Putin ed il suo circolo.

“La fine della Pace”, questo il titolo del nuovo volume di geopolitica della rivista specializzata Limes. L’implicazione è chiara: con lo scoppio della guerra in Europa a causa dell’invasione russa dell’Ucrainai sogni di una pace perpetua sono andati a farsi benedire

Dopo che tre generazioni sono vissute senza lo spettro della guerra (sebbene fosse “Fredda”), ora essa ritorna a spaventare seriamente gli animi del mondo. Non siamo abituati a questo scenario. Non sappiamo cosa fare. Non sappiamo come tornare a quello che noi chiamiamo “normalità”. 

Eppure, studiando la storia è facile scoprire che questi ultimi 80 anni sono stati, di fatto, un’eccezione. La storia dell’Europa è costellata da guerra e divisioni, e gli stessi anni di pace in cui il nostro continente sono stati anni di conflitti e sofferenze per gli altri continenti. Conflitti, spesso, causati proprio da noi europei. 

Insomma, forse dovremo iniziare ad abituarci che la guerra è un fatto inevitabile e dobbiamo solo tentare di limitarne il suo potere distruttivo. In Ucraina, però, tale potere distruttivo è sentito eccome. 

Sto parlando ovviamente del massacro di Bucha, che ha visto l’uccisione di centinaia di civili innocenti da parte delle forze d’occupazione russe. Scene che nessun altro paese al mondo vorrebbe vedere all’interno dei propri confini. 

Per questo, altre nazioni confinanti alla Russia stanno cercando di difendersi come meglio possono sebbene molto più piccole e dall’arsenale militare più limitato (cosa che, in effetti, di certo non ha fermato la resistenza Ucraina). 

Sto parlando in particolare di Finlandia, Svezia e Georgia, tutte nazioni vicine alla Russia (e, tranne la Svezia, confinanti), che fin’ora hanno mantenuto una posizione neutrale

Le cose, però, stanno cambiando. La Finlandia ha annunciato proprio nelle ultime ore che si unirà alla NATO ed ha iniziato la procedura per entrare nell’alleanza militare statunitense. 

L’annuncio arriva proprio dal ministro degli esteri finlandese, Pekka Haavisto, il quale ha detto

Nei sondaggi una chiara maggioranza della popolazione la sostiene. Il governo sta preparando un Libro Bianco che verrà consegnato al Parlamento la settimana prossima. Dipenderà dal Parlamento come procederemo, ma il dibattito è aperto.

Insomma, la guerra in Ucraina si riconferma aver cambiato completamente gli equilibri geopolitici mondiali. La Finlandia, che fin’ora non si è voluta allineare a nessuna delle due potenze, ha preso una posizione molto precisa, e di certo questo non può far piacere a Putin. 

Cerchiamo dunque di capire se questa azione potrà avere delle ripercussioni in Russia e se gli invasori dell’Ucraina reagiranno nuovamente

La posizione strategica della Finlandia

Finlandia e Russia condividono un confine di 1.340 chilometri, in effetti molto più lungo di quello condiviso fra Russia ed Ucraina. 

A onor del vero, non è un confine esattamente facile da valicare per un esercito. La frontiera consiste di foreste densissime, laghi, fiumi e paludi fangose che nessun esercito moderno riuscirebbe a passare con facilità. 

Figuriamoci, poi, un esercito che riesce a malapena ad invadere il territorio ucraino composto da larghe e desolate pianure. 

In ogni caso, la guerra moderna si fa anche con missili, e la Finlandia nella NATO vorrebbe dire la possibilità per gli americani di montare razzi a qualche chilometro da San Pietroburgo. Proprio questo porto, inoltre, sarebbe sostanzialmente bloccato in quanto il suo accesso al Mar Baltico è limitato, appunto, dal Golfo di Finlandia. 

Insomma, una Finlandia nella NATO limiterebbe seriamente le capacità strategiche della Russia, andandola a colpire non più nella sua “zona di influenza” (come poteva essere in Ucraina), bensì proprio nel suo cuore nazionale e culturale

Ricordiamo, inoltre, che durante la Seconda Guerra Mondiale i finlandesi hanno circondato San Pietroburgo (allora Leningrado), aiutando i nazisti in quello che fu uno degli episodi più macabri dell’intera guerra. 

Ovviamente, Putin ed il suo circolo sanno molto bene queste cose, per cui una risposta della Russia potrebbe arrivare ora che la Finlandia ha deciso ufficialmente di entrare nella NATO. 

Finlandia nella NATO: la reazione di Putin

Già quando la Russia iniziò la sua “operazione speciale”, ovvero l’invasione dell’Ucraina, il ministro degli esteri di Mosca, Sergei Lavrov, aveva avvertito contro un possibile ingresso della Finlandia nella NATO

Le parole usate da Lavrov erano molto forti, parlando di serie ripercussioni militari da parte della Russia: 

L’impegno del governo finlandese per una politica di non allineamento militare è un fattore importante nel garantire la sicurezza e la stabilità nell’Europa del Nord.

L’ingresso di Helsinki nella Nato avrebbe ripercussioni gravi militari e politiche La Russia non può non notare i persistenti tentativi dell’Alleanza atlantica di allargarsi includendo i due Paesi. Tentativi compiuti in particolare dagli Usa.

