Alluvione Emilia Romagna, che cos’è e come funziona il Fondo di Solidarietà dell’Ue

Alluvione Emilia Romagna, che cos'è e come funziona il Fondo di Solidarietà dell'Unione Europea chiesto dall'Italia.

In queste settimane di alluvione in Emilia Romagna si parla tanto di Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea. Uno strumento che viene richiesto dal nostro paese per cercare di fare ripartire più in fretta possibile l’Emilia Romagna.

Ecco che cosa è e come funziona il Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea chiesto dall’Italia.

Che cosa è il Fondo di Solidarietà Ue?

Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) permette all’Unione Europea di fornire un efficace sostegno a uno Stato membro o a un paese impegnato nei negoziati di adesione quando deve affrontare i danni causati da gravi catastrofi naturali o gravi emergenze di sanità pubblica.

Attraverso il Fondo che è finanziato al di fuori del bilancio dell’Unione, è possibile mobilitare fino a 500 milioni di euro l’anno, oltre ai fondi non spesi dell’anno precedente, per integrare le spese pubbliche sostenute dagli Stati membri per gli interventi di emergenza.

Il Fondo è stato istituito con regolamento dell’11 novembre 2002, per rispondere alle gravi inondazioni che hanno colpito l’Europa centrale nell’estate del 2002.

Da allora, 24 paesi europei colpiti da 80 catastrofi naturali (fra cui inondazioni, incendi boschivi, terremoti, tempeste e siccità) hanno ricevuto aiuti del Fondo di solidarietà per un valore totale di oltre 5 miliardi di euro.

Quali sono gli ambiti di applicazione del Fondo di Solidarietà Ue?

Il fondo interviene principalmente in caso di catastrofi naturali gravi o regionali o di gravi emergenze di sanità pubblica che hanno “profonde ripercussioni sulle condizioni di vita, sulla salute umana, sull’ambiente naturale o sull’economia”.

L’intervento del FSUE si concretizza nella forma di una sovvenzione che integra i fondi pubblici stanziati dallo Stato beneficiario e serve a finanziare misure essenziali di emergenza e di ripresa destinate, in linea di principio, a far fronte ai danni non assicurabili. Gli interventi urgenti ammessi al Fondo sono:

  • il ripristino immediato del funzionamento delle infrastrutture e degli impianti nei settori dell’energia, dell’acqua potabile, delle acque reflue, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità e dell’istruzione;

  • la fornitura di strutture ricettive provvisorie e il finanziamento dei servizi di soccorso destinati a far fronte ai bisogni della popolazione colpita;

  • la tempestiva messa in sicurezza delle infrastrutture di prevenzione e tutela del patrimonio culturale;

  • il risanamento delle zone sinistrate, comprese le zone naturali;

  • misure volte a fornire rapidamente assistenza, anche medica, alla popolazione colpita da una grave emergenza di sanità pubblica e a proteggere la popolazione dal rischio di essere colpita.

Come si presenta la domanda per il Fondo di Solidarietà Ue

Come si fa a presentare la domanda? Lo Stato colpito presenta alla Commissione una domanda d’intervento del Fondo entro al massimo dodici settimane dalla data in cui si sono verificati i primi danni provocati dalla catastrofe.

Lo Stato deve stimare i danni diretti totali provocati dalla catastrofe naturale e il loro impatto sulla popolazione, sull’economia e sull’ambiente interessati, nonché il costo degli interventi programmati, indicando ogni altra eventuale fonte di finanziamento insieme a una breve descrizione dell’attuazione della legislazione dell’Unione in materia di prevenzione e gestione dei rischi di catastrofe relativa alla natura della catastrofe.

La procedura di assegnazione di una sovvenzione, seguita da una procedura di bilancio (approvazione del Parlamento e del Consiglio), può durare diversi mesi. Una volta resi disponibili gli stanziamenti, la Commissione conclude un accordo con lo Stato beneficiario e versa la sovvenzione.

Lo Stato beneficiario è responsabile dell’utilizzo della sovvenzione e della verifica di come viene spesa (la Commissione può tuttavia effettuare controlli sul posto sulle operazioni finanziate dall’FSUE). Misure di emergenza possono essere finanziate retroattivamente a decorrere dal primo giorno della catastrofe.

Come viene utilizzato il contributo del Fondo di Solidarietà?

La sovvenzione deve essere utilizzata entro 18 mesi a decorrere dalla data in cui è stata erogata.

Lo Stato beneficiario deve rimborsare la parte di sovvenzione rimasta inutilizzata. A sei mesi dalla scadenza del periodo di 18 mesi, il paese beneficiario deve presentare alla Commissione una relazione di esecuzione.

Tale documento specifica in dettaglio le spese ammesse alla sovvenzione dell’FSUE e indica ogni altra fonte di finanziamento percepita, compresi i rimborsi assicurativi e gli indennizzi ottenuti da terzi.

Deve inoltre indicare le misure preventive adottate o proposte, compreso il ricorso ai Fondi strutturali e di investimento europei a tal fine, l’esperienza acquisita dalla catastrofe o emergenza, lo stato di attuazione della legislazione UE in materia di prevenzione e gestione dei rischi di catastrofe e qualsiasi altra informazione pertinente sulle misure di prevenzione e mitigazione adottate.

E’ in corso anche un dibattito a livello di Parlamento europeo per rivalutare un utilizzo futuro migliore per garantire che disponga di un bilancio sufficiente per affrontare in modo efficace le catastrofi naturali gravi e regionali e le gravi emergenze di sanità pubblica.

LEGGI ANCHE: Alluvione Emilia Romagna, come aiutare le zone colpite: numeri, link e contatti per donare

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