Ora, invece, la Russia si è mostrata molto più cedevole, almeno in apparenza, all’ingresso della Finlandia nell’alleanza atlantica

Il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov ha infatti dichiarato che, per la Russia, una simile mossa da parte finlandese non consiste in una minaccia per la sua sfera vitale.

Insomma, un passo indietro da parte di Mosca. Uno dei tanti avvenuti nelle ultime settimane. 

Speculando, si potrebbe parlare di presa di coscienza da parte di Mosca del disastro militare e propagandistico causato dalla guerra in Ucraina. La Russia non è solo divenuta un paria della politica internazionale (anche se, per ora, solo a parole), ma continua a perdere miliardi di dollari nella costosissima operazione ucraina. 

Insomma, è probabile che Putin voglia cedere terreno alla NATO perché le sue carte sono scoperte: un’invasione russa della Finlandia non è fattibile.  

Il governo di Helsinki (la capitale della Finlandia), però, vuole essere sicuro al 100%

Il riarmo della Finlandia

Di recente, poco prima che Helsinki annunciasse la sua candidatura per la NATO, il ministro della difesa finlandese, Antti Kaikkonen, aveva dichiarato che la Finlandia si sarebbe riarmata

In particolare, Kaikkonen ha detto

Siamo di fronte a una situazione nuova tutto ciò a cui siamo stati abituati è ora in discussione. L’attacco della Russia all’Ucraina significa che dobbiamo rivalutare le nostre esigenze di difesa.

In particolare, la Finlandia aumenterà il suo budget militare del 40% entro il 2026, ovvero più di 7 miliardi all’anno oltre ai 2 miliardi di spesa già annunciati

La strategia finlandese punterà più su nuovi mezzi piuttosto che ingrandire numericamente l’esercito. 

D’altronde, la Finlandia è un paese molto piccolo in termini di popolazione, circa 5.5 milioni di abitanti, e quindi anche volendo non potrebbe armare chissà quante persone. Per questo, come storicamente è sempre avvenuto, Helsinki punterà sulla difesa, sfruttando nuovi armamenti ed il suo territorio praticamente inespugnabile. 

Tale riarmo della Finlandia arriva in concerto con simili misure prese da altri paesi europei, fra cui anche l’Italia. 

La Germania, in una mossa che avrebbe spaventato chiunque 70 anni fa, ha annunciato un aumento della spesa militare fino al 2% del PIL, il che la renderebbe l’egemone in Europa.

L’esercito tedesco, che tutti sappiamo essere di ottima qualità anche solo per sentito dire, si era mantenuto di dimensioni relativamente piccole in questi anni di pace. I tempi, però, sono decisamente cambiati. 

Un’altra guerra: il blocco delle opere d’arte russe

Nel frattempo, nei giorni scorsi, si è combattuto un tipo diverso di guerra sul confine fra Finlandia e Russia. 

Si tratta di una guerra di stampo culturale, che mira a colpire la grande e meravigliosa cultura russa (da non associare assolutamente con il governo attuale). 

La Russia ospita alcune delle gallerie d’arte più grandi del mondo, come l’Hermitage a San Pietroburgo e la Galleria Tretyakov a Mosca. Spesso, queste gallerie prestano le loro opere a musei stranieri, come è pratica comune nel mondo dell’arte. 

Nei mesi scorsi, erano stati prestati quadri all’Italia ed al Giappone, che dovevano essere restituiti proprio in questi giorni. La Finlandia, però, ha bloccato i quadri al confine impedendo che questi arrivassero alle loro gallerie d’origine. 

Un vero e proprio smacco alla cultura russa, la quale non ha nulla a che fare con l’invasione dell’Ucraina e con il massacro dei civili. La reazione di Mosca, tuttavia, è stata immediata.

La portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova ha infatti commentato

La situazione si può definire anarchia legale: parliamo del sequestro, in violazione del diritto internazionale, di opere di proprietà russa che erano in esposizione temporanea all’estero, sotto garanzie ufficiali dei Paesi in cui erano state organizzate mostre in collaborazione con i nostri musei.

Siamo in attesa di una tempestiva decisione delle autorità finlandesi per garantire che tutte queste opere vengano restituite alla Russia.

La dogana finlandese si è scusata adducendo come motivazione il corretto rispetto delle sanzioni europee. Tali sanzioni, infatti, prevedono anche lo stop ai trasporti di opere d’arte in Russia. Non è chiaro, però, se questo prevede anche opere originariamente di proprietà russa. 

La freddezza della Finlandia, però, potrebbe essere anche spiegata diversamente

Una rivalità vecchia 100 anni

La Finlandia era, originariamente, una provincia dell’Impero Russo. Le due culture, però, sono oggettivamente completamente diverse fra di loro tanto che le due lingue non hanno neanche la stessa radice. 

La Russia, però, anche per la posizione strategica di cui sopra, ha sempre puntato le sue grinfie sulla Finlandia. Fu questo il caso della Seconda Guerra Mondiale, quando nel 1939 la Russia invase la Finlandia prevedendo di installare un governo comunista fantoccio. 

Le cose non andarono come previsto, a causa del terreno impervio che i russi si trovarono ad affrontare, e l’invasione si concluse in un nulla di fatto

I finlandesi, però, ricordano molto bene questo episodio e per quest sono sempre stati diffidenti verso le azioni di Mosca

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